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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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I NOSTRI FONTANILI ZONE DI ELEVATO INTERESSE PUBBLICO

Oggi io e Luciano Pizzetti  abbiamo depositato alle rispettive Commissioni Ambiente di Senato e Camera l`interrogazione, che riporto integralmente, in merito alla Cava di Caravaggio. Il fronte comune che si è levato da tutto il territorio e le preoccupazioni sulle pesanti ricadute sia ambientali che economiche devono spingerci a continuare la nostra azione di contrasto ad un`opera che rischia di avere un impatto devastante per una zona che, dal punto di vista storico, sociale, ambientale ed economico deve essere invece salvaguardata e tutelata.

Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
Premesso che:
Il Piano cave della Provincia di Bergamo elaborato nel 2003 prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di un nuovo ambito estrattivo (ATE g38) in località Caravaggio, appena ad ovest della cascina Le Volte e a nord delle Cascinazze, con una superficie di escavazione pari a 13ha ed una produzione di materiale da asportare pari a 2.400.000 metri cubi;
La località individuata si trova a ridosso di Capralba (CR), di alcuni paesi del circondario cremasco (CR) e del Comune di Mozzanica (BG), in un’area importante dal punto di vista agricolo, ricca di fontanili e con una soggiacenza di falda pari a un metro;
Il progetto di escavazione ATE g38 raggiunge una profondità pari a 25 metri dal piano campagna, comportando la formazione di celle con trasmissività e porosità molto alta, causando la modificazione freatimetrica della falda con la relativa variazione dei livelli di falda in corrispondenza delle teste di fontanile e del fondo di queste ultime;
La presenza della cava in falda determinerà un abbassamento calcolato in circa 50 cm al limite di monte e di 5 cm nei pressi del fontanile “Campo dei Fiori”, con una perdita di capacità dell’acquifero pari al 10/15%;
Ciò comporterebbe per i comprensori irrigui a valle della cava (serviti dalle rogge Guadazzola e Molinara) una riduzione notevole di acqua per un territorio agricolo di oltre 650 ha, con un sensibile danno al reddito agricolo della zona;

Da uno studio idrogeologico-agronomico e dalla verifica di compatibilità ambientale della localizzazione ATE g38 predisposta da esperti del settore per conto del Comune di Mozzanica emerge che, se realizzata, la cava:
a)     distrugge i suoli migliori del comprensorio agricolo;
b)     interferisce sulle portate della Roggia Rino e Guadazzolo, drenando le acque di questi canali;
c)     determina l’abbassamento della falda a monte dell’intervento, diminuendo le portate dei fontanili “Campo dei Fiori” e “Fontanine”, obbligando i rispettivi consorzi a dotarsi di impianti idrovori;
L’intervento è inoltre in contrasto con la Legge Regione Lombardia n. 7 del 16/06/2003 che, all’art. 14, impegna la Giunta Regionale a predisporre un apposito progetto fontanili, finalizzato alla loro conservazione e valorizzazione, nonché del protocollo d’intesa tra la Provincia di Bergamo e il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca del 21/10/2004, dove sono previste iniziative di salvaguardia dei fontanili;
Di fronte a questa situazione, che indurrebbe a cancellare dal Piano Cave della Provincia di Bergamo il sito individuato, c’è stata una vibrata protesta da parte dell’allora Giunta provinciale di Cremona, dei Sindaci di tutto il cremasco e di altri Comuni bergamaschi, di tutte le categorie economiche rappresentanti gli agricoltori, dei consorzi di irrigazione e di bonifica, delle rappresentanze sociali e delle stesse Diocesi di Crema e Cremona le quali, nel maggio 2008, hanno formalmente richiesto “alla Regione un totale ripensamento della scelta… chiedendo soluzioni alternative a quelle individuate, con lo scopo di salvaguardare la falda sotterranea che reca acqua al Sacro Fonte del Santuario di Caravaggio”;

