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15 Settembre, 2002
Cremona.Consiglio Comunale del 2 marzo.
In apertura di seduta è intervenuto il sindaco Gian Carlo Corada per esprimere piena solidarietà istituzionale agli agricoltori che stanno manifestando, sul fronte delle quote latte

CONSIGLIO COMUNALE DEL 2 MARZO 2009
In apertura di seduta è intervenuto il sindaco Gian Carlo Corada per esprimere piena solidarietà istituzionale agli agricoltori che stanno manifestando, sul fronte delle quote latte, per il rispetto di un principio importante come quello della legalità; senza entrare nel merito della questione, il sindaco ha ribadito che non si può essere favorevoli a fasi alterne alla legalità, come sta invece avvenendo per il decreto sulle quote latte, in discussione in Parlamento, che vede penalizzati quei produttori che hanno tenuto un atteggiamento rispettoso della legge. A tale riguardo il primo cittadino ha letto un ordine del giorno a sostegno delle azioni di Confagricoltura e CIA che sarà discusso nella prossima seduta consiliare. Alla comunicazione hanno fatto seguito gli interventi dei consiglieri Carlo Malvezzi (Forza Italia), Italico Maffini (Lega Nord), Andrea Virgilio (Partito Democratico), Chiara Capelletti (Alleanza Nazionale), Ferdinando Quinzani (Cremona per la libertà). A parte la posizione critica della Lega Nord, tutte le altre forze politiche si sono dette sostanzialmente d’accordo con il sindaco e hanno auspicato la possibilità di giungere ad una posizione la più possibile condivisa.

Interrogazione in data 29 gennaio 2009 presentata dal capogruppo del gruppo consiliare Verdi per la Pace Matteo Lodi in ordine ai ritardi nell’eliminazione delle coperture in eternit - cemento amianto - sui tetti della fabbrica dismessa “ex Armaguerra” ed altre zone di Cremona (Testo dell’interrogazione: Oltre al problema della raffineria Tamoil, il cui lavoro di caratterizzazione è tutt’ora in corso per accertare la consistenza/persistenza dell’inquinamento da idrocarburi al fine dell’attuazione del piano di bonifica, dalle informazioni che sono state fornite nel corso degli anni 2007 e 2008 da parte dell’ARPA di Cremona relative alla mappa dei siti inquinati sul territorio provinciale risultano altri siti contaminati come, per quanto riguarda il nostro comune, il sito dell’ex Armaguerra e quello dell’ex discarica di San Rocco. Lo scorso 11 febbraio il direttore dell’ARPA di Cremona, Paolo Beati, invitato a relazionare nella Commissione consiliare Ambiente della Provincia sull’evolversi della situazione dei siti inquinati sparsi sul territorio provinciale, ha aggiornato la mappa informando dell’avvenuta bonifica di numerosi siti inquinati, avvertendo tuttavia del persistere dello stato di inquinamento del suolo e della falda sottostante il sito industriale dell’ex Armaguerra e di quello dell’ex discarica di San Rocco. Si pone, di conseguenza, il problema di conoscere riguardo a queste aree risultate contaminate, l’effettiva consistenza dell’inquinamento della falda e del suolo. E, in particolare, informazioni certe riguardo alle aree esterne a questi siti. Tutto ciò premesso, si chiede di sapere: 1) le analisi effettuate nel suolo e nel sottosuolo del sito industriale dell’ex Armaguerra e dell’area dell’ex discarica di San Rocco cosa hanno evidenziato? 2) qual è il piano di intervento dell’ARPA riguardo al monitoraggio ed alla bonifica delle aree interne ed esterne a questi siti contaminati? 3) a chi sono a carico i costi di bonifica? 4) entro quale data è pensabile la bonifica definitiva dell’ex Armaguerra e dell’ex discarica di San Rocco?).  

