15 Settembre, 2002
Cremona.Consiglio Comunale del 2 marzo.
In apertura di seduta è intervenuto il sindaco Gian Carlo Corada per esprimere piena solidarietà istituzionale agli agricoltori che stanno manifestando, sul fronte delle quote latte
CONSIGLIO COMUNALE DEL 2 MARZO 2009
In apertura di seduta è intervenuto il sindaco
Gian Carlo Corada per esprimere piena solidarietà
istituzionale agli agricoltori che stanno
manifestando, sul fronte delle quote latte,
per il rispetto di un principio importante
come quello della legalità; senza entrare
nel merito della questione, il sindaco ha
ribadito che non si può essere favorevoli
a fasi alterne alla legalità, come sta invece
avvenendo per il decreto sulle quote latte,
in discussione in Parlamento, che vede penalizzati
quei produttori che hanno tenuto un atteggiamento
rispettoso della legge. A tale riguardo il
primo cittadino ha letto un ordine del giorno
a sostegno delle azioni di Confagricoltura
e CIA che sarà discusso nella prossima seduta
consiliare. Alla comunicazione hanno fatto
seguito gli interventi dei consiglieri Carlo
Malvezzi (Forza Italia), Italico Maffini
(Lega Nord), Andrea Virgilio (Partito Democratico),
Chiara Capelletti (Alleanza Nazionale), Ferdinando
Quinzani (Cremona per la libertà). A parte
la posizione critica della Lega Nord, tutte
le altre forze politiche si sono dette sostanzialmente
d’accordo con il sindaco e hanno auspicato
la possibilità di giungere ad una posizione
la più possibile condivisa.
Interrogazione in data 29 gennaio 2009 presentata
dal capogruppo del gruppo consiliare Verdi
per la Pace Matteo Lodi in ordine ai ritardi
nell’eliminazione delle coperture in eternit
- cemento amianto - sui tetti della fabbrica
dismessa “ex Armaguerra” ed altre zone di
Cremona (Testo dell’interrogazione: Oltre
al problema della raffineria Tamoil, il cui
lavoro di caratterizzazione è tutt’ora in
corso per accertare la consistenza/persistenza
dell’inquinamento da idrocarburi al fine
dell’attuazione del piano di bonifica, dalle
informazioni che sono state fornite nel corso
degli anni 2007 e 2008 da parte dell’ARPA
di Cremona relative alla mappa dei siti inquinati
sul territorio provinciale risultano altri
siti contaminati come, per quanto riguarda
il nostro comune, il sito dell’ex Armaguerra
e quello dell’ex discarica di San Rocco.
Lo scorso 11 febbraio il direttore dell’ARPA
di Cremona, Paolo Beati, invitato a relazionare
nella Commissione consiliare Ambiente della
Provincia sull’evolversi della situazione
dei siti inquinati sparsi sul territorio
provinciale, ha aggiornato la mappa informando
dell’avvenuta bonifica di numerosi siti inquinati,
avvertendo tuttavia del persistere dello
stato di inquinamento del suolo e della falda
sottostante il sito industriale dell’ex Armaguerra
e di quello dell’ex discarica di San Rocco.
Si pone, di conseguenza, il problema di conoscere
riguardo a queste aree risultate contaminate,
l’effettiva consistenza dell’inquinamento
della falda e del suolo. E, in particolare,
informazioni certe riguardo alle aree esterne
a questi siti. Tutto ciò premesso, si chiede
di sapere: 1) le analisi effettuate nel suolo
e nel sottosuolo del sito industriale dell’ex
Armaguerra e dell’area dell’ex discarica
di San Rocco cosa hanno evidenziato? 2) qual
è il piano di intervento dell’ARPA riguardo
al monitoraggio ed alla bonifica delle aree
interne ed esterne a questi siti contaminati?
3) a chi sono a carico i costi di bonifica?
4) entro quale data è pensabile la bonifica
definitiva dell’ex Armaguerra e dell’ex discarica
di San Rocco?).
