15 Settembre, 2002
“Informamento”: informazione e commento,non una botta deqqua e l’altra dellà di G. Carnevali
La nostra vita comincia a finire il giorno che diventiamo silenziosi sulle cose che contano”. (Martin Luther King)
“La nostra vita comincia a finire il giorno
che diventiamo silenziosi sulle cose che
contano”. (Martin Luther King di Giorgino
Carnevali.
“Informamneto”: informazione e commento,non
una botta deqqua e l’altra dellà…sugli amministratori
pubblici !!!
Carissimo direttore,
fare informazione, corretta informazione,
indirizzata, non deviata, non manipolata,
non sofisticata, non resa innocua, non una
“fiera in gabbia”, sedata ed ammaestrata…non
è “mica” un gioco da ragazzi, sapete! Un’informazione
che voli alta sopra la verità, sopra le responsabilità
della classe politica, sindacale, imprenditoriale…”mica”
la si fa “dall’oggi al domani”! Ritenere
mai banale l’incedere dei vostri interlocutori,
mai scontato, men che meno avulso da ogni
qualsivoglia significativo processo introspettivo…”mica”
l’è roba di tutti i giorni! Ed allora, allora…COSA
S’HA DA FARE PER INFORMARE? Denunciare (figurativamente
parlando, forse anche “sul serio”), denunciare
i giochini ed i giochetti mediatici, quelli
che ci vogliono far credere che la luna sia
‘na “furmagia” (da una libera interpretazione
dialettale). Quelli, i giochetti, lasciamoli
in pasto ai soliti “pistola” di turno. Approfondire
le notizie, dosare, quanto basta, i giudizi
sugli eventi di casa nostra. Mai far calare
l’attenzione di chi ci legge. Quella, l’attenzione,
deve sempre rimanere alta, vigile, vispa
e ben presente, poiché solo così, con l’approfondimento
della notizia, al “volgo” benevolo…”caleranno”
tante altre cose, ma non calerà mai, di certo,
il desiderio di capire, di giudicare, soprattutto
di interrogarsi sul come riuscire a riconfermare
o meno i propri “prestatori d’opera” al timone
della pubblica amministrazione, siano essi
a livello locale che nazionale. Lasciare
che i cittadini si lamentino del peggio,
dando loro spazio (come del resto già state
diligentemente adoperandovi), attraverso
i loro incisivi, inquisitori, talune volte
(giustamente, “epperchèno”!) arroganti interventi.
Viva Dio: siamo o no in democrazia? Perché
il “volgo” (non già quello definito quale
“classe sociale economicamente più povera
e culturalmente più arretrata”) piuttosto
quello che mostra sempre incessantemente,
nonostante tutto, i propri attributi, senza
vergogna, senza tanti giri di parole, appunto
quel “volgo” non dovrà minimamente rimanere
inerte di fronte ad assurde e lancinanti
decisioni assunte da taluni nostrani “potentati”,
privi di qualsivoglia logica originata da
“buon senso”. Quel “volgo”, appunto, mai
dovrà entrare in uno stato di “quasi trans”,
di totale “stato vegetativo”. Ed allora…basta
con i “faccia a faccia” e con gli altrettanti
inutili “porta a porta”, con i proclami alla
“Captatio Benevolentiae” (cercare di ottenere
la benevolenza), con i piagnistei! Ma dai,
“ostrega”, suvvia; non facciamoci continuativamente
sempre male da soli (e mi rivolgo a certi
personaggi del Palazzo sempre più in cerca…d’autore).
Allora? Allora…s’ha da fare informazione,
sempre e comunque, nel bene e nel male. Vo
a chiudere, va la, ma non senza il contributo
di una appassionante esortazione. Informare…s’ha
da informare in maniera continuativa, non
alla “viva il parroco” (e con tanto di cappello
a quel tal parroco il quale, speriamo, che
qua mi legga!). E non s’ha da fare con una
botta “deqqua” e l’altra…”dellà”, come troppo
spesso, ultimamente, purtroppo, tanti stanno
facendo! La gente (quella saggia, quella
che vuol vivere “in saecula seculorum” soddisfatta
all’ombra del proprio Turasss) quella, appunto,
saprà giudicare tutto e tutti senza possibilità
di appello. Cordialità? Ma certo, ci mancherebbe
altro, sempre e solo per voi, signor direttore!
(l’ironia gioiosa mi appartiene;la mancanza
di rispetto…non mi appartiene!). Ed allora…evviva
il signor direttore! A memento: “La nostra
vita comincia a finire il giorno che diventiamo
silenziosi sulle cose che contano”. (Martin
Luther King).
giorgino carnevali
cremona 28 gennaio 2009
 
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