All’interrogazione ha risposto l’assessore Carlo Dal Conte: 1) Per quanto riguarda la normativa vigente in materia si ricorda che a tutt’oggi non esiste obbligo di rimozione dei materiali contenenti amianto, a meno che non sia stata rilevata la pericolosità di dispersione delle fibre, da accertare a carico del proprietario. La normativa riporta indici di degrado per la valutazione  dello stato di conservazione  delle coperture in cemento amianto in base ai quali il detentore del manufatto deve procedere alla messa in sicurezza o alla rimozione dello stesso. Ai sensi  della normativa vigente Arpa non ha alcun compito in merito alla verifica delle caratteristiche tecniche dei manufatti in amianto (che ripetiamo compete ai proprietari che devono avvalersi per questo di tecnici qualificati), ma deve costituire un registro delle segnalazioni che i privati detentori dei manufatti presentano; 2) la legge vigente prevede che sia il proprietario del manufatto a verificare lo stato di pericolosità del materiale avvalendosi di tecnici autorizzati e specializzati. Si precisa che non vige l’obbligo di rimuovere i manufatti contenenti amianto, se non in caso di accertata pericolosità; 3) Non risulta a questo Ente che siano stati fatti studi in questo senso. Si ricorda che la gestione delle scuole superiori è in capo all’Amministrazione provinciale. Per quanto riguarda le competenze del Comune in merito alla questione, si precisa che l’ASL, contatta dagli uffici per le diverse segnalazioni pervenute dai cittadini anche circa la situazione presso il sito ex Armaguerra, quale organo competente per confermare la presenza di materiale eventualmente contenete amianto, non rilascia indicazioni precise circa il grado di conservazione del manufatto e dell’eventuale pericolosità, ma conferma esclusivamente la presenza di materiale potenzialmente pericoloso. A quel punto è facoltà del Sindaco richiedere al proprietario delle strutture in amianto la documentazione citata nel  D.M. 6.09.1994, le informazioni previste dal PRAL (Piano Regionale Amianto Lombardia) e la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto, così da pervenire ad un approfondimento dello stato di fatto e consentire una valutazione delle possibili ricadute, anche in termini di salute pubblica. Pertanto, nel caso in questione, l’ASL con nota del 5 novembre 2008 ha  constatato la presenza di manufatti in fibrocemento non ecologico sull’area denominata Ex-Armaguerra e con atto del 22 gennaio 2009 il Comune ha invitato la proprietà dell’area a procedere nella trasmissione della documentazione necessaria per definire lo stato di degrado dei manufatti secondo la normativa sopra riportata. Non sono ancora scaduti i termini entro i quali la proprietà deve presentare quanto richiesto; 4) è in corso un’indagine ambientale presso il sito in oggetto, condotta ai sensi della normativa vigente in tema di ripristino ed eventuale bonifica dei siti dimessi, dal Comune di Cremona, da ARPA e dalla proprietà del sito stesso. Le  indagini già effettuate sull’area, che attestano il rispetto dei limiti di legge per le concentrazioni di sostanze inquinanti presenti nelle acque di falda e la non conformità per quanto riguarda i suoli del solo parametro zinco. Nel 2007 è stata diffidata la Soc. Immobiliare Azzurra s.r.l., proprietaria dell’area, a predisporre un nuovo piano di indagine ambientale finalizzato a monitorare la qualità delle acque e dei suoli e per definire eventuali interventi di bonifica del sito, in caso di riscontro di superamenti dei limiti di legge per i parametri monitorati. Si precisa che gli esiti delle citate verifiche, non hanno dato indicazioni di pericolo per quanto riguarda la qualità delle acque e dei suoli; 5) il PRAL prevede la rimozione o la messa in sicurezza dei materiali contenenti amianto entro il 2016. Il Comune sta procedendo al censimento delle aree pubbliche e private che attua attraverso le segnalazioni di cittadini, guardie ecologiche provinciali, agenti di PM ecc. In collaborazione con ASL si stanno ipotizzando formule per la dichiarazione da parte dei privati di manufatti in cemento-amianto. Non è previsto dalla legge un piano di bonifica per singolo quartiere.

Il consigliere Matteo Lodi si è detto parzialmente soddisfatto della risposta ottenuta.

Interrogazione presentata in data 17 febbraio 2009 dal capogruppo del gruppo consiliare Gruppo della Libertà Ferdinando Quinzani circa la realizzazione del sovrappasso del passaggio a livello di via S. Felice (Testo dell’interrogazione: Si chiede di riferire al Consiglio quanto segue: 1) i dettagli del progetto approvato dalla Giunta circa il superamento del passaggio a livello di S. Felice; 2) come mai, tra tutti i passaggi a livello che bloccano Cremona si interviene sull’unico che non crea problemi alla circolazione in quanto molto rapido nel riaprirsi; 3) se risulta vero che l’operazione risulta utile unicamente per Ferrovie dello Stato e non per il Comune, la frazione ed i suoi cittadini; 4) quanto costa tale opera; 5) se il superamento sia in qualche modo oneroso per il Comune; 6) se si sia valutato il danno arrecato alla frazione che, dopo anni di attesa, finalmente avrà la ciclabile, ma che a questo punto diventerà più difficile da utilizzare, soprattutto per gli anziani, in quanto si dovranno arrampicare su un sovrappasso; 7) se questo sovrappasso sia inserito tra le opere compensative della Cremona-Mantova). 