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Carlo Dal Conte: 1) Per quanto riguarda la
normativa vigente in materia si ricorda che
a tutt’oggi non esiste obbligo di rimozione
dei materiali contenenti amianto, a meno
che non sia stata rilevata la pericolosità
di dispersione delle fibre, da accertare
a carico del proprietario. La normativa riporta
indici di degrado per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto in base
ai quali il detentore del manufatto deve
procedere alla messa in sicurezza o alla
rimozione dello stesso. Ai sensi della normativa vigente Arpa non ha alcun
compito in merito alla verifica delle caratteristiche
tecniche dei manufatti in amianto (che ripetiamo
compete ai proprietari che devono avvalersi
per questo di tecnici qualificati), ma deve
costituire un registro delle segnalazioni
che i privati detentori dei manufatti presentano;
2) la legge vigente prevede che sia il proprietario
del manufatto a verificare lo stato di pericolosità
del materiale avvalendosi di tecnici autorizzati
e specializzati. Si precisa che non vige
l’obbligo di rimuovere i manufatti contenenti
amianto, se non in caso di accertata pericolosità;
3) Non risulta a questo Ente che siano stati
fatti studi in questo senso. Si ricorda che
la gestione delle scuole superiori è in capo
all’Amministrazione provinciale. Per quanto
riguarda le competenze del Comune in merito
alla questione, si precisa che l’ASL, contatta
dagli uffici per le diverse segnalazioni
pervenute dai cittadini anche circa la situazione
presso il sito ex Armaguerra, quale organo
competente per confermare la presenza di
materiale eventualmente contenete amianto,
non rilascia indicazioni precise circa il
grado di conservazione del manufatto e dell’eventuale
pericolosità, ma conferma esclusivamente
la presenza di materiale potenzialmente pericoloso.
A quel punto è facoltà del Sindaco richiedere
al proprietario delle strutture in amianto
la documentazione citata nel D.M. 6.09.1994, le informazioni previste
dal PRAL (Piano Regionale Amianto Lombardia)
e la valutazione dello stato di conservazione
delle coperture in cemento amianto, così
da pervenire ad un approfondimento dello
stato di fatto e consentire una valutazione
delle possibili ricadute, anche in termini
di salute pubblica. Pertanto, nel caso in
questione, l’ASL con nota del 5 novembre
2008 ha constatato la presenza di manufatti in fibrocemento
non ecologico sull’area denominata Ex-Armaguerra
e con atto del 22 gennaio 2009 il Comune
ha invitato la proprietà dell’area a procedere
nella trasmissione della documentazione necessaria
per definire lo stato di degrado dei manufatti
secondo la normativa sopra riportata. Non
sono ancora scaduti i termini entro i quali
la proprietà deve presentare quanto richiesto;
4) è in corso un’indagine ambientale presso
il sito in oggetto, condotta ai sensi della
normativa vigente in tema di ripristino ed
eventuale bonifica dei siti dimessi, dal
Comune di Cremona, da ARPA e dalla proprietà
del sito stesso. Le indagini già effettuate sull’area, che attestano
il rispetto dei limiti di legge per le concentrazioni
di sostanze inquinanti presenti nelle acque
di falda e la non conformità per quanto riguarda
i suoli del solo parametro zinco. Nel 2007
è stata diffidata la Soc. Immobiliare Azzurra
s.r.l., proprietaria dell’area, a predisporre
un nuovo piano di indagine ambientale finalizzato
a monitorare la qualità delle acque e dei
suoli e per definire eventuali interventi
di bonifica del sito, in caso di riscontro
di superamenti dei limiti di legge per i
parametri monitorati. Si precisa che gli
esiti delle citate verifiche, non hanno dato
indicazioni di pericolo per quanto riguarda
la qualità delle acque e dei suoli; 5) il
PRAL prevede la rimozione o la messa in sicurezza
dei materiali contenenti amianto entro il
2016. Il Comune sta procedendo al censimento
delle aree pubbliche e private che attua
attraverso le segnalazioni di cittadini,
guardie ecologiche provinciali, agenti di
PM ecc. In collaborazione con ASL si stanno
ipotizzando formule per la dichiarazione
da parte dei privati di manufatti in cemento-amianto.
Non è previsto dalla legge un piano di bonifica
per singolo quartiere.
Il consigliere Matteo Lodi si è detto parzialmente
soddisfatto della risposta ottenuta.
Interrogazione presentata in data 17 febbraio
2009 dal capogruppo del gruppo consiliare
Gruppo della Libertà Ferdinando Quinzani
circa la realizzazione del sovrappasso del
passaggio a livello di via S. Felice (Testo
dell’interrogazione: Si chiede di riferire
al Consiglio quanto segue: 1) i dettagli
del progetto approvato dalla Giunta circa
il superamento del passaggio a livello di
S. Felice; 2) come mai, tra tutti i passaggi
a livello che bloccano Cremona si interviene
sull’unico che non crea problemi alla circolazione
in quanto molto rapido nel riaprirsi; 3)
se risulta vero che l’operazione risulta
utile unicamente per Ferrovie dello Stato
e non per il Comune, la frazione ed i suoi
cittadini; 4) quanto costa tale opera; 5)
se il superamento sia in qualche modo oneroso
per il Comune; 6) se si sia valutato il danno
arrecato alla frazione che, dopo anni di
attesa, finalmente avrà la ciclabile, ma
che a questo punto diventerà più difficile
da utilizzare, soprattutto per gli anziani,
in quanto si dovranno arrampicare su un sovrappasso;
7) se questo sovrappasso sia inserito tra
le opere compensative della Cremona-Mantova).
