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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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RIFORMA DELL`UNIVERSITA`? SOLO CONTINUI TAGLI!

Riporto l`intervento in Aula del Senato da parte della sen.ce Finocchiaro per sottolineare il drastico taglio alle università e l`impossibilità di programmare le attività per il prossimo futuro. E` questa la Riforma dell`Università?

Vorrei porre all`attenzione dei colleghi una questione politica che io ritengo di primaria rilevanza e di pieno interesse - immagino - del Senato della Repubblica. Mentre i nostri lavori d`Aula si svolgono con questa calma piatta e queste lunghissime pause, interrotte solo occasionalmente ed episodicamente da qualche rigurgito di attività, quello che accade nelle aule delle Commissioni è sicuramente degno di nota: nelle aule delle nostre Commissioni, sia pure con tempi talvolta molto lunghi e talvolta artatamente accelerati, si discutono questioni importantissime per il futuro del Paese. (Brusìo). Vi chiedo scusa, non riesco a parlare.

Una di queste è la discussione che si sta tenendo in 7a Commissione sulla riforma dell`università, questione strategica per ogni Paese. Mentre qui, appunto, lunghi soggiorni in Transatlantico e nella buvette vengono inframmezzati da rarissimi impegni d`Aula, in Commissione si sta discutendo una riforma dell`università, durante la cui discussione ciascun emendamento che viene presentato dalle opposizioni e che reca un minimo di spesa - dico un minimo di spesa - viene regolarmente bocciato perché assistito da un parere della Commissione bilancio, che dice: non c`è un euro.

Abbiamo già una severa penalizzazione dell`università operata con le due finanziarie del 2008 e del 2009, una severissima penalizzazione delle risorse. Abbiamo una penalizzazione del Fondo per il funzionamento ordinario dell`università (penalizzazione che pare destinata - ahimè - ad accentuarsi), che oggi impedisce alle università anche soltanto di sapere dove saranno allocate, e per quali fini, le poche risorse rimaste in dotazione al Fondo. In questo modo, come ciascuno di noi sa, essendo ovviamente un referente sul territorio, si è scatenata - ma mi pare anche ovvio - una corsa di tutti i rettori a trovare patronaggi politici per sostenere le proprie università, quindi per un fine pubblico di prima rilevanza ed importanza, così ancora confondendo ciascuno di loro circa quella che sarà la previsione che potranno ragionevolmente fare, perché comunque le università hanno bisogno di redigere un bilancio, di fare un piano per l`anno successivo, di pensare di poter stipulare qualche contratto, addirittura anche soltanto - per quanto riguarda il Fondo ordinario - di poter pagare i dipendenti e di poter organizzare l`acquisto del materiale didattico, oltre che, molto spesso, la locazione di aule nelle quali tenere lezioni.

La situazione che si prospetta - lo dicono tutti i colleghi, di maggioranza e di opposizione - è di tale confusione che da qua a due anni non solo le università non virtuose, ma anche quelle virtuose probabilmente chiuderanno. Sono in agitazione i ricercatori, i quali, protestando per la confusione, l`approssimazione e la mancanza di prospettive e di lungimiranza con le quali viene affrontata la loro condizione, non sono oggi disponibili neanche a collaborare all`elaborazione dei piani didattici, che si fondano sulla loro collaborazione per tenere le lezioni, i seminari, le esercitazioni e anche per comporre le commissioni d`esame.

In questa situazione due milioni di persone e le loro famiglie non sanno dove sbattere la testa, addirittura non sanno neanche dove indirizzare i sacrifici per l`iscrizione presso quella o quell`altra università, presso quella o quell`altra facoltà. Nessuno sa se privilegiare l`università più vicina, che forse domani chiuderà e che costringerà quella famiglia a rivedere tutti i propri piani finanziari perché il figlio dovrà spostarsi altrove. Non si sa come tutto questo possa assistere (non assisterà in nessun modo) la crescita di una nuova classe dirigente sulla quale noi dovremmo oggi investire: proprio oggi, nella crisi.

Mi ha molto colpito, l`altro giorno, una dichiarazione rilasciata dalla Premier islandese, identica a quella della sua oppositrice, leader del partito di opposizione. Entrambe affermavano: l`Islanda sta attraversando una crisi gravissima; la prima cosa da mettere in sicurezza, per garantire all`Islanda una classe dirigente in grado di sostenere le difficoltà del Paese nei prossimi 10-20 anni, sono i nostri ragazzi e le nostre ragazze! (Applausi dai Gruppi PD, IdV e del senatore Astore).

Allora io vorrei che, mentre si dipana, in un clima surreale, la discussione sulla riforma dell`università in Commissione, avessimo qui il ministro Gelmini e il ministro Tremonti per discutere e porre delle domande. Vorrei che in questa sede vi fosse una discussione politica su tale tema, e non solo sulle scelte già operate dai tagli; una discussione per sapere dove stiamo andando, cosa succederà tra sei mesi, tra un anno, tra due anni, cosa succederà da qui a pochissimo. Oppure pensano i Ministri di poter tutto affidare alla forza salvifica del taglio orizzontale, mentre con quest`ultimo si sacrificano pezzi importanti del funzionamento dello Stato e - lasciatemelo dire - tra i mille difetti, anche pezzi della propria eccellenza? Questo è il problema.

Signora Presidente, le dico con molta chiarezza che il mio Gruppo è talmente esasperato da questa situazione che stiamo considerando il fatto che, di fronte alla nostra richiesta, la risposta che ci verrà data dai ministri Gelmini e Tremonti sarà definitiva anche in ordine alla nostra partecipazione ai lavori di elaborazione della riforma universitaria. (Applausi dal Gruppo PD).