All’interrogazione ha risposto l’assessore Daniele Soregaroli: Nel 2003 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra RFI, Regione e le Province di Cremona e Mantova per il superamento di quegli ostacoli fisici rappresentati dai numerosi passaggi a livelli presenti in territorio cremonese e mantovano. Al successivo tavolo di lavoro il Comune di Cremona ha cercato di coniugare l’impegno tra i soggetti sottoscrittori, la realizzazione della Cremona-Mantova e la soppressione di alcuni passaggio a livello, anche privati, lungo questo percorso: l’Amministrazione comunale infatti ha partecipato al tavolo con spirito costruttivo ed ha fatto presente che la nostra città è tagliata da linee ferroviarie in più punti, tutte interessati da passaggi a livello.  Il progetto previsto è stato presentato nell’ambito di un accordo generale e non frutto della volontà di intervenire su quello specifico passaggio a livello; si tratta di un intervento che si inserisce in una partita ben più ampia; l’opera ha un costo di 3 milioni e 400 mila euro; al momento non è dato sapere se sia oneroso per il Comune di Cremona; per quanto riguarda la pista ciclabile genera una difficoltà, non un danno; l’opera non è inserita tra quelle prioritarie della Cremona-Mantova ma tra quelle varie.

Il consigliere Ferdinando Quinzani si è detto parzialmente soddisfatto della riposta ottenuta. 

Approvazione degli atti fondamentali dell’Azienda Speciale Cremona Solidale (Piano Programma, Bilanci di previsione e Contratto di servizio).

Sull’argomento è intervenuto Franco Verdi, presidente dell’Azienda Speciale “Cremona Solidale”, che ha illustrato in maniera articolata gli atti fondamentali dell’Azienda. Successivamente hanno preso la parola i consiglieri Ilaria Giordano (Forza Italia), Maria Rita Balsamo (Partito Democratico), Domenico Maschi (Alleanza Nazionale), Sergio Giazzi (Partito Democratico). Daniele Burgazzi (Partito Democratico),  Matteo Lodi (Verdi per la Pace), Andrea Virgilio (Partito Democratico), Carlo Malvezzi (Forza Italia): gli esponenti della maggioranza hanno difeso la scelta fatta a suo tempo di istituire l’Azienda Speciale, un modello di gestione che ha conseguito sino ad ora risultati soddisfacenti, mentre i consiglieri di minoranza hanno criticato tale scelta sostenendo che sarebbe stato meglio optare per una fondazione onlus, in quanto il modello attuale sta segnando il passo generando un deficit strutturale. Il dibattito è stato chiuso dall’assessore Maura Ruggeri che ha espresso la propria soddisfazione da parte della città e dei suoi anziani perché si sta raggiungendo un obiettivo che fino a qualche anno fa non era affatto scontato (trasferimento dei pazienti nella terza palazzina, avvio dei lavori della quarta palazzina) grazie ad investimenti sociali forti per una fascia di popolazione in crescita che necessita cura e servizi. Per l’assessore questo sistema ha retto e tenuto perché rispondeva ad esigenze reali, il bilancio di previsione è un bilancio che tiene e se ci saranno dei problemi, questi saranno concretamente e non ideologicamente affrontati, perché questa amministrazione non guarda ai modelli gestionali, ma alla cura e al servizio della persona, mentre la Fondazione Città di Cremona ha ben interpretato la sua parte e ha generato reddito tutelando il proprio patrimonio. C’è ancora molto da fare, ha concluso l’assessore Maura Ruggeri, per portare avanti un progetto così impegnativo, consapevoli dell’importanza dell’obiettivo e della concretezza delle proposte, nonché del valore pubblico di tale progetto.  