All’interrogazione ha risposto l’assessore
Daniele Soregaroli: Nel 2003 è stato sottoscritto
un protocollo d’intesa tra RFI, Regione e
le Province di Cremona e Mantova per il superamento
di quegli ostacoli fisici rappresentati dai
numerosi passaggi a livelli presenti in territorio
cremonese e mantovano. Al successivo tavolo
di lavoro il Comune di Cremona ha cercato
di coniugare l’impegno tra i soggetti sottoscrittori,
la realizzazione della Cremona-Mantova e
la soppressione di alcuni passaggio a livello,
anche privati, lungo questo percorso: l’Amministrazione
comunale infatti ha partecipato al tavolo
con spirito costruttivo ed ha fatto presente
che la nostra città è tagliata da linee ferroviarie
in più punti, tutte interessati da passaggi
a livello. Il progetto previsto è stato presentato nell’ambito
di un accordo generale e non frutto della
volontà di intervenire su quello specifico
passaggio a livello; si tratta di un intervento
che si inserisce in una partita ben più ampia;
l’opera ha un costo di 3 milioni e 400 mila
euro; al momento non è dato sapere se sia
oneroso per il Comune di Cremona; per quanto
riguarda la pista ciclabile genera una difficoltà,
non un danno; l’opera non è inserita tra
quelle prioritarie della Cremona-Mantova
ma tra quelle varie.
Il consigliere Ferdinando Quinzani si è detto
parzialmente soddisfatto della riposta ottenuta.
Approvazione degli atti fondamentali dell’Azienda
Speciale Cremona Solidale (Piano Programma,
Bilanci di previsione e Contratto di servizio).
Sull’argomento è intervenuto Franco Verdi,
presidente dell’Azienda Speciale “Cremona
Solidale”, che ha illustrato in maniera articolata
gli atti fondamentali dell’Azienda. Successivamente
hanno preso la parola i consiglieri Ilaria
Giordano (Forza Italia), Maria Rita Balsamo
(Partito Democratico), Domenico Maschi (Alleanza
Nazionale), Sergio Giazzi (Partito Democratico).
Daniele Burgazzi (Partito Democratico), Matteo Lodi (Verdi per la Pace), Andrea Virgilio
(Partito Democratico), Carlo Malvezzi (Forza
Italia): gli esponenti della maggioranza
hanno difeso la scelta fatta a suo tempo
di istituire l’Azienda Speciale, un modello
di gestione che ha conseguito sino ad ora
risultati soddisfacenti, mentre i consiglieri
di minoranza hanno criticato tale scelta
sostenendo che sarebbe stato meglio optare
per una fondazione onlus, in quanto il modello
attuale sta segnando il passo generando un
deficit strutturale. Il dibattito è stato
chiuso dall’assessore Maura Ruggeri che ha espresso la propria soddisfazione
da parte della città e dei suoi anziani perché
si sta raggiungendo un obiettivo che fino
a qualche anno fa non era affatto scontato
(trasferimento dei pazienti nella terza palazzina,
avvio dei lavori della quarta palazzina)
grazie ad investimenti sociali forti per
una fascia di popolazione in crescita che
necessita cura e servizi. Per l’assessore
questo sistema ha retto e tenuto perché rispondeva
ad esigenze reali, il bilancio di previsione
è un bilancio che tiene e se ci saranno dei
problemi, questi saranno concretamente e
non ideologicamente affrontati, perché questa
amministrazione non guarda ai modelli gestionali,
ma alla cura e al servizio della persona,
mentre la Fondazione Città di Cremona ha
ben interpretato la sua parte e ha generato
reddito tutelando il proprio patrimonio.
C’è ancora molto da fare, ha concluso l’assessore
Maura Ruggeri, per portare avanti un progetto così impegnativo,
consapevoli dell’importanza dell’obiettivo
e della concretezza delle proposte, nonché
del valore pubblico di tale progetto.
Al termine, come stabilito dall’art. 21 dello
Statuto dell’Azienda Speciale Comunale Cremona
Solidale” per cui gli atti fondamentali del
Consiglio di Amministrazione (Piano-programma,
contratto di servizio, bilanci economici
di previsione annuale e pluriennale) devono
essere approvati dal Consiglio Comunale il Piano Programma per l’anno 2009, il Conto
Economico Previsionale anno 2009 e Previsionale
anni 2009/2011, la Relazione di accompagnamento
al Conto Economico Previsionale 2009/2011,
il Contratto di Servizio per l’anno 2009
già deliberati dall’Azienda Speciale Comunale
“Cremona Solidale”, si è passati alla votazione.
