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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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IL LAVORO PRIMA DI TUTTO

E’ iniziata la campagna elettorale. Con il ritorno sulla scena del ‘già visto e già sentito’. Il PdL con Berlusconi che promette no Imu, no Iva, no redditometro, no patrimoniale La Lega con Maroni che promette la macroregione del Nord, con il 75% delle tasse versate che rimarrebbero a casa propria.

Come se la gestione del potere da parte di PdL e Lega in tutti questi anni non sia lì, davanti ai nostri occhi, a dimostrare tutto il fallimento di promesse logore e ormai impresentabili, di azioni che nei fatti hanno bloccato le energie positive dell’Italia, di una guida che ha espresso il peggio sul piano morale, civico, sociale, economico, rischiando di far precipitare il nostro Paese fuori dalla storia moderna.

Il Partito Democratico ha deciso invece di bandire dalla propria campagna elettorale gli slogan, le favole, le finzioni. E di parlare, invece, della propria visione complessiva, facendo del tema del LAVORO  il fulcro intorno a cui costruire la proposta politica.

Perché non si regge il futuro con questa disoccupazione, con questa negazione ai giovani della libertà di costruirsi una vita propria attraverso il lavoro, con questa mancata prospettiva per gli ‘esodati’, con questo apparato produttivo lasciato solo a reggere una crisi di queste dimensioni.

Riguardo all’obiettivo ineludibile di crescita della produttività e innalzamento della specializzazione produttiva del Paese, il PD individua quattro ordini di interventi di riforma: la riforma del fisco, in direzione di una maggiore efficienza, coerenza ed equità e di una promozione del lavoro, dell’impresa, dell’investimento produttivo; la realizzazione di una politica industriale rivolta a rafforzare i settori produttivi che costituiscono la spina dorsale della nostra economia, puntando sull’innovazione, sull’ambiente, sull’agenda digitale; un ulteriore ampio programma di liberalizzazioni; un investimento nella formazione e nel sapere, ingrediente essenziale ai fini dell’innalzamento del capitale umano, risorsa chiave per lo sviluppo.

Progettare, insomma, un futuro ‘fondato sul lavoro’ come strumento principe di promozione, partecipazione, dignità e inclusione sociale.