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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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UN PAESE SOTTOSOPRA

Cronaca di una settimana tragicomica al Senato
 
Martedì 25 maggio
Il nostro senso di responsabilità
In aula dobbiamo votare, nell’ordine, il calendario dei lavori per inserire il ddl intercettazioni nelle sedute della prossima settimana, il decreto cosiddetto “salva-Grecia”, il decreto sulle case in Campania e il seguito della discussione del disegno di legge sulla riforma della professione forense. Fuori, intanto, le Borse danno anche oggi segnali di pesante instabilità e il Consiglio dei Ministri varerà in giornata una manovra da 24 miliardi di euro.
Il nostro gruppo chiede subito di invertire l’ordine del giorno per procedere immediatamente alla votazione sul decreto salva-Grecia, proprio per la portata internazionale che il provvedimento assume in questa fase intervenendo non solo per salvare la Grecia ma per dare stabilità all’euro. La proposta viene accettata e, non avendo presentato alcun emendamento, entro sera il decreto viene approvato.
Tutti a favore, tranne l’Italia dei Valori, che motiva il proprio voto contrario legandolo ai contenuti della manovra economica che il Governo starebbe per varare. Solo un commento: che c’azzecca? E dove è finito il senso di responsabilità evocato da Di Pietro pochi giorni fa per sostenere il voto favorevole dell’IdV al federalismo demaniale?
 
Mercoledì 26 maggio – mattino
L’unica vera priorità per Lega e Pdl: la stretta sulle intercettazioni
La Presidenza del Senato propone il calendario dei lavori: da lunedì 31 maggio inizierà in Aula la discussione sul disegno di legge “intercettazioni”. La Presidente del PD Anna Finocchiaro interviene per chiedere di togliere il provvedimento dal calendario e passare invece all’esame di problematiche ben più importanti per il Paese. L’ostinazione nel portare avanti come priorità assoluta una proposta che divide, che vede all`opposizione tutta l`area delle forze che lo Stato mette in campo per combattere la criminalità e, pressoché senza eccezioni, tutto il sistema della libera informazione dovrebbe preoccupare il Governo. Inoltre, l’urgenza assoluta in questa fase è che l’agenda del Parlamento si concentri sulla situazione economica del Paese.
Intanto, fuori, il Presidente dell’Istat sta presentando il Rapporto Annuale del 2009, da cui emerge la fotografia di un Paese che ha dimenticato di occuparsi del proprio futuro e che sta pesantemente penalizzando soprattutto i giovani e le donne.
Dopo la Finocchiaro, quasi 90 senatori del PD intervengono per chiedere la modifica del calendario, per sostenere l’inserimento immediato di provvedimenti, del resto già da noi predisposti, ben più utili al Paese e che affrontino le vere emergenze: lavoro, crisi, enti locali, imprese, anticorruzione… Ogni singola proposta viene però bocciata da Lega e Pdl, chiarendo finalmente qual è per loro l’unica priorità per il Paese: nulla è più importante ed urgente della stretta sulle intercettazioni.
Alla fine, il sen. Longo del Pdl (solo per ricordarvi, è l`avvocato di Berlusconi che vedete sempre in TV con Ghedini) avanza un’ulteriore proposta per il calendario: provocatoriamente chiede che, visto il nostro elenco di priorità e la nostra voglia di lavorare, l’Aula sia convocata anche il 2 giugno. Noi allora chiediamo di votare anche questa proposta. Risultato? Noi tutti a favore, loro – Lega e Pdl – tutti contro!
 
Mercoledì 26 maggio – pomeriggio
Dal federalismo demaniale al federalismo condoniale
Mentre fuori si susseguono dichiarazioni su dichiarazioni, alcune poi anche smentite, rispetto ai contenuti della manovra, mentre diventa sempre più evidente quanto invece il Parlamento sia costretto a parlare d’altro, inizia in Aula la discussione sul decreto sulla sospensione delle demolizioni in Campania. In pratica, con un unico articolo il Governo dispone la sospensione di quelle demolizioni di immobili in Campania che sono già state disposte dall’autorità giudiziaria con sentenza penale. Ogni commento credo sia superfluo! Ma cosa fanno i senatori della Lega? Votano tutti a favore! Dal federalismo demaniale siamo così già passati al federalismo “condoniale”.
 
Giovedì 27 maggio
Lega entusiasta della manovra lacrime e sangue per il territorio
Non c’è nulla da fare: di Berlusconi, di Tremonti o di qualsiasi altro Ministro in Senato non si vede traccia e quindi, se non fosse per i giornali, della manovra non ci è dato sapere. Però sembra che il testo non ci sia ancora e che lo si stia tuttora “limando” (il caso delle Province è emblematico).
Così, in Aula proseguiamo con la discussione del disegno di legge sulla riforma della professione forense, che sta stancamente andando avanti da più di un mese perché pare che nemmeno alla maggioranza interessi granché o comunque le divergenze al loro interno sono così significative da impedire una trattazione più celere. La seduta prosegue così con la votazione di alcuni emendamenti.
La sera ascolto in TV alcuni rappresentanti degli enti locali sulla manovra: Chiamparino, Errani, ma anche Polverini, Formigoni… Tutti, all’unisono, preoccupatissimi per una manovra che, su 24 miliardi, ben 13 sono destinati a tagli al territorio. “La morte del federalismo”, dichiarano, “una manovra abnorme, insostenibile, non equilibrata, con ricadute sui servizi sociali, l’istruzione, le politiche a favore delle imprese e quelle ambientali.”
Gli unici, non tanto timidamente favorevoli, ma addirittura entusiasti, i governatori leghisti Cota e Zaia. E’ proprio un paese sottosopra!