Tutti gli atti sono stati approvati (a favore
si sono espressi i 21 consiglieri della maggioranza
presenti in aula, si sono invece astenuti
i 10 esponenti della minoranza).
Modifica degli articoli 12 - comma 4 - lettera
o) - e 15 - comma 1 - dello Statuto del Comune di Cremona.
Dopo che nella precedente seduta consiliare
questa proposta di deliberazione era stata
respinta perché non aveva ottenuto la maggioranza
dei due terzi dei voti, come da regolamento
è stata sottoposta di nuovo al Consiglio
Comunale che ha approvato, in prima lettura,
a maggioranza assoluta (hanno espresso voto
contrario tutti gli esponenti della minoranza
presenti in aula) le modifiche, così come
evidenziate, dei seguenti articoli dello
Statuto di questo Comune:
articolo 12 - comma 4 - lettera o): “ - provvedere,
sulla base degli indirizzi consiliari, alla
nomina, designazione e revoca dei rappresentanti
del comune presso enti, aziende ed istituzioni,
garantendo, nell’ambito delle nomine e designazioni
di competenza, ove possibile, la rappresentanza
di genere;”
articolo 15 - comma 1: “La giunta comunale
è composta da un numero di membri non inferiore
a sei e non superiore a dieci, oltre al sindaco,
il quale provvede con proprio atto ad individuarne,
di norma, all’inizio del mandato, la composizione
numerica. Il sindaco garantisce la rappresentanza
di genere all’interno della giunta per, almeno,
un terzo dei componenti, ad esclusione del
sindaco stesso. Il sindaco nomina i membri
della giunta, anche al di fuori dei componenti
il consiglio comunale, fra i cittadini in
possesso dei requisiti di candidabilità,
eleggibilità e compatibilità alla carica
di consigliere comunale e ritenuti idonei
a collaborare nel governo del comune ai fini
del perfezionamento e dell’attuazione delle
linee programmatiche relative alle azioni
ed ai progetti da realizzare nel corso del
mandato.”
L’articolo 23 “Parità tra uomini e donne”
- comma 1 - della Carta dei Diritti Fondamentali
dell’Unione Europea recita che: “La parità
tra uomini e donne deve esse assicurata in
tutti i campi, compreso in materia di occupazione,
di lavoro e di retribuzione.” L’articolo
51 - comma 1 - della Costituzione dispone
che: “Tutti i cittadini dell’uno e dell’atro
sesso possono accedere agli uffici pubblici
e alla cariche elettive in condizioni di
eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti
dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove
con appositi provvedimenti le pari opportunità
tra donne e uomini.” L’articolo 6 - comma
3 - del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 enuncia
che: “Gli statuti comunali e provinciali
stabiliscono norme per assicurare condizioni
di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi
della Legge 10 aprile 1991, n. 125, e per
promuovere la presenza di entrambi i sessi
nelle giunte e negli organi collegiali del
comune e della provincia, nonché degli enti,
aziende ed istituzioni da essi dipendenti.”
L’articolo 2 “Finalità e principi direttori”
- comma 2 - lettera c) - dello Statuto di
questo Comune stabilisce che: “Nell’ambito
delle proprie competenze, il comune di Cremona
si adopera per: … c) - promuovere, ai sensi
della vigente legislazione in materia, anche
attraverso azioni positive, la parità giuridica,
sociale ed economica della donna e la valorizzazione
ed il rispetto delle specificità femminile;
a tal fine, deve essere favorita la presenza
di entrambi i sessi nella giunta comunale
e negli altri organi collegiali del comune,
nonché negli enti, aziende ed istituzioni
dipendenti del comune;” L’assessore alle
Pari Opportunità, Caterina Ruggeri, a seguito di valutazioni condivise con
diverse associazioni femminili e con la Consigliera
provinciale di Parità Uliana Garoli, ha formulato
un documento finalizzato a dare concreta
attuazione a quanto enunciato dal succitato
articolo dello Statuto comunale e dalle altre
norme richiamate. In particolare, emerge
da tale documento come la richiesta di garanzia
di rappresentanza di genere sia una questione
di qualità e non di quantità, di specificità
e non di omologazione, di offerta culturale
e non di pretese. Infatti, l’elemento di
genere va considerato nell’ottica di una
differente progettualità politica della quale
le donne sono portatrici, di modo che una
più equilibrata rappresentanza dei sessi
sia segnale di una società democraticamente
più matura. Del resto, le istanze e gli appelli
finalizzati a garantire una più equilibrata
rappresentanza di genere all’interno delle
istituzioni sono trasversali rispetto agli
schieramenti. Inoltre, una maggiore presenza
femminile nell’ambito delle istituzioni locali
non va inquadrata solo come una questione
di migliore democrazia, ma rappresenta una
strada necessaria per rinnovare la politica,
la Pubblica Amministrazione, rivitalizzare
la partecipazione cittadina e scegliere nuove
strade di impegno per le comunità locali.
