15 Settembre, 2002
Concerto d'organi alla RSA di Casalmaggiore.
L'iniziativa valorizza la tradizione cremonese
Città di Casalmaggiore
Fondazione «Conte Carlo Busi» onlus
in collaborazione con
Comitato Organistico Cremonese
con il patrocinio di
Provincia di Cremona
M U S I C A &
A R T E
i n
S a n t a C h i a r a
l'antico organo seicentesco (*)
con
voci, fiati e corde
- domenica 8 giugno 2008
Ulrike Fischer, violino barocco
Roberto Chiozza, organo
(in calce il programma dettagliato)
- domenica 15 giugno 2008
Silvia Capra, flauti diritti e cornetto
Paolo Bottini, organo
- domenica 7 settembre 2008
Hiroko Miura, soprano
Michele Bosio, organo
nell'ambito della XV rassegna «Organi Storici
Cremonesi»
Tutti gli appuntamenti si terranno nella
chiesa conventuale di Santa
Chiara
in piazza Duomo a Casalmaggiore (CR)
e avranno inizio alle ore 18.00
con ingresso libero e gratuito
direzione artistica:
Comitato Organistico Cremonese
via Milazzo, 37 – Cremona
informazioni:
M° Paolo Bottini (cell. 328/8123619)
*
AL CORTESE LETTORE
Porre in particolare luce il patrimonio organario
cremonese quale
preziosa testimonianza artistica che nei
secoli ha scandito la vita
liturgica della Chiesa: è lo scopo precipuo
che anima dal 1994 il
Comitato Organistico Cremonese.
Ma l'organo non è un quadro e, dunque, non
basta contemplarlo nella
propria magnificenza estetica, è uno strumento
musicale « il cui suono
è in grado di aggiungere un notevole splendore
alle cerimonie della
Chiesa, e di elevare potentemente gli animi
a Dio e alle cose celesti »
[1] e come tale va suonato... possibilmente
da suonatori competenti.
Questa complessa macchina musicale che si
chiama organo può essere
pienamente parte integrante del rito solamente
grazie alla
inappuntabile guida di un esperto pilota:
chi alla consolle dell'organo
si trova in imbarazzo, senza scampo trasmetterà
all'uditorio la
medesima fatica che egli prova nel guidare
la macchina, rischiando di
far passare messaggi avulsi dal rito che
si celebra.
Non è, infatti, scontato ricordare che «Il
canto e la musica devono
essere degni del mistero che si celebra »
[2] e che le forme musicali,
nella loro legittima diversità accolte dalla
Chiesa, devono essere
sempre « concordi con lo spirito della sacra
liturgia » [3].
Palesi difficoltà di natura economica - forse
supportate dalla
sensazione che investire sulla qualità della
liturgia sia atto non
prioritario per la vita della Chiesa - scoraggiano
spesso le comunità
parrocchiali ad investire sul restauro degli
storici organi esistenti
e, soprattutto, sulla edificazione di nuovi;
e pure, qualora si riesca
a completare un restauro o l'erezione di
un nuovo organo, è rarissima
cosa pensare all'istituzione di una figura
ecclesiale che, anche a
tempo pieno (e, di conseguenza, godendo di
adeguata remunerazione) si
occupi del ministero del canto e della musica
con adeguata preparazione
musicale e liturgica: grazie a Dio (e alla
precisa volontà del Vescovo
della Diocesi di Cremona mons. Dante Lafranconi!)
nella nostra Diocesi
esistono corsi specifici in proposito
[http://www.scuoladiocesana-cremona.it ],
rivolti soprattutto a chi,
con spirito di servizio e abnegazione, svolge
ogni domenica l'incarico
di occuparsi della musica e del canto a servizio
della celebrazione
eucaristica e dovrebbe sentire grave l'obbligo
di perfezionare
costantemente le proprie competenze sia musicali
che liturgiche.
Forse non siamo lontani dal riconoscimento
ecclesiale di un vero e
proprio ministero del canto e della musica
nella liturgia: lo auspica
il M° don Graziano Ghisolfi (responsabile
musicale dell'Ufficio per il
Culto Divino della Curia Vescovile di Cremona
nonché vice-presidente
della Scuola Diocesana di Musica Sacra “Dante
Caifa”):
« Si potrebbe pensare ad una figura che riassuma
in sé tutte le
funzioni musicali in ambito liturgico, con
investitura ministeriale. In
altri termini sarebbe auspicabile che almeno
le chiese più importanti
di ogni Diocesi abbiano una figura stabile
di musicista che svolga le
funzioni sia del cantore che dell’organista.
Se, infatti, guardiamo
alla prassi in uso nelle piccole parrocchie,
si nota che ormai di fatto
l’organista è la figura di riferimento per
il canto nella liturgia:
insegna i canti, li accompagna all’organo,
istruisce l’eventuale
cantore solista, sceglie il repertorio, dirige
il coro, accompagna i
riti liturgici con il solo organo quando
mancano i cantori.
