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15 Settembre, 2002
Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile.
Appelli delle ACLI e dell’ANPI di Cremona.

Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile.
Appelli delle ACLI e dell’ANPI di Cremona.

Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile.
Dobbiamo fare la nostra scelta.
Complici della guerra o costruttori di pace?
Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi
prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro?
Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio
di dire basta?
Vergogna! Quanto sta accadendo è vergognoso. Vergognoso è il silenzio dell'
Italia e del mondo. Vergognosa è l'inazione dei governi europei e del resto
del mondo che dovevano impedire questa escalation. Vergognoso è il veto con
cui gli Stati Uniti ancora una volta stanno paralizzando le Nazioni Unite.
Vergogna!
Niente può giustificare un bagno di sangue. Nessuna teoria dell'autodifesa
può farlo. Nessuno può rivendicare il diritto di compiere una simile strage
di bambini, giovani, donne e anziani senza subire la condanna della comunità
internazionale. Nessuno può arrogarsi il diritto di infliggere una simile
punizione collettiva ad un milione e mezzo di persone. Nessuno può
permettersi di violare impunemente la Carta delle Nazioni Unite, la legalità
e il diritto internazionale dei diritti umani.
Tutto questo è inaccettabile. Inaccettabile è il lancio dei missili di Hamas
contro Israele. Inaccettabile è la guerra scatenata da Israele contro Gaza.
Inaccettabile è l'assedio israeliano della Striscia di Gaza. Inaccettabile è
la continuazione dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi.
Inaccettabili sono le minacce di distruzione dello Stato di Israele.
Inaccettabili sono le violenze, le umiliazioni e le immense sofferenze
quotidiane inflitte ai palestinesi e la costante violazione dei fondamentali
diritti umani. Inaccettabile è il nuovo muro costruito sulla terra
palestinese. Inaccettabile è il silenzio e l'inazione irresponsabile dell'
Onu, dell'Europa e dell'Italia.
La continuazione di questo dramma è una tragedia per tutti. La più lunga
della storia moderna. Nessuno può chiamarsi fuori. Siamo tutti coinvolti.
Tutti corresponsabili. Questa guerra non sta uccidendo solo centinaia di
persone ma anche le nostre coscienze e la nostra umanità. Il nostro silenzio
corrode la nostra dignità.
Complici della guerra o costruttori di pace? Dobbiamo fare la nostra scelta.
Altre opzioni non ci sono.
Di fronte a queste atrocità, dobbiamo innanzitutto cambiare il modo di
pensare. Non ha alcun senso schierarsi con gli uni contro gli altri. Occorre
trovare il modo per aiutare gli uni e gli altri ad uscire dalla terrificante
spirale di violenza che li sta brutalizzando. Anche la teoria dell'
equidistanza è insensata perché nega la verità e falsa la realtà. La
vicinanza a tutte le vittime è il modo più giusto di cominciare a costruire
la pace in tempo di guerra.
Dobbiamo uscire dalla cultura della guerra. E' vecchia e fallimentare.
Nessuna guerra ha mai messo fine alle guerre. La guerra può raggiungere
temporaneamente alcuni obiettivi ma finisce per creare problemi più grandi
di quelli che pretende di risolvere. Non c'è nessuna possibilità di
risolvere i problemi dei palestinesi, di Israele e del Medio Oriente
attraverso l'uso della forza. La via della guerra è stata provata per
sessant'anni senza successo. Anche il buon senso suggerisce di tentare una
strada completamente nuova.
Dobbiamo pensare e realizzare il Terzo. Non sarà possibile risolvere la
questione palestinese o mettere fine alle guerre del Medio Oriente senza l'
intervento di un Terzo al di sopra delle parti. Oggi questo Terzo purtroppo
non esiste. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è ancora paralizzato dal veto
degli Stati Uniti. I governi europei sono divisi e incapaci di sviluppare
una politica estera comune. Ma questa realtà non è immutabile. Esserne
consapevoli deve spingerci a lavorare con ancora maggiore determinazione per
pensare e realizzare il Terzo di cui abbiamo urgente bisogno.
Fermare la guerra non è un obiettivo impossibile. Le Nazioni Unite devono
cambiare, imporre l'immediato cessate il fuoco, soccorrere e proteggere la
popolazione intrappolata nella Striscia di Gaza. L'Europa deve agire con
decisione e coerenza per fermare questa inutile strage e ridare finalmente
la parola ad una politica nuova. Non può permettersi di sostenere una delle
due parti. Deve avere un autentico ruolo conciliatore.
La guerra deve essere fermata ora. Non c'è più tempo per la vecchia
politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti. E' venuto
il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell'Italia, della
comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere
definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente.
Senza dimenticare il resto del mondo. Per questo, dobbiamo fare la nostra
scelta.
Giovani, donne, uomini, gruppi, associazioni, sindacati, enti locali, media,
scuole, parrocchie, chiese, forze politiche: "a ciascuno di fare qualcosa!"

Perugia, 6 gennaio 2009
Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i
diritti umani, Acli, Agesci, Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera -
Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Legambiente, Associazione delle
Ong italiane, Beati i Costruttori di pace, Emmaus Italia, CNCA, Gruppo
Abele, Cipsi, Banca Etica, Volontari nel Mondo Focsiv, Centro per la pace
Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli (prime
adesioni, 6 gennaio 2009)
Le adesioni vanno indirizzate alla Tavola della pace
via della viola, 1 (06100) Perugia 075.5736890 - Fax 075.5739337
segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it
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L’appello dell’ANPI di Cremona.
Pace a Gaza
In una recente riunione di Presidenza l’ANPI provinciale ha valutato la gravità del conflitto scoppiato in medio-oriente e lo sterminio delle popolazione. di donne e bambini, nella Striscia di Gaza per l’intervento armato di Isdraele L’ ANPI. organizzazione patriottica vessillo di libertà e di Pace tra i Popoli eleva la sua protesta per questa nuova guerra.. per l’uso ancora delle armi anziché la trattativa, la diplomazia, la politica per risolvere pacificamente le controversie internazionali, E’ urgente il cessate il fuoco, permettere alle organizzazioni sanitarie ed assistenziali di poter liberamente esercitare le proprie missioni. Aprire, sotto l’egida dell’ONU, una trattativa di pace e dare soluzione definitiva perchè il Popolo Palesatine possa avere una propria Patria e ad Isdraele la salvaguardia dei propri diritti di Stato e della sua sovranità Nazionale.L’ANPI invita le proprie organizzazioni ad unirsi ai numerosi cittadini cremonesi tutti, perché trionfi in quella importante e nevralgica zona una politica di Pace, di progresso e di solidarietà.
ANPI Cremona 7 gennaio 2009
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