Infine, il superamento della scarsa presenza
di donne negli organismi istituzionali può
contribuire in modo significativo a superare
lo squilibrio esistente fra gli orientamenti
legislativi di cui sopra e la realtà della
società, nel cui ambito le donne, in tutti
i campi, hanno conquistato specifiche e avanzate
professionalità.
L’oggetto dovrà essere di nuovo posto in
votazione per una seconda volta nella prossima
seduta consiliare.
Modifica al regolamento generale per la gestione
delle entrate comunali.
Le modifiche si rendono opportune al fine
di agevolare i debitori del Comune che si
trovano in temporanea situazione di difficoltà
economica aumentando da 12 a 24 le rate mensili nel caso in cui venga
concessa la dilazione di pagamento e sopprimendo
il requisito della prestazione di idonea
garanzia mediante polizza fidejussoria o
fideiussione bancaria in quanto onerosa per
il debitore. Pertanto il Consiglio Comunale
(con l’astensione dei consiglieri della minoranza),
sentita la relazione dell’assessore Celestina
Villa, ha apportato le seguenti modifiche
al regolamento generale per la gestione delle
entrate comunali con effetto a valere dal
1° gennaio 2009:
Art. 10/bis: – il primo periodo è così modificato:
Il Comune, tramite il responsabile della
singola
entrata, su richiesta del debitore, può concedere
nelle ipotesi di temporanea situazione di
obiettiva difficoltà dello stesso, la ripartizione
del pagamento delle somme dovute fino ad
un massimo di ventiquattro rate mensili ovvero
la sospensione della riscossione per un anno.
Art. 10/bis: - il secondo periodo è soppresso.
Modifica ed integrazione al regolamento di
attuazione del piano generale degli impianti
pubblicitari e delle pubbliche affissioni.
Allo scopo di razionalizzare e disciplinare
l’installazione dei mezzi pubblicitari su
proprietà comunale per la salvaguardia delle
caratteristiche architettoniche ed ambientali
della città, il Consiglio Comunale, sentita
la relazione dell’assessore Celestina Villa,
a maggioranza (si sono astenuti tutti i consiglieri
della minoranza) ha apportato le seguenti
modifiche al Regolamento di attuazione del
Piano generale degli impianti pubblicitari
e delle pubbliche affissioni
All’art. 3 il comma 5 è sostituito dal seguente:
Relativamente all’autorizzazione per l’installazione
dei mezzi pubblicitari di cui al successivo
art. 10, limitatamente a preinsegne, pensiline
e paline fermata bus, il soggetto interessato
dovrà presentare apposita istanza al Comune
di Cremona, unitamente alla domanda per l’occupazione
del suolo pubblico qualora l’impianto sia
da installare sulla proprietà comunale. L’istanza
dovrà contenere le generalità, il codice
fiscale e l’indicazione della residenza o
domicilio legale del richiedente, l’indicazione
esatta del luogo dove si vuole installare
l’impianto, la descrizione del mezzo pubblicitario
come specificato al successivo art. 10 delle
presenti norme.
Si aggiunge l’art. 3/bis: “Effettuazione
della pubblicità permanente su proprietà
comunale”
L’installazione e gestione su proprietà comunale
dei mezzi pubblicitari durevoli, di cui all’art.
10 con l’esclusione di preinsegne, pensiline
e paline fermata bus, per l’effettuazione
della pubblicità esterna, è affidata dal
Comune di Cremona a soggetti privati previa
apposita gara (soggetti di cui al terzo comma
dell’art. 3 del D. Lgs. 507/93).
A decorrere dalla data di esecutività di
questa deliberazione l’installazione e gestione
su proprietà comunale dei mezzi pubblicitari
durevoli, di cui all’art. 10 con l’esclusione
di preinsegne, pensiline e paline fermata
bus, per l’effettuazione della pubblicità
esterna è affidata dal Comune di Cremona
a soggetti privati previa apposita gara (soggetti
di cui al terzo comma del D. Lgs. 507/93).
Approvazione dell’adeguamento allo studio
geologico aggiornato alle prescrizioni dell’Amministrazione
Provinciale di Cremona.
L’articolo 57 della legge regionale n. 12/2005
stabilisce che, ai fini della prevenzione
dei rischi geologici, idrogeologici e sismici,
il Piano di Governo del Territorio (PGT)
nel Documento di Piano contenga la definizione
dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico
comunale sulla base dei criteri e indirizzi
per la definizione della componente geologica,
idrogeologica e sismica del piano di governo
del territorio emanati dalla Giunta Regionale.
