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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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LE ORRIBILI PAROLE DI GIOVANARDI

La serietà e la dignità stanno tutte nelle parole della sorella di Stefano Cucchi: "mio fratello non era né un santo né un eroe, aveva fatto montagne di errori ma non doveva morire così... Io credo nelle istituzioni, la nostra non è una lotta contro lo Stato, ma una richiesta di verità e giustizia".

La crudeltà, la ferocia, lo sciacallaggio stanno invece tutti nelle dichiarazioni inqualificabili e ignobili di Giovanardi, sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia e al contrasto alle tossicodipendenze (!!??), che sputa la sua sentenza piena di livore: "Stefano Cucchi è morto perché pesava 42 chili, era drogato, anoressico e sieropositivo".

E così, per Giovanardi non c`è alcun mistero su questo decesso, non vi è stata alcuna omissione. I lividi, le fratture e i danni alla colonna vertebrale (che il ragazzo non aveva prima di essere arrestato), l`assenza di cure, l`abbandono? Tutto normale: Stefano era drogato e anoressico ed è morto come muoiono tutti i drogati, che diventano "larve e zombie".

Mentre sono in corso indagini da parte della magistratura per chiarire i tanti dubbi su quelle ore e per accertare le vere responsabilità, Giovanardi ha perso l`occasione di tacere, unico atteggiamento che in questa fase un rappresentante del Governo dovrebbe tenere per garantire una doverosa esigenza di giustizia.

E` veramente angosciante pensare alle crociate di Giovanardi per la difesa della vita a qualunque costo e sentire poi queste espressioni di violenza inaudita dalle quali emerge chiaramente un`idea di disprezzo verso "gli scarti della società".

E` altrettanto angosciante vedere il tentativo di deviare l`attenzione da quello che è il vero tema: conoscere la verità su ciò che è avvenuto dall`ora dell`arresto alla morte.

Così come è platealmente evidente che Giovanardi sente anche di dover nascondere i suoi fallimenti. Il rapporto 2009 dell`Osservatorio europeo sulle droghe certifica che il nostro paese è tra i cinque che consumano più cocaina (al primo posto la Lombardia) e il primo per consumo di cannabis. Il sottosegretario - ed ex ministro - ha dedicato buona parte della sua vita politica alla battaglia contro la droga, provandole tutte ma senza grandi risultati. Anche solo per questo ora dovrebbe farsi da parte.

 

A presto!