La presenza, inoltre, di un grande patrimonio
di organi storici nella
nostra diocesi, richiede senza dubbio una
grande competenza in grado di
valorizzare pienamente le notevoli risorse
timbriche di tali strumenti.
Spesso, infatti, gli organi antichi presentano
soluzioni e congegni
tecnici di particolare complessità, tale
da ostacolare l’approccio
anche dell’organista discretamente preparato.
Pertanto, se
l’organista-cantore professionalmente competente
è auspicabile ovunque,
a maggior ragione se ne rende necessaria
la presenza laddove vi sia un
organo di particolare pregio storico-artistico.
Nei confronti del patrimonio organario storico,
l’organista-cantore
riveste, dunque, un duplice ruolo: da un
lato, mediante l’uso
liturgico, egli rende attuali e vive nel
presente questa preziose
testimonianze artistiche del passato; dall’altro,
con il suo operato
svolge fondamentali mansioni di tutela e
salvaguardia culturale. » [4]
É urgente, dunque, il rafforzamento della
educazione liturgica di base
rivolta innanzitutto ai piccoli nelle nostre
comunità parrocchiali, ma
anche in maniera ben più approfondita, ai
sacerdoti: anche il cardinale
Ratzinger in proposito diceva «l'educazione
liturgica di sacerdoti e
laici è oggi deficitaria in misura assai
triste. Qui resta molto da
fare» [5]
Ma perché una rassegna di concerti d'organo
dovrebbe far riflettere su
questi argomenti?
Non è sufficiente ascoltare della bella musica
in concerto e poi la
domenica a messa accontentarci della più
o meno ordinaria mediocrità
liturgico-musicale?
Se la risposta è affermativa, forse vale
la pena riflettere su
quest'altra (forte) affermazione del cardinale
Ratzinger: « Sono
convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi
ci troviamo dipende in
gran parte dal crollo della liturgia, che
talvolta viene addirittura
concepita “etsi Deus non daretur”: come se
in essa non importasse più
se Dio c’è e se ci parla e ci ascolta. Ma
se nella liturgia non appare
più la comunione della fede, l’unità universale
della Chiesa e della
sua storia, il mistero del Cristo vivente,
dov’è che la Chiesa appare
ancora nella sua sostanza spirituale? Allora
la comunità celebra solo
se stessa, senza che ne valga la pena. E,
dato che la comunità in se
stessa non ha sussistenza, ma, in quanto
unità, ha origine per la fede
dal Signore stesso, diventa inevitabile in
queste condizioni che si
arrivi alla dissoluzione in partiti di ogni
genere, alla
contrapposizione partitica in una Chiesa
che lacera se stessa. Per
questo abbiamo bisogno di un nuovo movimento
liturgico, che richiami in
vita la vera eredità del concilio Vaticano
II ». [6]
Ma a messa si va per Gesù Cristo o per la
musica?!
Paolo Bottini
Comitato Organistico Cremonese
___________
[1] Concilio Vaticano II - Costituzione conciliare
“Sacrosanctum
Concilium” sulla Sacra Liturgia, cap. VI,
n.120, 1963
[2] «L'Eucaristia: fonte e culmine della
vita e della missione della
Chiesa» - Lineamenta del Sinodo dei Vescovi
riuniti in XI Assemblea
Generale Ordinaria, febbraio 2004
[3] Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti
al Convegno
Internazionale di Musica Sacra (25-27 gennaio
2001)
[4] Graziano Ghisolfi, pastorale della musica
e del canto nella diocesi
di Cremona: prospettive e ipotesi di lavoro,
tesi di diploma al Corso
di Perfezionamento Liturgico-Musicale della
Conferenza Episcopale
Italiana, Roma, luglio 2000
[5] Joseph Ratzinger, Introduzione allo spirito
della liturgia, San
Paolo, 2001
[6] Joseph Ratzinger, La mia vita – Ricordi
(1927-1977), San Paolo,
1997, pag. 113
*
(*) L'antico organo della chiesa di Santa
Chiara in Casalmaggiore:
Per integrità e rarità, il piccolo organo
della chiesa di Santa Chiara
a Casalmaggiore (CR) costituisce una delle
testimonianze più preziose
dell’organaria padana fra Rinascimento e
primo Barocco. Lo strumento,
costruito nei primi decenni del XVII secolo
(forse ad opera del
musicista e sacerdote cremonese Cristoforo
Falletti), appartiene al
tipo che gli antichi denominavano Positivo
"ottavino". Dotato in
origine di tre soli registri (Ottava, Quintadecima
e Vigesimaseconda),
probabilmente fra il XVIII secolo e l'inizio
del XIX ha ricevuto
l'aggiunta di un Principale di 8 piedi in
legno. La tastiera comprende
solo 38 note (Fa1-La4, senza Fa#1, Sol#1,
e Sol#4), mentre la facciata
presenta 19 canne del registro di Ottava,
disposte a cuspide. Lo
strumento è stato restaurato nel corso del
1987 dalla Fabbrica d’organi
Tamburini di Crema (CR), che ne ha conservato
l’integrità storica,
compresa la recenziore aggiunta, con la sola
ricostruzione di dieci
piccole canne metalliche in copia di quelle
originali purtroppo
espunte.
