15 Settembre, 2002
Invito allo spettacolo "Formidabili quegli anni", tratto da un testo di Mario Capanna
L'appuntamento, in programma sabato 17 gennaio (ore 21) presso il teatro "Vincenzo Bellini" di Casalbuttano, è inserito nella rassegna "Quando la Storia è di scena", affidata alla direzione artistica di Beppe Arena ed Elio Conzadori
Invito allo spettacolo "Formidabili
quegli anni", tratto da un testo di
Mario Capanna e portato in scena da Giulio
Casale. L'appuntamento, in programma sabato
17 gennaio (ore 21) presso il teatro "Vincenzo
Bellini" di Casalbuttano, è inserito
nella rassegna "Quando la Storia è di
scena", affidata alla direzione artistica
di Beppe Arena ed Elio Conzadori
Comunque la si pensi sul Sessantotto, “Formidabili
quegli anni” è stato un ottimo titolo per
un libro, ripreso e citato nel tempo anche
in contesti avulsi dall’originale, come avviene
per quelle frasi che non si dimenticano,
in grado di racchiudere in poche parole un
concetto altrimenti complesso da sviscerare.
L’autore, Mario Capanna, torna protagonista,
nel quarantennale di quella stagione di rinnovamento
della società italiana quale fu, appunto,
il Sessantotto, con le stesse parole, ma
in un contesto affatto diverso. “Formidabili
quegli anni” è, infatti, il titolo della
serata di teatro–canzone che Giulio Casale,
già interprete aderente fin quasi all’ossessione
di Giorgio Gaber in “Polli d’allevamento”,
presenta – sabato 17 gennaio, ore 21 – al
teatro “Vincenzo Bellini” di Casalbuttano
nell’ambito della rassegna “Quando la Storia
è di scena”, affidata alla direzione artistica
di Beppe Arena ed Elio Conzadori. Lo spettacolo,
prodotto dal Teatro Filodrammatici – Tieffe
Stabile d’Innovazione, con l’Associazione
“Il Crogiuolo” di Cagliari e il sostegno
della Provincia di Milano, è nato da un’idea
di Paolo Dal Bon e si avvale della direzione
artistica di Emilio Russo. Le pagine del
libro, adattate dallo stesso Giulio Casale
– un tempo voce e leader della rock band
Estra – saranno intervallate da brani di
Vian, Brel, De André, Tenco, Guccini, De
Gregori, Gaber e dello stesso Casale, accompagnato
dal musicista Carlo Cialdo Capelli. Per molti
sarà inevitabile l'effetto nostalgia, ma
è facile prevedere che lo spettacolo punti
anche ad un’attualizzazione del tema centrale,
così come desidera lo stesso Mario Capanna.
«Del ‘68 – dice Capanna – ho avuto modo di
raccontare e scrivere in infinite occasioni.
È stata un’esperienza fondamentale e niente
affatto esaurita e ad ogni decennio non si
contano le innumerevoli iniziative che ne
ricordano i fatti, gli sconvolgimenti politici
e culturali, le conseguenze storiche. Mai
però, fino ad ora, mi era stata prospettata
la possibilità di rappresentare teatralmente
un mio libro dedicato a quello straordinario
periodo. In effetti la proposta potrebbe
sembrare azzardata, ma quando gli amici del
Teatro Filodrammatici di Milano me l’hanno
prospettato mi è occorso poco tempo per capire
che sicuramente si tratta di una idea coraggiosa,
ma non per questo velleitaria. Anzi, ho sempre
pensato e scritto in riferimento a quegli
anni memorabili, con un trasporto e una passione
che non potevano esprimersi se non attraverso
un linguaggio dinamico e incalzante. Evidentemente
questo linguaggio è stato considerato dagli
esperti di teatro, quale io non sono, perfettamente
adatto per una rappresentazione teatrale
secondo i canoni del teatro d’evocazione.
