15 Settembre, 2002
Uno degli indecisi ha deciso
*Li ho guardati negli occhi ed ho messo il volume su mute*
Caro Direttore,
in queste settimane mi sono sentito molto ricercato.
Sono, anzi ero, un indeciso. E gli indecisi sembravano essere diventati gli "oggetti misteriosi" di Manneimer e di Bruno Vespa.
Ma domenica sera ho deciso. Le spiego.
Insonne, leggevo un libro avendo la TV accesa, ma muta. Ero sintonizzato su RaiTre.
All'una e mezza mi sono accorto che iniziava Telecamere. Mi é scappato l'occhio sulla giornalista che intervistava Veltroni. Ho guardato mantenendo muto il volume. Il giochino mi é piaciuto. Ed ho fatto la stessa cosa per l'intervista successiva con Berlusconi.
Lei mi darà del matto, ma ho capito molto più in quei trequarti d'ora che con mille dibattiti televisivi.
Sono stato molto attento a guardare i due intervistati negli occhi, nei tic, nel movimento delle mani, della testa, delle gambe. Ma, ripeto, soprattutto negli occhi.
Ebbene, direttore, ora non sono più indeciso. Ho scelto per chi votare.
Non le dirò per chi, perché é una scelta personale e privata.
Ma mi permetto di suggerire questo esperimento a qualche suo lettore indeciso.
Al linguaggio degli occhi non si scappa.
Dagli occhi, se le parole non ti distraggono, puoi capire se uno ci crede o no alle cose che dice. Almeno, posso dire che io l'ho capito. Ed ho fatto la mia scelta.
Da questo punto di vista, la differenza tra quei due é talmente evidente che mi stupisce di esserci arrivato così in ritardo.
D. Antoniazzi
 
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