Home page  
Benvenuto nel circuito WELFARE NETWORK
www.welfareeuropa.it www.welfareitalia.it www.welfarelombardia.it www.welfarecremona.it

IL BLOG DI CINZIA FONTANA

Home page BLOG Profilo Cerca nel Blog Archivio Fotogallery Scrivimi

Cerca nel blog

NOI NON SEGNALIAMO!

Ho ricevuto questo appello dal Coordinamento Sindacale dell`Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona. Lo riporto integralmente perchè ne condivido i contenuti. Credo sia giusto e importante diffonderlo e sostenerlo.

Le OO.SS. della Dirigenza medica e non medica, delle Professioni Sanitarie e dei Collegi professionali dell`Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona Vi rivolgono un appello forte, condiviso da gran parte del personale sanitario dell`Azienda, presso il quale si sta svolgendo una raccolta di firme, affinché Vi rendiate interpreti presso le Istituzioni che rappresentate a livello nazionale, regionale e locale, della necessità di un ulteriore dibattito utile per contrastare una norma che abroga la non obbligatorietà della denuncia di clandestinità, che non solo è contraria all`etica di un Paese democratico e dunque solidale con chi è debole, ma è causa di un sicuro peggioramento delle condizioni di sicurezza sanitaria per tutta la comunità.

Ribadiamo che le strutture sanitarie sono luoghi di prevenzione, di cura e certamente anche di incontro tra uomini che hanno pari dignità e pari diritti e mai ci presteremo ad una funzione di discriminazione e tanto meno di delazione.

Ecco il testo dell`appello: 

"L`emendamento approvato in Senato il 5 febbraio scorso, con il quale si cancella il divieto di denunciare gli immigrati irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie, è una norma contraria all`etica ed alla deontologia medica e delle professioni sanitarie, al vincolo del segreto professionale ed al dettato costituzionale che tutela la salute individuale e collettiva. I nostri ospedali ed i nostri ambulatori offrono una garanzia di salute: sono luoghi di cura, non di discriminazione o delazione.

Se la norma diventerà legge gli immigrati irregolari, temendo di essere denunciati, non cercheranno più assistenza nei nostri ambulatori e si cureranno in strutture non riconosciute. I casi più gravi ricorreranno intempestivamente a cure d`urgenza presso il Pronto Soccorso, con conseguente peggioramento degli esiti in salute ed aggravio dei costi per il Sistema Sanitario. Verrà così di fatto negato ad una categoria di individui il diritto alla salute, e ci si esporrà al rischio di diffusione di malattie che tipicamente attecchiscono e proliferano dove c`è emarginazione, povertà, mancata tutela di diritti fondamentali. Si rischia una sanità clandestina, addirittura più sanità clandestine. Si rischia la perdita del controllo sanitario. Si rischia, soprattutto, una deriva dello stato di diritto.

Non vogliamo giungere all`obiezione di coscienza, vogliamo che tale emendamento venga cancellato. A sostegno di ciò si è da tempo formato un fronte ampio, trasversale alle ideologie, che accomuna realtà diverse tra loro (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Medici Senza Frontiere, Federazione Nazionale Ordini dei Medici, Federazione Italiana Collegi Infermieri, Osservatorio Italiano Salute Globale, Federspecializzandi, associazioni di volontariato ecc.). Più di recente, alcune Regioni come Puglia, Umbria e Toscana hanno pubblicamente affermato la propria intenzione di adottare misure locali di contrasto al provvedimento, qualora venisse approvato in via definitiva.

Le Organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica e non Medica e delle Professioni sanitarie dell’Azienda Ospedaliera ISTITUTI OSPITALIERI di Cremona rivolgono un appello:

-        ai senatori e deputati della Regione Lombardia, affinché in sede di ulteriore dibattito parlamentare si oppongano con ogni mezzo all`approvazione definitiva dell`emendamento;

-        alle istituzioni locali e regionali, affinché si impegnino in iniziative concrete per prevenire e contrastare, nell`ambito della propria autonomia e competenza, gli effetti ingiusti e dannosi della norma.

Ci sono momenti in cui è professionalmente e umanamente necessario esprimere in modo chiaro ed esplicito la propria posizione, in cui non è possibile tacere se non a costo di essere complici."

 

Firmato: ANAAO ASSOMED, ANPO, CGIL, CISL, SDS-SNABI, NURSING UP – FSI –  IPASVI – Collegio Tecnici di Radiologia Medica

 

A presto!