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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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APPROVATA AL SENATO LA LEGGE ANTI-CORRUZIONE

FINOCCHIARO (PD). Signor Presidente, o norevoli colleghi, signori rappresentanti del Governo, consideriamo importante il voto di oggi e con piena responsabilità voteremo sì a questa fiducia, così come avremmo votato sì al testo, anche senza voto di fiducia. Non perché siamo ciechi di fronte alle manchevolezze di questa legge.

Abbiamo apprezzato la franchezza e la serietà del ministro Severino, che ha ricordato le obiezioni che abbiamo sollevato nella discussione, anche presentando nostri emendamenti e insistendo perché fossero approvati: l`assenza di una norma sull`autoriciclaggio e di una sul falso in bilancio per colpire la provvista in nero di somme destinate a corrompere; la mancata abrogazione della legge ex Cirielli, che abbrevia irragionevolmente la prescrizione dei reati e comunque il mancato innalzamento delle pene, che potrebbe costarci la prescrizione di fatti di corruzione molto seri e molto gravi; la mancata riforma del cosiddetto voto di scambio, che si è rivelata, nell`attuale formulazione, di parzialissima applicazione.

Voteremo sì per una ragione essenziale. Questa legge, tutta, anche nella parte così trascurata dal dibattito pubblico, quella che riguarda la prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione e il sistema di incompatibilità e di incandidabilità, con le norme che sono state illustrate questa mattina dal ministro Patroni Griffi, ci pare segni finalmente uno scarto rispetto ad un decennio di politiche segnate dalla compiacenza e dalla sottovalutazione.

Che abolire il delitto di falso in bilancio potesse risultare, nella realtà, compiacente strumento per consentire le provviste in nero necessarie per la corruzione è un fatto. Ed è un fatto che abbreviare la prescrizione avrebbe comportato la morte di molti processi. Sto parlando di riforme che hanno avuto il voto della Lega Nord e che hanno visto il ministro Castelli protagonista. (Applausi dal Gruppo PD). Che non fossero queste le intenzioni di tutti coloro i quali votarono quelle leggi, colleghi, purtroppo nel tempo e di fronte ai loro effetti, non rileva più, non è più una scusante.

Io sono ormai colpevolmente anziana di queste Aule e ricordo bene i giorni in cui quei provvedimenti vennero discussi - li ha ricordati anche oggi, con un bellissimo intervento, il collega Agostini - e le polemiche accesissime che ci divisero, ma tutti sapevamo esattamente cosa stessimo facendo, a cosa ci opponessimo e quali fossero i rischi cui si andava incontro. Lo sapevamo e lo sappiamo. Sapevamo e sappiamo che la corruzione sistemica ha bisogno, come un uomo ha bisogno di acqua, di occultare le risorse necessarie a comprare pubbliche funzioni e a sviare finanziamenti pubblici. Si dirà, come si è detto tante volte, che chi è o nesto e o nesto e chi non lo è trova comunque le strade della illegalità.

Certo. Ma il punto è che il Paese è questo, in cui all`onesto non resta che compiacersi nell`intimo di se stesso e al disonesto si spiana la strada. Lo stesso è per l`introduzione del reato di autoriciclaggio, perché questa è ancora un`occasione in cui non siamo riusciti ad avere una maggioranza per introdurlo nel nostro ordinamento. Mi fermo qui e assumo l`impegno per il mio Gruppo è per il mio partito di provvedere su queste questioni rimaste irrisolte oggi.

Uno scarto, quindi, indispensabile per l`Italia. Tante volte in questi giorni abbiamo sentito dire: ce lo chiede l`Europa. Nossignore. Lo facciamo per l`Italia. Dobbiamo farlo, intenderlo e volerlo per l`Italia... (Applausi dal Gruppo PD) ...e perché è semplicemente il nostro dovere. Dovere è una parola piana che non sopporta enfasi e alla quale non è lecito aggiungere rafforzativi. La situazione è chiara, limpida e, adopererei un termine un po` strano, atroce. La corruzione non è solo un affare di forze dell`ordine e di pubblici ministeri. Non è più fatto privato, singolo processo, singola responsabilità.

Travolge ogni giorno, tutti i santi giorni, il principio di eguaglianza, come ci ricordava il ministro Patroni Griffi questa mattina; frena la concorrenza e il libero mercato; impedisce l`accesso alle opportunità economiche in condizioni di pari opportunità: sacrifica i diritti dei cittadini; svia l`utilizzo delle risorse pubbliche in favore dei corruttori; fa marcire l`autorità pubblica; inquina le istituzioni; dà asilo e protezione a criminali e mafiosi; svilisce l`immagine dell`Italia; scoraggia gli investimenti esteri; corrompe e devasta la democrazia. Esagero? Leggiamo le cronache di giornata. Non c`è bisogno di studiare. Nessuno, questo voglio dirlo chiaro, può e deve chiamarsi fuori. Nessuno. Noi del Partito Democratico, del Gruppo del Partito Democratico, compresi. Ma è in relazione a questo che si misura la differenza.

Collega Li Gotti, amico Li Gotti, non vale fare sempre più uno. Con questa composizione del Senato abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare per migliorare questo testo. Abbiamo fatto, anche qui, il nostro dovere. Ma ora il fiume è qui. Bisogna saltarlo, perché qui è la responsabilità. Che da qui si cominci, dunque, non che qui si finisca, perché qui si può invertire definitivamente la rotta e il fatto che il viaggio sia ancora lungo lo sappiamo tutti e bene.

Voglio ringraziare i miei colleghi per il loro lavoro e il Governo per la fatica e per l`impegno, ma non userò trionfalismi né rivendicherò straordinari meriti politici della mia parte, che pure ci sono stati in tempi non sospetti, per aver messo questa questione all`ordine del giorno del dibattito pubblico, parlamentare e politico. Oggi, però, si vota «sì» semplicemente perché va fatto per dovere, come dicevo prima, nei confronti dell`Italia. (Applausi dal Gruppo PD).