Con deliberazione n. 42 del 22 settembre
2008 il Consiglio Comunale ha adottato “l’adeguamento
dello studio geologico del territorio comunale
alla componente sismica secondo la direttiva
approvata con deliberazione di Giunta Regionale
n. 8/1566 del 22 dicembre 2005, e come previsto
dalla legge regionale 11 marzo 2005 n. 12.” Il Consiglio Comunale ha così deciso di
adeguare lo studio geologico alle prescrizioni
relative ai contenuti prevalenti del Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale
(PTCP) di cui alla deliberazione di Giunta
n. 36 del 23 gennaio 2009 dell’Amministrazione
Provinciale di Cremona; nonché di approvare
l’adeguamento dello studio geologico, redatto
ai sensi della legge regionale 24 novembre
1997 n° 41, rispetto alla componente sismica
secondo la direttiva approvata con deliberazione
di giunta regionale del 22 dicembre 2005
modificata con deliberazione di giunta regionale
del 28 maggio 2008 e come previsto dalla
legge regionale 11 marzo 2005 n. 12.
L’oggetto è stato approvato a maggioranza:
si sono astenuti tutti i consiglieri di minoranza
presenti in aula e il consigliere Matteo
Lodi.
Approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni
al Piano di Governo del Territorio (PGT),
adeguamento alle prescrizioni dell’Amministrazione
Provinciale di Cremona e approvazione delle
modifiche d’ufficio per rettifiche ed errori
materiali. Approvazione definitiva degli
atti costituenti il Piano di Governo del
Territorio (PGT): Documento di Piano (DP),
Piano dei Servizi (PS), Piano delle Regole
(PR).
A seguito dell’adozione del Piano di Governo
del Territorio avvenuta con deliberazione
consiliare n. 43 del 22 settembre 2008, gli
elaborati costituenti il Piano (Documento
di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle
Regole e Valutazione Ambientale Strategica)
sono stati pubblicati, come previsto dalla
legge regionale n. 12/05, presso la Segreteria
Comunale dal 6 ottobre 2008 al 4 novembre
2008 al fine di raccogliere eventuali osservazioni
da presentare entro il 4 dicembre 2008. Del
deposito degli atti è stata fatta pubblicità
sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia
n. 40 del 1 ottobre 2008 e sul quotidiano,
a diffusione locale, “La Provincia” del 5
ottobre 2008. Sono pervenute presso gli uffici
comunali complessivamente 132 osservazioni
(di cui 118 nei termini e 14 fuori termine)
da parte di privati, enti (PROVINCIA DI CREMONA,
AGENZIA DEMANIO, ARPA, ASL, FONDAZIONE CITTA’
DI CREMONA e AEM), associazioni (ASSOCIAZIONI
INDUSTRIALI CREMONA, COLDIRETTI Federazione
Provinciale di Cremona, INTERPROFESSIONALE
Architetti, Ingegneri, Geometri e altri,
Associazione Ambientalista LEGAMBIENTE Cremona).
La Provincia di Cremona ha, inoltre, fatto
pervenire il proprio parere di compatibilità
al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale,
espresso con delibera di Giunta Provinciale
n. 36 del 23 gennaio 2009. L’Amministrazione
Comunale ha deciso di procedere all’esame
di tutte le osservazioni pervenute, anche
quelle fuori dai termini. L’istruttoria tecnica
eseguita da parte degli uffici è stata poi
sottoposta all’esame della Commissione Territorio,
che ha espresso il proprio parere nell’arco
di 15 sedute. I dati riepilogativi relativi
alle osservazioni sono i seguenti:
OSSERVAZIONI ACCOLTE PARZIALMENTE ACCOLTE
RESPINTE NON LUOGO A PROCEDERE
NEI TERMINI
118 37
34
39
8
FUORI TERMINE 14 6
3
4
1
TOTALE
132 43
37
43
9
100% 32,5% 28% 32,5% 7%
L’accoglimento anche parziale ha comportato
le seguenti principali modifiche al Piano
di Governo del Territorio:
DOCUMENTO DI PIANO
Le modifiche più significative riguardano
gli Ambiti di Trasformazione che in alcuni
casi sono stati eliminati (Ambito in via
Bergamo e Ambito presso San Felice), altri
ridimensionati (Ambito del Lugo e Ambito
al Porto Canale), altri modificati nella
tipologia (Ambito in via Castelleone) o ampliati
(Ambito per servizi a Bagnara). Ulteriore
modifica significativa relativa agli ambiti,
riguarda la possibilità di prevedere una
quota di Edilizia Residenziale Pubblica o
di Edilizia Economica Popolare in aggiunta
agli indici già previsti negli Ambiti di
“Rigenerazione Urbana”. Il dimensionamento
di piano rimane, sostanzialmente, invariato
comportando un incremento di 3.300 abitanti
teorici contro i 3.150 previsti in sede di
adozione. Anche riguardo la Perequazione
Urbanistica si è introdotta la possibilità
di ricorrere alla monetizzazione per le aree
di dimensioni superiori a 25.000 m2 che si aggiunge alla possibilità, già prevista
in sede di adozione, per aree inferiori a
1.000 m2. Sono ampliate le possibilità di ricorso
all’incentivazione urbanistica (bonus aggiuntivo
di edificabilità nel caso di realizzazione
di interventi attinenti alla qualità ambientale
degli edifici quali la realizzazione di coperture
e terrazzi verdi, il recupero di acque meteoriche,
l’utilizzo di materiali bio-compatibili).