Il Piano Cave è stato discusso in Consiglio Regionale lombardo il 14/05/2008 e, con un voto trasversale alle rappresentanze politiche, il sito ATE g38 di Caravaggio è stato stralciato e cancellato, con grande soddisfazione dei territori interessati;
La deliberazione del Consiglio Regionale lombardo n.VIII°/ 0619 del 14/05/2008 è stata successivamente impugnata (in data 10/10/2008) dai titolari della cava (impresa edile Luigi Cividini Spa di Dalmine –BG, Viale Mariano n.44) davanti al TAR;
In data 14/05/2009 il TAR di Milano si è espresso in modo favorevole all’imprenditore, anche perché la Regione Lombardia non ha portato in Camera di Consiglio tutte le motivazioni necessarie a confutare le argomentazioni del ricorso, tant’è che nel dispositivo del Tribunale Amministrativo Regionale si parla espressamente di: “carenza di motivazione nel ricorso presentato dal legale della stessa Regione”;
Nonostante lo richiedessero espressamente tutte le rappresentanze istituzionali, religiose, economiche e sociali dell’intero territorio cremonese e nonostante il Consiglio Regionale si fosse espresso chiaramente contro la cava di Caravaggio, la Giunta Regionale Lombarda non si è appellata avanti al Consiglio di Stato, lasciando cadere la possibilità di un ripensamento e di un parere diverso da parte degli organi di giustizia amministrativa;
Di fronte a questo atteggiamento si è mobilitato tutto il territorio interessato anche con una fiaccolata che si è svolta il 3 ottobre scorso, con la partecipazione di centinaia di persone;

Considerato che
i fontanili e il loro bosco sono elementi di strategica importanza nella difesa e salvaguardia di ambienti oramai unici in alcune porzioni della pianura padana e non solo dal punto di vista naturalistico e paesaggistico;
conservarli è un atto di civiltà, al cui mantenimento si deve dedicare lo stesso impegno che viene profuso nella conservazione dei beni culturali;
al di là dell’aspetto ambientale vanno considerate le ricadute negative di carattere economico con una valutazione attenta di tutti i costi indiretti e le diseconomie procurate.

Visto inoltre che
con deliberazione CIPE n. 42/2009 del 26/06/2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 11/08/2009, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha approvato il progetto definitivo del collegamento autostradale di connessione tra le città di Brescia, Bergamo e Milano, con annesso il “Piano cave di prestito” collegate all’opera, “con eccezione della cava BG2”;
detta cava era stata anch’essa localizzata nel Comune di Caravaggio e, nel prescriverne l’esclusione dal progetto definitivo del “Piano cave di prestito”, il CIPE ha fatto proprie le motivazioni del parere n.288 del 21/05/2009 reso dalla speciale Commissione VIA e trasmesso al Ministero dell’ambiente, in base al quale “lo stato delle conoscenze non consente di escludere impatti permanenti al regime idrologico e possibile incidenze al sistema di alimentazione del fontanile Brancaleone”
sebbene trattasi di due ambiti estrattivi diversi, le motivazioni addotte dal CIPE confermano di fatto tutte le considerazioni e le preoccupazioni sopra evidenziate

Si chiede di sapere
1)     quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere con Regione Lombardia, con la Provincia di Bergamo, con il Comune di Caravaggio (BG) al fine di scongiurare l’avvio del piano di escavazione della cava ATE g38 localizzata nello stesso Comune di Caravaggio tra la cascina Le Volte e Cascinazze;
2)     quali azioni intende promuovere per salvaguardare il patrimonio idrico dei fontanili, tutelare il reddito agricolo per una estensione territoriale considerevole, salvare il Sacro Fonte del Santuario di Caravaggio e consolidare una economia che si basa prioritariamente sull’agricoltura;
3)     se il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio non intenda ricorrere alle prerogative previste dal D.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) al fine di sottoporre a vincolo paesaggistico l’area dei fontanili e delle risorgive in quanto area di elevato interesse pubblico, come meglio individuata nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con delibera n. 66 del 08/04/2009 dal Consiglio Provinciale di Cremona.