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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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ALITALIA: UN BRUTTO PASTICCIO ALL`ITALIANA!

E’ vergognosamente macroscopica la beffa per i cittadini italiani che l’epilogo della vicenda Alitalia contiene, con costi salatissimi a carico dei contribuenti e con i francesi di AirFrance che, cacciati dalla porta, rientrano dalla finestra e si comprano il 25% della nuova azienda, alleggerita però ora di tutta la parte relativa a debiti ed esuberi di personale. Tutti ci ricordiamo gli argomenti sollevati da Berlusconi & C. circa dieci mesi fa in occasione dell’offerta da parte di AirFrance su Alitalia: difesa dell’italianità, no alla svendita, difesa di Malpensa e del Nord, cordate di imprenditori doc, fuori i francesi,… Argomenti imposti e dati in pasto a tutti noi in nome di una delle peggiori strumentalizzazioni elettorali della storia politica italiana e che hanno contribuito in modo sostanziale a far saltare l’accordo quasi raggiunto tra AirFrance e Tesoro.

Allora la compagnia francese era disponibile, investendo 2,4 miliardi di euro, a rilevare attivi e passivi della nostra compagnia di bandiera, accollandosi quindi anche i debiti pregressi. Oggi, invece, si salva il salvabile ma con tutta la partita dei debiti a carico dei contribuenti e delle famiglie italiane e con 7.000 posti di lavoro in meno. A proposito di svendita! Con una procedura non certo cristallina, la parte buona dell’azienda, la polpa, è stata ceduta alla cordata italiana di Colaninno & C., che si sono comperati per quattro soldi la compagnia nazionale. Nella cosiddetta “bad company” (quella cioè rimasta in capo allo Stato) sono invece andate a finire tutte le parti “in rosso” di Alitalia (e di AirOne), con un costo di circa due miliardi di euro che saranno sottratti ai cittadini. E per fortuna che PDL e Lega non volevano mettere le mani nelle tasche degli italiani!

E che fine hanno fatto tutti coloro che strepitavano contro il Governo Prodi – Formigoni e Lega in testa, insieme ad un vasto fronte imprenditoriale e finanziario – perché con il piano AirFrance si sarebbe segnata la fine di Malpensa, colpendo così il territorio motore produttivo del Paese? Perché ora così timidi e reticenti sulla soluzione che si prospetta e prima invece così lesti a puntare il dito contro il centrosinistra? A distanza di dieci mesi, chi sono ora i veri traditori di Malpensa e del Nord?

“Un brutto pasticcio all’italiana”, una colossale fregatura per i cittadini, una nuova Alitalia significativamente ridimensionata, la necessaria ricerca di un partner internazionale senza il quale la cordata italiana non sarebbe in grado di decollare e di farci viaggiare all’estero: una triste, tristissima conclusione per la nostra compagnia di bandiera, di cui Berlusconi, il PdL e la Lega hanno responsabilità pesanti per come hanno utilizzato la vicenda a pure logiche elettorali.

A presto!