Al termine, come stabilito dall’art. 21 dello Statuto dell’Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale” per cui gli atti fondamentali del Consiglio di Amministrazione (Piano-programma, contratto di servizio, bilanci economici di previsione annuale e pluriennale) devono essere approvati dal Consiglio Comunale il  Piano Programma per l’anno 2009, il Conto Economico Previsionale anno 2009 e Previsionale anni 2009/2011, la Relazione di accompagnamento al Conto Economico Previsionale 2009/2011, il Contratto di Servizio per l’anno 2009 già deliberati dall’Azienda Speciale Comunale “Cremona Solidale”, si è passati alla votazione. Tutti gli atti sono stati approvati (a favore si sono espressi i 21 consiglieri della maggioranza presenti in aula, si sono invece astenuti i 10 esponenti della minoranza).

Modifica degli articoli 12 - comma 4 - lettera o) - e 15 - comma  1 - dello Statuto del Comune di Cremona.

Dopo che nella precedente seduta consiliare questa proposta di deliberazione era stata respinta perché non aveva ottenuto la maggioranza dei due terzi dei voti, come da regolamento è stata sottoposta di nuovo al Consiglio Comunale che ha approvato, in prima lettura, a maggioranza assoluta (hanno espresso voto contrario tutti gli esponenti della minoranza presenti in aula) le modifiche, così come evidenziate, dei seguenti articoli dello Statuto di questo Comune:

 

articolo 12 - comma 4 - lettera o): “ - provvedere, sulla base degli indirizzi consiliari, alla nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, garantendo, nell’ambito delle nomine e designazioni di competenza, ove possibile, la rappresentanza di genere;”

 

articolo 15 - comma 1: “La giunta comunale è composta da un numero di membri non inferiore a sei e non superiore a dieci, oltre al sindaco, il quale provvede con proprio atto ad individuarne, di norma, all’inizio del mandato, la composizione numerica. Il sindaco garantisce la rappresentanza di genere all’interno della giunta per, almeno, un terzo dei componenti, ad esclusione del sindaco stesso. Il sindaco nomina i membri della giunta, anche al di fuori dei componenti il consiglio comunale, fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere comunale e ritenuti idonei a collaborare nel governo del comune ai fini del perfezionamento e dell’attuazione delle linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato.”

 

L’articolo 23 “Parità tra uomini e donne” - comma 1 - della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea recita che: “La parità tra uomini e donne deve esse assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione.” L’articolo 51 - comma 1 - della Costituzione dispone che: “Tutti i cittadini dell’uno e dell’atro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alla cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.” L’articolo 6 - comma 3 - del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 enuncia che: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della Legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.” L’articolo 2 “Finalità e principi direttori” - comma 2 - lettera c) - dello Statuto di questo Comune stabilisce che: “Nell’ambito delle proprie competenze, il comune di Cremona si adopera per: … c) - promuovere, ai sensi della vigente legislazione in materia, anche attraverso azioni positive, la parità giuridica, sociale ed economica della donna e la valorizzazione ed il rispetto delle specificità femminile; a tal fine, deve essere favorita la presenza di entrambi i sessi nella giunta comunale e negli altri organi collegiali del comune, nonché negli enti, aziende ed istituzioni dipendenti del comune;” L’assessore alle Pari Opportunità, Caterina Ruggeri, a seguito di valutazioni condivise con diverse associazioni femminili e con la Consigliera provinciale di Parità Uliana Garoli, ha formulato un documento finalizzato a dare concreta attuazione a quanto enunciato dal succitato articolo dello Statuto comunale e dalle altre norme richiamate. In particolare, emerge da tale documento come la richiesta di garanzia di rappresentanza di genere sia una questione di qualità e non di quantità, di specificità e non di omologazione, di offerta culturale e non di pretese. Infatti, l’elemento di genere va considerato nell’ottica di una differente progettualità politica della quale le donne sono portatrici, di modo che una più equilibrata rappresentanza dei sessi sia segnale di una società democraticamente più matura. Del resto, le istanze e gli appelli finalizzati a garantire una più equilibrata rappresentanza di genere all’interno delle istituzioni sono trasversali rispetto agli schieramenti. Inoltre, una maggiore presenza femminile nell’ambito delle istituzioni locali non va inquadrata solo come una questione di migliore democrazia, ma rappresenta una strada necessaria per rinnovare la politica, la Pubblica Amministrazione, rivitalizzare la partecipazione cittadina e scegliere nuove strade di impegno per le comunità locali. Infine, il superamento della scarsa presenza di donne negli organismi istituzionali può contribuire in modo significativo a superare lo squilibrio esistente fra gli orientamenti legislativi di cui sopra e la realtà della società, nel cui ambito le donne, in tutti i campi, hanno conquistato specifiche e avanzate professionalità.