Quando, poi, mi è stato riferito che il protagonista
del progetto sarebbe stato Giulio Casale
ho sciolto anche i dubbi residui. Conosco
Giulio da tempo e ne apprezzo oltre misura
le qualità artistiche e le affinità di pensiero
che ci uniscono nonostante un evidente divario
generazionale. Insomma, sono onorato e felice
di questa iniziativa di cui sottoscrivo in
pieno i nobili intenti e, del pari, quella
sana e necessaria dose di follia. Quarant'anni
è il tempo storico giusto per fare una rivisitazione
storica scevra da passioni e guai a noi a
pensare di poter ripetere il ‘68. Oggi –
conclude l’autore – occorre qualcosa di più
e di meglio. Non disperiamo, succederà qualcosa
come capita al nuotatore quando è sott’acqua
da troppo tempo».
Formidabili quegli anni – Tratto dal testo
omonimo di Mario Capanna
elaborazione drammaturgica di Giulio Casale
da un’idea di Paolo Dal Bon
direzione artistica Emilio Russo
musiche di scena eseguite dal vivo da Carlo
Cialdo Capelli
canzoni di Jacques Brel, Giulio Casale, Fabrizio
De André, Francesco De Gregori, Giorgio Gaber,
Francesco Guccini, Luigi Tenco e Boris Vian.
Info biglietteria teatro “Vincenzo Bellini”
– 0374.362180
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Biografia di Giulio Casale
Nasce a Treviso da famiglia milanese nel
1971. Maturità classica nel '90, poi studente
di filosofia teoretica a Venezia. Nel '91
lascia una carriera da giocatore di basket
(ha giocato con la Benetton) e fonda gli
Estra, gruppo con il quale in quattro anni,
con due autoproduzioni, s'impone all'attenzione
di critica e pubblico grazie alla propria
ricerca poetica in ambito canzone e alle
sue doti istrioniche sul palcoscenico. Gli
Estra vincono nel '94 Rock Targato Italia
e di lì a poco firmano il loro primo contratto
discografico con la CGD - Warner Music. Metamorfosi,
pubblicato nel '96, è il primo disco ufficiale
degli Estra, cui segue subito pochi mesi
dopo nel '97 Alterazioni: le tournèe che
accompagnano le uscite dei dischi ribadiscono
i punti di forza di Giulio Casale ovvero
tensione interpretativa dal vivo, lirismo
e simbolismo in testi dolorosi e introspettivi
ma che parlano anche del vivere quotidiano.
Da questo momento in poi sarà definito poeta-rock.
Le apparizioni in numerosi festival e la
memorabile esibizione al concerto del 1°
maggio a Roma, davanti a 600.000 persone
in diretta Rai, consentono di portare la
musica e le parole del suo gruppo a un pubblico
sempre più vasto. Canzoni come L'uomo coi
tagli, Intimo, Passami da dentro, Non canto,
Miele, Risveglio, Cattolico, Hanabel, Preghiera,
Nessuno, Puoi distruggere, sono entrate già
nei cuori di molti giovani e gli Estra diventano
tra i portavoce del nuovo rock d'autore.
Con Nordest Cowboys pubblicato nel '99 il
cerchio quadra: miscelando classicità e urgenze
comunicative gli Estra danno alla luce un
disco di grande fascino co-prodotto con l'americano
Jim Wilson , in cui, con musiche ora solenni
ora più rarefatte, si denunciano le incongruenze
e le storture che stanno dietro al miracolo
economico della parte d'Italia che li ha
visti crescere (dove il Nord-Est diventa
specchio del mondo cosiddetto civile). E'
considerato tra gli album rock più importanti
del '99, secondo molti referendum di fine
anno, grazie a canzoni come Signor Jones,
Nordest Cowboy, Vieni, Soffochi?, Diversa
e perversa, Che vi piaccia o no... tra gli
ospiti dell'album c'è da segnalare Vinicio
Capossela che con la sua voce va ad impreziosire
la title-track e ancora Paolo Benvegnù e
Michela Manfroi degli Scisma. Nel frattempo
Giulio Casale collabora con Giancarlo Susanna
ad un libro su Tim e Jeff Buckley: si occupa
della traduzione di tutte le canzoni di Jeff
rivelando definitivamente la propria ammirazione
per i Buckley (Dream brother fu spesso eseguita
dal vivo nel tour di Alterazioni). Nel 2000
pubblica sullo Zero, il suo primo libro,
dove le doti di scrittore riemergono con
estrema delicatezza. Il libro, poemetto in
versi, è costruito attorno al concetto di
nulla, di vuoto, percorso di conoscenza in
bilico tra richiami filosofico-spirituali
e concrete esperienze quotidiane. Il libro
piace e Giulio Casale è spesso invitato a
presentarlo e leggerlo dal vivo (alla radio
e in tv oltre che nei club e teatri) fino
a che un vero e proprio spettacolo prende
forma: il concerto-reading che alterna le
letture poetiche alle canzoni degli Estra
eseguite solo con voce e chitarra acustica.
