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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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I miei dubbi sulle prime scelte economiche del Governo

Non c`è dubbio che i primi provvedimenti del Governo in materia economica abbiano suscitato consenso nel`opinione pubblica. Chi mai potrebbe non essere d`accordo sull`abolizione di una tassa come l`Ici? Chi mai potrebbe non condividere una riduzione della tassazione, anche se riguarda un aspetto molto delicato quale quello degli straordinari? Chi mai potrebbe dissentire sulla proposta di una diminuzione della rata del mutuo dopo i pesanti aumenti di questi ultimi mesi? Eppure... Poichè sono abituata a stare testardamente sul merito delle cose e rifuggo da tutto ciò che è slogan e demagogia, mi sono letta attentamente il cosiddetto "decretone fiscale" e le misure in esso contenute, misure che avremo modo come Commissione Finanze di approfondire nei prossimi giorni. Ma alcuni dubbi li voglio esprimere già da ora perchè ci sono diverse questioni che non mi convincono e ci sono parecchi dubbi che ancora non mi sono stati chiariti. Mi soffermo sulla questione dell`Ici. Premesso che la misura di diminuire la tassazione Ici sulla prima casa è stata assunta dal governo Prodi in maniera tale che metà delle famiglie italiane non l`avrebbero più pagata già da quest`anno (e l`altra metà avrebbe comunque beneficiato di una consistente riduzione), quel provvedimento era inserito in un disegno più generale che prevedeva una verifica delle entrate per poter portare nel corso del 2008 un aumento delle detrazioni sui redditi da lavoro e da pensione diminuendo così di fatto la tassazione a tutte le famiglie. Ora, invece, con questo decretone fiscale il nuovo governo ha deciso di destinare circa 3 miliardi di euro a misure che escludono coloro che sono in affitto, escludono i precari, escludono i redditi più bassi! Anzi, le risorse verranno sottratte a quei capitoli della Finanziaria 2008 destinati a supportare proprio i settori di maggiore difficoltà: così, si prevedono tagli al Fondo per la lotta alla violenza sulle donne, al Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, al Piano nazionale per la sicurezza stradale,... Vi è, inoltre, un altro grave motivo di preoccupazione e riguarda i criteri per la compensazione ai Comuni della mancata entrata dell`Ici. Su questo non si sa ancora nulla e il decreto, effettivamente, non dice proprio nulla se non la previsione di un ulteriore decreto da emanare entro 60 giorni che definisca le modalità di riparto, mettendo così in grossa difficoltà i Comuni, che nel mese di giugno avrebbero invece avuto la metà dell`entrata dall`Ici. Inoltre, la somma destinata a tale misura ammonta a 2,5 miliardi di euro (per ognuno degli anni 2008/2009/2010) mentre da fonti del "Sole 24 Ore" nel 2007 le entrate ai Comuni per l`Ici sulla prima casa risultavano pari a 2,9 miliardi. Da sottolineare, inoltre, il fatto che l`Ici per i Comuni rappresentava comunque un`entrata che aveva una dinamica in continua ascesa a parità di aliquota, se non altro per le nuove costruzioni e le nuove residenze che ogni anno si insediano. Chi copre quindi la parte mancante ai Comuni?

A presto!