 

L’oggetto dovrà essere di nuovo posto in votazione per una seconda volta nella prossima seduta consiliare.

Modifica al regolamento generale per la gestione delle entrate comunali.

Le modifiche si rendono opportune al fine di agevolare i debitori del Comune che si trovano in temporanea situazione di difficoltà economica aumentando da 12 a 24 le rate mensili nel caso in cui venga concessa la dilazione di pagamento e sopprimendo il requisito della prestazione di idonea garanzia mediante polizza fidejussoria o fideiussione bancaria in quanto onerosa per il debitore. Pertanto il Consiglio Comunale (con l’astensione dei consiglieri della minoranza), sentita la relazione dell’assessore Celestina Villa, ha apportato le seguenti modifiche al regolamento generale per la gestione delle entrate comunali con effetto a valere dal 1° gennaio 2009:

Art. 10/bis: – il primo periodo è così modificato: Il Comune, tramite il responsabile della singola           entrata, su richiesta del debitore, può concedere nelle ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficoltà dello stesso, la ripartizione del pagamento delle somme dovute fino ad un massimo di ventiquattro rate mensili ovvero la sospensione della riscossione per un anno.

Art. 10/bis: - il secondo periodo è soppresso.

Modifica ed integrazione al regolamento di attuazione del piano generale degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni.

Allo scopo di razionalizzare e disciplinare l’installazione dei mezzi pubblicitari su proprietà comunale per la salvaguardia delle caratteristiche architettoniche ed ambientali della città, il Consiglio Comunale, sentita la relazione dell’assessore Celestina Villa, a maggioranza (si sono astenuti tutti i consiglieri della minoranza) ha apportato le seguenti modifiche al Regolamento di attuazione del Piano generale degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni

All’art. 3 il comma 5 è sostituito dal seguente:

Relativamente all’autorizzazione per l’installazione dei mezzi pubblicitari di cui al successivo art. 10, limitatamente a preinsegne, pensiline e paline fermata bus, il soggetto interessato dovrà presentare apposita istanza al Comune di Cremona, unitamente alla domanda per l’occupazione del suolo pubblico qualora l’impianto sia da installare sulla proprietà comunale. L’istanza dovrà contenere le generalità, il codice fiscale e l’indicazione della residenza o domicilio legale del richiedente, l’indicazione esatta del luogo dove si vuole installare l’impianto, la descrizione del mezzo pubblicitario come specificato al successivo art. 10 delle presenti norme.

 

Si aggiunge l’art. 3/bis: “Effettuazione della pubblicità permanente su proprietà comunale”

 

L’installazione e gestione su proprietà comunale dei mezzi pubblicitari durevoli, di cui all’art. 10 con l’esclusione di preinsegne, pensiline e paline fermata bus, per l’effettuazione della pubblicità esterna, è affidata dal Comune di Cremona a soggetti privati previa apposita gara (soggetti di cui al terzo comma dell’art. 3 del D. Lgs. 507/93).

 

A decorrere dalla data di esecutività di questa deliberazione l’installazione e gestione su proprietà comunale dei mezzi pubblicitari durevoli, di cui all’art. 10 con l’esclusione di preinsegne, pensiline e paline fermata bus, per l’effettuazione della pubblicità esterna è affidata dal Comune di Cremona a soggetti privati previa apposita gara (soggetti di cui al terzo comma del D. Lgs. 507/93).

Approvazione dell’adeguamento allo studio geologico aggiornato alle prescrizioni dell’Amministrazione Provinciale di Cremona.