"E' forse la cosa più emozionante che
abbia mai fatto" dirà Giulio Casale
a proposito dei reading. Nel 2000 esce anche
l'EP Signor Jones vero e proprio seguito
di "Nordest Cowboys" ovvero una
manciata di ballate con inediti e rarità
che confermano la canzone Signor Jones tra
i classici degli Estra. Nel 2001 esce Tunnel
Supermarket che contiene l'hit Sei così semplice
e le nuove Sacrale, Ai tuoi occhi, Minimo,
Puro però, Perchè?!, Niente da dire ecc.
co-prodotto con Giovanni Ferrario. Nuovo
tour e ancora molte partecipazioni a vari
festival. Senz'altro la cosa più importante
è la nascita del Tora Tora Festival a cui
gli Estra aderiscono su invito di Manuel
Agnelli degli Afterhours ideatore insieme
alla Mescal dell'evento italiano. Durante
l'anno Giulio Casale è chiamato a rileggere
Luigi Tenco nel disco Come fiori in mare
eseguendo una nuova versione di Ciao amore,
ciao molto apprezzata e spesso eseguita nei
concerti. Un'altra collaborazione nello stesso
anno è con Silvia Bre, (Premio Montale 2001
per "Le barricate misteriose")
di cui adatta una poesia, su suo invito,
per una canzone in memoria di Jeff Buckley
dal titolo Finchè posso, che vedrà la luce
nell'estate del '02 proprio mentre il gruppo
è ancora in tour ed è ospite tra l'altro
di Arezzo Wave. A distanza di pochi mesi
esce l'album sullo Zero, fedele documento
live dei recenti concerti-reading, a cui
viene assegnato il Premio Mariposa '02 e
la Targa Premio Grinzane Cavour '03. Con
la partecipazione, nel luglio '04 a Viareggio,
al prestigioso Festival Teatro Canzone Giorgio
Gaber, Giulio Casale getta le basi per il
suo nuovo percorso artistico, che lo porta
a pubblicare il 13 maggio 2005 il suo nuovo
album solista "In fondo al blu"
su etichetta Artes Records che viene presentato
insieme alle nuove canzoni nel suo spettacolo
di teatro-canzone "Illusi d’esistenza"
con la regia di Roberto Citran. L’album “In
fondo al blu" è stato ripubblicato ad
ottobre ’06 in una nuova versione contenente
l’inedito “Se non hai che l’amore” (su etichetta
Artes Records distribuzione Mescal – EMI)
E’ stato pubblicato nel corso del 2006 il
nuovo libro di Giulio Casale su Giorgio Gaber
"Se ci fosse un uomo – gli anni affollati
del Signor Gaber" (Arcana Libri) Dal
17 ottobre al 5 novembre ‘06 Giulio Casale
ha riportato in scena al Teatro Filodrammatici
di Milano lo spettacolo di teatro-canzone
"Polli di allevamento" di Giorgio
Gaber e Sandro Luporini. Seguirà un lungo
tour nazionale fino ad aprile '07.
 
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