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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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UNA CENTRALE NUCLEARE A SUD DI CREMONA?

A seguito delle notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi in merito ai possibili siti nucleari, ho presentato un`interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico.

Ecco il testo:

"Per sapere, premesso che:

- dopo 22 anni dai referendum del 1987, con i quali gli italiani dissero "no" alle centrali atomiche, il governo Berlusconi ha deciso di riaprire la strada del nucleare, tecnologia energetica i cui problemi ambientali e di sicurezza restano irrisolti. In quella occasione, si recò a votare il 65,1% degli elettori, con i seguenti risultati: l`80,6% contrario alla costruzione di centrali nucleari in Italia; il 71,9% contrario alla partecipazione dell`Enel a impianti nucleari all`estero; il 79,7% contrario ai contributi per incentivare le centrali nucleari;

- il Parlamento ha approvato, col voto contrario del Pd, il complesso di norme che consentono il ritorno al nucleare in Italia ("Legge Sviluppo"), indicato da molti esponenti del centrodestra, in particolare dal ministro Scajola, come la panacea per i problemi energetici del nostro Paese;

- i siti per la costruzione delle future centrali nucleari potranno sorgere in aree già sedi di centrali o che comunque abbiano una buona capacità di trasmissione elettrica e disponibilità di acqua. Lo prevede il decreto legislativo che segue la Legge Sviluppo e che fissa i criteri per la localizzazione dei nuovi impianti. Sempre secondo indiscrezioni di stampa, sulla base dei contenuti del suddetto decreto legislativo il governo avrebbe individuato dieci aree candidate ad ospitare i nuovi impianti per la produzione di energia nucleare e per lo smaltimento delle scorie: Trino Vercellese in Piemonte, Caorso in Emilia Romagna, Monfalcone in Friuli Venezia Giulia, Chioggia in Veneto, Montalto di Castro nel Lazio, l`area alla confluenza, tra l`Umbria e il Lazio del Tevere e del Nera tra Orte e Magliano Sabina, Oristano in Sardegna, Termoli in Molise, Scanzano Jonico in Basilicata, Termini Imerese e Palma in Sicilia;

- la localizzazione definitiva delle centrali nucleari, secondo quanto più volte dichiarato dal ministro Scajola, sarà affidata ai soggetti privati che realizzeranno gli impianti. Infatti il Ministero dello Sviluppo Economico, ricevute le richieste degli operatori, provvederà a trasmettere alla Conferenza Stato Regioni e all`Agenzia per la sicurezza nucleare l`elenco completo delle aree per una valutazione di merito. L`Agenzia avrà 60 giorni per esprimere il proprio parere;

- è importante evidenziare che sempre in base alla Legge Sviluppo, i siti delle nuove centrali e i luoghi per la gestione delle scorie potranno essere localizzati anche contro il parere della Regione che dovrà ospitarli, e inoltre gli impianti potranno essere equiparati ad installazioni militari e le informazioni sul loro funzionamento saranno in questo caso inaccessibili ai cittadini;

- è importante sottolineare, anche per questo motivo, che ben undici regioni italiane hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma che consentirebbe di realizzare le centrali anche contro la volontà delle amministrazioni regionali coinvolte;

- il governo, rispondendo a un`interrogazione, presentata alla Camera dal Partito Democratico, si è rifiutato di indicare l`elenco dei siti nucleari, preoccupato per gli effetti sulle prossime elezioni regionali, ma non ha smentito che la lista in via di predisposizione ricalchi quella definita a suo tempo dal Cnen;

- tutto ciò significa, molto semplicemente che degli oltre 40 siti della mappa nucleare dell`Italia, almeno tre si trovano in Lombardia nell`area lungo il Po: uno a sud di Cremona, l`altro a sud di Mantova e il terzo a nord di Voghera (Pavia). In base alla mappa stilata a suo tempo dal Cnen, questi tre siti potrebbero soddisfare i requisiti richiesti dal nucleare, a cominciare dalla disponibilità di risorse idriche anche se nel frattempo modificazioni climatiche, maggior vulnerabilità dell’area del bacino del Po e mutate condizioni idrologiche consiglierebbero un’ attenzione ben più alta al valore dell’acqua dolce e all’uso plurimo che se ne fa;

- mentre ai cittadini viene tenuto nascosto dove nasceranno gli impianti nucleari, la lista è perfettamente a conoscenza non solo del governo ma anche delle imprese interessate all`affare, di fatti, di recente l`ha ammesso candidamente lo stesso amministratore dell`Enel Fulvio Conti, dichiarando testualmente che "nemmeno sotto tortura avrebbe rilevato la lista";

- a fronte di vantaggi incerti e discutibili, il ritorno al nucleare comporta rischi certi: i problemi irrisolti del nucleare legati allo smaltimento delle scorie, ai costi esorbitanti per la realizzazione degli impianti, alle questioni di sicurezza rispetto agli incidenti che impongono appositi “ Piani di evacuazione” entro il raggio di 15 chilometri, obbligatori secondo gli standards internazionali, ai pericoli di proliferazione; procedure quasi militari per la localizzazione e la gestione di siti e impianti; estromissione delle Regioni dalle scelte localizzative;

- mentre l`Italia sceglie di ritornare dopo vent`anni all`energia nucleare, nel mondo i grandi Paesi industrializzati incentrano le proprie politiche di innovazione energetica sul risparmio, sulla bioedilizia, sulle fonti rinnovabili, sulla mobilità sostenibile, sulla ricerca, vedendo in tali opzioni le strade maestre per fronteggiare i problemi ambientali legati ai cambiamenti climatici, per creare molti più posti di lavoro anche in Italia, come ha dimostrato un recente studio dell’Università Bocconi e per rendere le proprie economie più moderne e competitive;

Alla luce di quanto sopra esposto si chiede al Ministro dello Sviluppo Economico di conoscere:

- se esclude che tra le aree dove prevedibilmente sorgeranno le future centrali nucleari, vi siano le zone lungo il Po a sud di Cremona, a sud di Mantova e a nord di Voghera (Pavia);

- se intende riferire urgentemente al Parlamento sui criteri e le modalità di scelta adottati per la realizzazione delle centrali nucleari, nonché sul numero dei siti individuati per la localizzazione degli impianti e dei depositi per le scorie nucleari. - Sen.Cinzia Fontana"