L’articolo 57 della legge regionale n. 12/2005 stabilisce che, ai fini della prevenzione dei rischi geologici, idrogeologici e sismici, il Piano di Governo del Territorio (PGT) nel Documento di Piano contenga la definizione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico comunale sulla base dei criteri e indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano di governo del territorio emanati dalla Giunta Regionale. Con deliberazione n. 42 del 22 settembre 2008 il Consiglio Comunale ha adottato “l’adeguamento dello studio geologico del territorio comunale alla componente sismica secondo la direttiva approvata con deliberazione di Giunta Regionale n. 8/1566 del 22 dicembre 2005, e come previsto dalla legge regionale 11 marzo 2005 n. 12.” Il Consiglio Comunale ha così deciso di adeguare lo studio geologico alle prescrizioni relative ai contenuti prevalenti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di cui alla deliberazione di Giunta n. 36 del 23 gennaio 2009 dell’Amministrazione Provinciale di Cremona; nonché di approvare l’adeguamento dello studio geologico, redatto ai sensi della legge regionale 24 novembre 1997 n° 41, rispetto alla componente sismica secondo la direttiva approvata con deliberazione di giunta regionale del 22 dicembre 2005 modificata con deliberazione di giunta regionale del 28 maggio 2008 e come previsto dalla legge regionale 11 marzo 2005 n. 12.

 

L’oggetto è stato approvato a maggioranza: si sono astenuti tutti i consiglieri di minoranza presenti in aula e il consigliere Matteo Lodi.

 

Approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni al Piano di Governo del Territorio (PGT), adeguamento alle prescrizioni dell’Amministrazione Provinciale di Cremona e approvazione delle modifiche d’ufficio per rettifiche ed errori materiali. Approvazione definitiva degli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio (PGT): Documento di Piano (DP), Piano dei Servizi (PS), Piano delle Regole (PR).

 

 

A seguito dell’adozione del Piano di Governo del Territorio avvenuta con deliberazione consiliare n. 43 del 22 settembre 2008, gli elaborati costituenti il Piano (Documento di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle Regole e Valutazione Ambientale Strategica) sono stati pubblicati, come previsto dalla legge regionale n. 12/05, presso la Segreteria Comunale dal 6 ottobre 2008 al 4 novembre 2008 al fine di raccogliere eventuali osservazioni da presentare entro il 4 dicembre 2008. Del deposito degli atti è stata fatta pubblicità sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 40 del 1 ottobre 2008 e sul quotidiano, a diffusione locale, “La Provincia” del 5 ottobre 2008. Sono pervenute presso gli uffici comunali complessivamente 132 osservazioni (di cui 118 nei termini e 14 fuori termine) da parte di privati, enti (PROVINCIA DI CREMONA, AGENZIA DEMANIO, ARPA, ASL, FONDAZIONE CITTA’ DI CREMONA e AEM), associazioni (ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI CREMONA, COLDIRETTI Federazione Provinciale di Cremona, INTERPROFESSIONALE Architetti, Ingegneri, Geometri e altri, Associazione Ambientalista LEGAMBIENTE Cremona). La Provincia di Cremona ha, inoltre, fatto pervenire il proprio parere di compatibilità al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, espresso con delibera di Giunta Provinciale n. 36 del 23 gennaio 2009. L’Amministrazione Comunale ha deciso di procedere all’esame di tutte le osservazioni pervenute, anche quelle fuori dai termini. L’istruttoria tecnica eseguita da parte degli uffici è stata poi sottoposta all’esame della Commissione Territorio, che ha espresso il proprio parere nell’arco di 15 sedute. I dati riepilogativi relativi alle osservazioni sono i seguenti:

 

            OSSERVAZIONI       ACCOLTE      PARZIALMENTE ACCOLTE           RESPINTE      NON LUOGO A PROCEDERE

NEI TERMINI            118      37        34        39        8

FUORI TERMINE      14       6         3         4         1

TOTALE         132      43        37        43        9

            100%   32,5%  28%     32,5%  7%

 

L’accoglimento anche parziale ha comportato le seguenti principali modifiche al Piano di Governo del Territorio:

 

DOCUMENTO DI PIANO

Le modifiche più significative riguardano gli Ambiti di Trasformazione che in alcuni casi sono stati eliminati (Ambito in via Bergamo e Ambito presso San Felice), altri ridimensionati (Ambito del Lugo e Ambito al Porto Canale), altri modificati nella tipologia (Ambito in via Castelleone) o ampliati (Ambito per servizi a Bagnara). Ulteriore modifica significativa relativa agli ambiti, riguarda la possibilità di prevedere una quota di Edilizia Residenziale Pubblica o di Edilizia Economica Popolare in aggiunta agli indici già previsti negli Ambiti di “Rigenerazione Urbana”. Il dimensionamento di piano rimane, sostanzialmente, invariato comportando un incremento di 3.300 abitanti teorici contro i 3.150 previsti in sede di adozione. Anche riguardo la Perequazione Urbanistica si è introdotta la possibilità di ricorrere alla monetizzazione per le aree di dimensioni superiori a 25.000 m2 che si aggiunge alla possibilità, già prevista in sede di adozione, per aree inferiori a 1.000 m2. Sono ampliate le possibilità di ricorso all’incentivazione urbanistica (bonus aggiuntivo di edificabilità nel caso di realizzazione di interventi attinenti alla qualità ambientale degli edifici quali la realizzazione di coperture e terrazzi verdi, il recupero di acque meteoriche, l’utilizzo di materiali bio-compatibili).