PIANO DEI SERVIZI
Relativamente al Piano dei Servizi si segnalano
alcune modifiche puntuali degli elaborati
in accoglimento di osservazioni di privati
ed enti. A titolo di esempio: l’esclusione
dal piano dei servizi di alcuni immobili
di proprietà demaniale o della Fondazione
Città di Cremona o l’inserimento di altri
(come l’ostello comunale o le aree di via
Bastida e di via degli Antichi Budri di proprietà
dell’AEM).
PIANO DELLE REGOLE
Anche in riferimento al Piano delle Regole
l’accoglimento delle osservazioni ha comportato
modifiche puntuali e non sostanziali relativamente
ai Vincoli e Rispetti, agli Ambiti Urbani
e Territoriali e alle Unità Urbane. A titolo
di esempio: l’individuazione del reticolo
idrico principale e del reticolo idrico minore,
l’aggiornamento della perimetrazione delle
aree a rischio di incidente rilevante, l’estensione
a tutta l’area golenale al di fuori del centro
edificato dell’Ambito non soggetto a trasformazione
urbanistica. Anche le Norme Tecniche sono
state in parte modificate in accoglimento
delle osservazioni. Si segnalano, ad esempio,
una maggiore flessibilità relativamente agli
interventi di recupero delle cascine e alle
norme di natura paesaggistica per le aree
agricole; l’incremento dal 60% al 70% del
rapporto di copertura negli Ambiti Produttivi
Strutturati.
Per l’assessore Daniele Soregaroli grazie
al PGT vi è ora una città che ha strumenti
adeguati e moderni per governare bene e meglio
le evoluzioni e le proposte che potranno
arrivare, uno strumento di pianificazione
equilibrato nel suo dimensionamento residenziale,
complesso per le delicate ricadute sul territorio.
Dopo l’illustrazione, si è aperto il dibattito
nel quale sono intervenuti i consiglieri
Matteo Lodi (Verdi per la Pace), per cui
questo PGT è più vicino ai vari gruppi di
interesse che non ai cittadini, non è affatto
detto che la qualità di Cremona sarà maggiormente
tutelata, si tratta così di un’occasione
mancata per la città di svilupparsi in modo
innovativo; Maria Rosa Zanacchi (Partito
Democratico), che ha elogiato il lavoro svolto,
non vi sono state persone che hanno “tirato
la giacca” e grazie al nuovo strumento non
vi è affatto il pericolo di una cementificazione
selvaggia ma esso aumenta le possibilità
di uno sviluppo della città nei suoi vari
ambiti, un piano che tiene conto delle esigenze
produttiva, ambientale, residenziale e paesaggistica;
Piergiorgo Bergonzi (Comunisti Italiani),
che pur non avendo colto un confronto adeguato
nella città sul PGT, ha dichiarato apprezzabile
il quadro ricognitivo e di analisi dello
stato del territorio così come la realistica
previsione espansiva della popolazione, significativa
quindi l’importanza data allo sviluppo dei
servizi alla persona, ma questo PGT risente
inevitabilmente del fatto di essere stato
elaborato in un momento in cui l’attuale
fase di crisi economica era di là da venire
e questo ha comportato previsioni forse troppo
ottimistiche nel settore produttivo e residenziale,
mentre permane il disaccordo sul tema delle
infrastrutture - strada sud e terzo ponte
- e quindi sulle aree di perequazione; Carloalberto
Ghidotti (Forza Italia) ha lamentato sussistere
nel PGT poca progettualità verso il futuro,
nonostante la mole encomiabile di lavoro
svolta tra l’altro in assenza delle forze
di estrema sinistra e le continue critiche
da parte del Verde Lodi, così da dare vita
ad uno strumento voluto solo da una parte
della maggioranza; il consigliere Ghidotti
ha quindi messo in guardia dalla possibilità
di mettere a disposizione un terreno per
erigere una chiesa per i romeni ortodossi;
Gino Carnesella (Partito Democratico), dopo
i ringraziamenti a tutto lo staff degli uffici
del Settore Gestione Territorio, ha sottolineato
che è ingiusto accusare di poco spessore
e contenuto il PGT che contiene scelte significative
e che tocca ambiti prima poco valutati se
non addirittura sottovalutati in particolare
per quanto riguarda l’interesse e l’attenzione
per l’ambiente, tanto è vero che si è deciso
di non aumentare gli ambiti residenziali
ma di arrivare ad un loro completamento,
