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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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UNA PERICOLOSA INSOFFERENZA ALLA PIAZZA

Quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio Berlusconi di voler usare la polizia contro gli studenti è di una gravità senza precedenti. Finora avevamo ritenuto che uno dei limiti importanti della riforma Gelmini fosse dato dal fatto che essa non nasceva da una discussione pubblica - che vedesse coinvolti non solo la politica, ma anche i docenti, i ricercatori, le famiglie, gli studenti - su quello che potesse essere il modello educativo più utile a un Paese che vuole crescere, a nuove generazioni che vogliono competere con le altre che crescono negli altri Paesi d`Europa e del mondo. Invece, la conferenza stampa del presidente Berlusconi, accompagnato dalla ministra Gelmini, ci ha svelato quanto questa nostra critica fosse in verità lontana da quella che è una realtà assai meno piacevole e, direi, assai meno utile al Paese. Sappiamo già qual è la suggestione che può esercitare - e ha esercitato - la tattica adoperata dal presidente Berlusconi, in campagna elettorale e da quando governa, di trasformare questioni che hanno rilevanza economica, sociale, di politica internazionale, in questioni di ordine pubblico. Non possiamo permettere che questo accada sulla scuola. Questa reazione di Berlusconi "ha messo a nudo", al di là dell`arroganza, una vera e propria debolezza perché le affollatissime e democratiche manifestazioni di questi giorni sono la prova che c`è un`Italia che ha scoperto il vero inganno, c`è un`Italia che non è disposta a vedere le nuove generazioni private o impoverite della chance più importante per il loro futuro: l`istruzione. Di tutta risposta il presidente del Consiglio ha deciso di ricorrere all`uso della forza pubblica contro le famiglie e gli studenti che protestano per difendere il diritto allo studio. Atto gravissimo che va condannato perché contro i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione e perché rischia di accendere una miccia laddove infiltrazioni, che possono essere pericolose e che noi respingiamo con ogni forza, possano inquinare i movimenti pacifici degli studenti e degli insegnanti.

A presto!