 

PIANO DEI SERVIZI

Relativamente al Piano dei Servizi si segnalano alcune modifiche puntuali degli elaborati in accoglimento di osservazioni di privati ed enti. A titolo di esempio: l’esclusione dal piano dei servizi di alcuni immobili di proprietà demaniale o della Fondazione Città di Cremona o l’inserimento di altri (come l’ostello comunale o le aree di via Bastida e di via degli Antichi Budri di proprietà dell’AEM).

 

PIANO DELLE REGOLE

Anche in riferimento al Piano delle Regole l’accoglimento delle osservazioni ha comportato modifiche puntuali e non sostanziali relativamente ai Vincoli e Rispetti, agli Ambiti Urbani e Territoriali e alle Unità Urbane. A titolo di esempio: l’individuazione del reticolo idrico principale e del reticolo idrico minore, l’aggiornamento della perimetrazione delle aree a rischio di incidente rilevante, l’estensione a tutta l’area golenale al di fuori del centro edificato dell’Ambito non soggetto a trasformazione urbanistica. Anche le Norme Tecniche sono state in parte modificate in accoglimento delle osservazioni. Si segnalano, ad esempio, una maggiore flessibilità relativamente agli interventi di recupero delle cascine e alle norme di natura paesaggistica per le aree agricole; l’incremento dal 60% al 70% del rapporto di copertura negli Ambiti Produttivi Strutturati.

 

Per l’assessore Daniele Soregaroli grazie al PGT vi è ora una città che ha strumenti adeguati e moderni per governare bene e meglio le evoluzioni e le proposte che potranno arrivare, uno strumento di pianificazione equilibrato nel suo dimensionamento residenziale, complesso per le delicate ricadute sul territorio.

 