*
PROGRAMMA del concerto di domenica 8 giugno
Ulrike Fischer, violino barocco
Roberto Chiozza, organo
Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Canzon IV, per organo solo (dal II Libro
di Toccate, Roma, 1627)
Dario Castello (secc. XVI/XVII)
Sonata II per violino e basso continuo
(da «Sonate concertate in stil moderno...»,
Libro II, Venezia, 1629)
Gregorio Strozzi (ca. 1615-1687)
Toccata II, per organo solo
(da «Capricci da sonare cembali et organi»,
Napoli, 1687)
Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Canzon III, per violino e basso continuo
(da «Canzoni da sonare...», Venezia, 1634)
Tomaso Albinoni (1671-1750)
Sonata IV, per violino e basso continuo:
Adagio; Allegro; Adagio, Giga
(da «Sonate da chiesa... op. IV», Amsterdam,
ca. 1704)
Domenico Zipoli (1688-1726)
Canzona in sol, per organo solo
(da «Sonate d'intavolatura per organo e cimbalo...
op. I», Roma, 1716)
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata III, per violino e basso continuo
(R.V. 3):
Preludio; Corrente; Adagio; Giga
(da «Sonate a Violino e Basso per il Cembalo...»,
Venezia, 1709)
ULRIKE FISCHER è nata ad Hannover (Germania).
Ha compiuto i suoi studi di violino presso
la Musikhochschule di
Colonia diplomandosi nel 1994, per poi perfezionarsi
a Klagenfurt in
Austria.
Fin da giovane si è interessata alla musica
antica seguendo corsi e
masterclasses con Chiara Banchini, Reinhard
Goebel, Simon Standage, e
ha partecipato all’EUBO (Orchestra Barocca
della Comunità Europea)
diretta da Roy Goodman.
Tra il 1993 e il 1999 ha fatto parte del
gruppo Musica Antiqua Köln
diretto da R. Goebel.
Svolge una intensa attività concertistica
collaborando regolarmente con
orchestre quali: La Stagione Frankfurt (M.
Schneider),
Balthasar-Neumann-Ensemble (Th. Hengelbrock),
Capella Coloniensis, Le
Musiciens du Louvre (M. Minkowski).
Ha registrato per Deutsche Grammophon, Teldec,
Emi, Deutsche Harmonia
Mundi, Capriccio, CPO, Opus 111, Virgin.
Nel 2002 si è trasferita in Italia e collabora
anche con l’Accademia
Bizantina, Zefiro, l’Academia Montis Regalis
e Il Complesso Barocco.
ROBERTO CHIOZZA, musicista cremonese diplomatosi
in Organo e
Composizione organistica nel 1987 presso
il Conservatorio di Parma
sotto la guida dei maestri L. Toja, M. Suzzani
e L. Ghielmi, da diversi
anni svolge apprezzata attività di organista
liturgico presso la
parrocchia di San Daniele Po suonando il
prestigioso organo «Rotelli»
(1921) e di organista della Cappella Musicale
della Cattedrale di
Cremona in varie occasioni concertistiche
e liturgiche.
Nel 1990 ha pure conseguito il diploma in
clavicembalo presso il
Conservatorio di Verona sotto la guida di
D. Costantini.
Ha seguito corsi e seminari con K. Gilbert,
G. Murray, W. Kolneder, P.
Marisaldi, M. Torrent, J. Christensen, W.
Zerer, E. Kooiman, C.
Stembridge, L. Alvini, D. Hunter.
Dal 1995 al 1999 ha studiato prassi esecutiva,
basso continuo e musica
d’insieme nella classe di J. Christensen
presso la «Schola Cantorum» di
Basilea.
Dal 1985 svolge attività concertistica sia
in veste solistica, come
clavicembalista ed organista, sia con gruppi
strumentali o vocali tra
cui la Camerata Armonica Sammartini di Como,
il Trio XVIII Secolo, il
Duo Ilaria Geroldi-Marina Morelli: con queste
formazioni si è esibito
al Festival Praga Europa Musica (1992), all’esposizione
del Musicora di
Parigi (1996), alla rassegna Musica e Poesia
in S. Maurizio di Milano.
Come solista al cembalo è stato invitato
a partecipare per due anni
consecutivi all’esecuzione dell’integrale
delle sonate di Domenico
Scarlatti presso il Conservatorio di Annecy
(Francia).
*
direzione artistica:
Comitato Organistico Cremonese
via Milazzo, 37 – Cremona
informazioni:
M° Paolo Bottini (cell. 328/8123619)
 
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