nonché di salvaguardare il centro storico:
a questo punto il consigliere Carnesella
ha criticato l’atteggiamento del collega
Matteo Lodi accusandolo di scarso coraggio
e ritenendolo poco o niente affatto rappresentativo
della posizione dei Verdi, lo ha così invitato
ad abbandonare l’astensione e a votare, per
coerenza, contro; Domenico Maschi (Alleanza
Nazionale) critico in particolare verso l’insediamento
previsto in via Mantova a causa della mancanza
dell’intermodalità e verso alcune scelte
del Piano dei Servizi come per gli insediamenti
intorno a Porta Mosa, mentre per l’esponente
della minoranza sarebbe stata necessaria
più attenzione verso alcune aree periferiche
e meno vincoli per il verde delle aree agricole;
Ferdinando Quinzani (Cremona per la libertà)
ha parlato di PGT al passo con i tempi perché
non carica la città di quantità abnormi di
aree edificabili e che rispetta la situazione
attuale del mercato, rispecchiando esigenze
limitate nell’arco temporale, un PGT che
non ha sconvolto il disegno della città;
positiva è per Quinzani la delocalizzazione
dell’OCRIM che si trova attualmente in un’area
a prevalenza residenziale: certamente ci
sono degli interessi, ma legittimi e trattati
alla luce del sole, con la massima trasparenza;
la critica è che si tratta di un PGT conservativo
perché non punta ad una città anche numericamente
più corposa; Carlo Malvezzi (Forza Italia)
ha rilevato che non ci sono elementi negativi
ma pochi di positivi, si tratta di un piano
di transizione, che ha cercato di risolvere
alcune mancanze del PRG, ma alcuni aspetti
importanti non sono stati risolti come, ad
esempio, la grande viabilità, un piano che
manca di una strategia e di un futuro: si
registra infine l’autorottamazione della
maggioranza visto che gli esponenti della
sinistra, critici verso aspetti importanti
come le infrastrutture, hanno abbandonato
l’aula prima del voto. Il dibattito è stato
chiuso da una breve replica dell’assessore
Daniele Soregaroli (che ha parlato di idea
equilibrata di città contenuta nel PGT, di
un risultato soddisfacente anche se non dal
punto di vista politico) e quindi dal sindaco
Gian Carlo Corada: l’approvazione del Piano
di Governo del Territorio è un fatto rilevante
che spesso non ha creato, come avvenuto in
passato per simili questioni discussioni,
lacerazioni, crisi, mentre è importante che
ci sia stato un atteggiamento complessivo
di non radicale contrapposizione; sul piano
strettamente politico voglio rilevare che
è evidente che le alleanze complesse comportano
alcuni problemi. E’ importante in ogni caso
che il lavoro sia stato fatto interamente
dagli uffici comunali, abbiamo rispettato
inoltre la scadenza, presentando un documento
flessibile dove gli interessi, inevitabili
in questi casi, sono stati trattati nella
massima trasparenza. Non è un piano espansivo,
che sarebbe assolutamente non moderno, ma
un piano che contiene, contrariamente a quanto
sostenuto, un’idea forte della città che
vogliamo, un’idea di città che sarà oggetto
del prossimo dibattito elettorale.
Alla fine il Consiglio Comunale ha approvato
a maggioranza (si sono astenuti tutti i consiglieri
di minoranza, mentre ha espresso voto contrario
il consigliere Matteo Lodi, che è uscito
al momento della votazione dell’immediata
eseguibilità della delibera che è stata approvata
all’unanimità dei presenti) le controdeduzioni
alle osservazioni, l’adeguamento alle prescrizioni
dell’Amministrazione Provinciale e le modifiche
apportate dagli uffici per errori materiali
e rettifiche ed infine approvare definitivamente
il Piano di Governo del Territorio (PGT)
articolato nei seguenti documenti: Documento
di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle
Regole.
Gli atti del PGT definitivamente approvato
sono depositati presso la Segreteria Comunale
ed inviati per conoscenza alla Provincia
ed alla Giunta Regionale. Gli atti di PGT
acquistano efficacia con la pubblicazione
dell’avviso della loro approvazione definitiva
sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
 
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