Dopo l’illustrazione, si è aperto il dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Matteo Lodi (Verdi per la Pace), per cui questo PGT è più vicino ai vari gruppi di interesse che non ai cittadini, non è affatto detto che la qualità di Cremona sarà maggiormente tutelata, si tratta così di un’occasione mancata per la città di svilupparsi in modo innovativo; Maria Rosa Zanacchi (Partito Democratico), che ha elogiato il lavoro svolto, non vi sono state persone che hanno “tirato la giacca” e grazie al nuovo strumento non vi è affatto il pericolo di una cementificazione selvaggia ma esso aumenta le possibilità di uno sviluppo della città nei suoi vari ambiti, un piano che tiene conto delle esigenze produttiva, ambientale, residenziale e paesaggistica; Piergiorgo Bergonzi (Comunisti Italiani), che pur non avendo colto un confronto adeguato nella città sul PGT, ha dichiarato apprezzabile il quadro ricognitivo e di analisi dello stato del territorio così come la realistica previsione espansiva della popolazione, significativa quindi l’importanza data allo sviluppo dei servizi alla persona, ma questo PGT risente inevitabilmente del fatto di essere stato elaborato in un momento in cui l’attuale fase di crisi economica era di là da venire e questo ha comportato previsioni forse troppo ottimistiche nel settore produttivo e residenziale, mentre permane il disaccordo sul tema delle infrastrutture - strada sud e terzo ponte - e quindi sulle aree di perequazione; Carloalberto Ghidotti (Forza Italia) ha lamentato sussistere nel PGT poca progettualità verso il futuro, nonostante la mole encomiabile di lavoro svolta tra l’altro in assenza delle forze di estrema sinistra e le continue critiche da parte del Verde Lodi, così da dare vita ad uno strumento voluto solo da una parte della maggioranza; il consigliere Ghidotti ha quindi messo in guardia dalla possibilità di mettere a disposizione un terreno per erigere una chiesa per i romeni ortodossi; Gino Carnesella (Partito Democratico), dopo i ringraziamenti a tutto lo staff degli uffici del Settore Gestione Territorio, ha sottolineato che è ingiusto accusare di poco spessore e contenuto il PGT che contiene scelte significative e che tocca ambiti prima poco valutati se non addirittura sottovalutati in particolare per quanto riguarda l’interesse e l’attenzione per l’ambiente, tanto è vero che si è deciso di non aumentare gli ambiti residenziali ma di arrivare ad un loro completamento, nonché di salvaguardare il centro storico: a questo punto il consigliere Carnesella ha criticato l’atteggiamento del collega Matteo Lodi accusandolo di scarso coraggio e ritenendolo poco o niente affatto rappresentativo della posizione dei Verdi, lo ha così invitato ad abbandonare l’astensione e a votare, per coerenza, contro; Domenico Maschi (Alleanza Nazionale) critico in particolare verso l’insediamento previsto in via Mantova a causa della mancanza dell’intermodalità e verso alcune scelte del Piano dei Servizi come per gli insediamenti intorno a Porta Mosa, mentre per l’esponente della minoranza sarebbe stata necessaria più attenzione verso alcune aree periferiche e meno vincoli per il verde delle aree agricole; Ferdinando Quinzani (Cremona per la libertà) ha parlato di PGT al passo con i tempi perché non carica la città di quantità abnormi di aree edificabili e che rispetta la situazione attuale del mercato, rispecchiando esigenze limitate nell’arco temporale, un PGT che non ha sconvolto il disegno della città; positiva è per Quinzani la delocalizzazione dell’OCRIM che si trova attualmente in un’area a prevalenza residenziale: certamente ci sono degli interessi, ma legittimi e trattati alla luce del sole, con la massima trasparenza; la critica è che si tratta di un PGT conservativo perché non punta ad una città anche numericamente più corposa; Carlo Malvezzi (Forza Italia) ha rilevato che non ci sono elementi negativi ma pochi di positivi, si tratta di un piano di transizione, che ha cercato di risolvere alcune mancanze del PRG, ma alcuni aspetti importanti non sono stati risolti come, ad esempio, la grande viabilità, un piano che manca di una strategia e di un futuro: si registra infine l’autorottamazione della maggioranza visto che gli esponenti della sinistra, critici verso aspetti importanti come le infrastrutture, hanno abbandonato l’aula prima del voto. Il dibattito è stato chiuso da una breve replica dell’assessore Daniele Soregaroli (che ha parlato di idea equilibrata di città contenuta nel PGT, di un risultato soddisfacente anche se non dal punto di vista politico) e quindi dal sindaco Gian Carlo Corada: l’approvazione del Piano di Governo del Territorio è un fatto rilevante che spesso non ha creato, come avvenuto in passato per simili questioni discussioni, lacerazioni, crisi, mentre è importante che ci sia stato un atteggiamento complessivo di non radicale contrapposizione; sul piano strettamente politico voglio rilevare che è evidente che le alleanze complesse comportano alcuni problemi. E’ importante in ogni caso che il lavoro sia stato fatto interamente dagli uffici comunali, abbiamo rispettato inoltre la scadenza, presentando un documento flessibile dove gli interessi, inevitabili in questi casi, sono stati trattati nella massima trasparenza. Non è un piano espansivo, che sarebbe assolutamente non moderno, ma un piano che contiene, contrariamente a quanto sostenuto, un’idea forte della città che vogliamo, un’idea di città che sarà oggetto del prossimo dibattito elettorale.    

 

Alla fine il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza (si sono astenuti tutti i consiglieri di minoranza, mentre ha espresso voto contrario il consigliere Matteo Lodi, che è uscito al momento della votazione dell’immediata eseguibilità della delibera che è stata approvata all’unanimità dei presenti) le controdeduzioni alle osservazioni, l’adeguamento alle prescrizioni dell’Amministrazione Provinciale e le modifiche apportate dagli uffici per errori materiali e rettifiche ed infine approvare definitivamente il Piano di Governo del Territorio (PGT) articolato nei seguenti documenti: Documento di Piano, Piano dei Servizi, Piano delle Regole.

Gli atti del PGT definitivamente approvato sono depositati presso la Segreteria Comunale ed inviati per conoscenza alla Provincia ed alla Giunta Regionale. Gli atti di PGT acquistano efficacia con la pubblicazione dell’avviso della loro approvazione definitiva sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

 


       



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