15 Settembre, 2002
La scomparsa di don Agostino Cantoni
Una nota molto partecipata del Sindaco Corada, che gli é stato amico ed allievo
La notizia della morte di don Agostino Cantoni ha rattristato davvero tanto me e tanti amici. Con lui perdiamo un punto di riferimento importante, non solo sul piano intellettuale, ma soprattutto su quello umano ed esistenziale.
E' stato insegnante della mia classe al liceo, ma per me - o, meglio, per noi, perché ebbe un rapporto speciale con tantissimi miei compagni di scuola - era molto più che un semplice insegnante di religione.
Don Agostino Cantoni era un amico, un consigliere. Un interlocutore sempre attento e mai corrivo. Per molti di noi una persona speciale, determinante per la nostra maturazione, culturale, certo - ma anche umana e personale. E' stato un rapporto ricco, il nostro, sul piano intellettuale ed affettivo. Ancora dopo tanti anni mi chiamava per il mio compleanno (l'ultima volta, due mesi fa, mi ha fatto piangere, non mi vergogno a dirlo, per la sofferenza che sentivo nella sua voce e per le parole di conforto e speranza che seppe pronunciare, pur in quelle condizioni) ed avevamo modo di scambiarci punti di vista ed opinioni.
Uomo di cultura vasta e libera, guardava al mondo da credente, curioso di individuare la strada di Cristo negli itinerari più impervi e disastrati della povertà, della diversità o della solitudine.
Recentemente mi aveva fatto avere alcuni suoi saggi sulla filosofia africana, assai interessanti, testimonianza di una sua assidua ricerca.
Maestro amorevole, lucido, disponibile. Ricordo, dopo l'estate della maturità, quando mi chiese di partecipare ad un corso a Gressoney. Un mese intenso trascorso, con diversi coetanei, a ragionar di Dio e degli uomini, dal quale trassi profonde ragioni di rispetto ed anche di scelta per i miei anni futuri.
Si, ho voluto molto bene a don Agostino. Ed oggi mi sento un po' più solo. E' una grave perdita per me, per tanti di noi, ma anche per l'intera comunità cremasca e cremonese. Il mondo intellettuale, ecclesiale, della scuola, l'intera nostra provincia perdono una persona speciale, un intellettuale vero, un prete illuminato, un testimone autentico di speranza e di carità.
Mi sento particolarmente vicino alla comunità di San Giacomo, agli amici cremaschi ed abbraccio con partecipazione e solidarietà i suoi congiunti, inviando le mie più sentite condoglianze
Gian Carlo Corada, Sindaco di Cremona
 
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