15 Settembre, 2002 Virginio Lini presenta una mostra dedicata al Don Carlo di Verdi. I video della presentazione. Una presentazione in grande stile che si è tenuta niente meno che nella meravigliosa rocca Meli Lupi di Soragna
Virginio Lini presenta una mostra dedicata
al Don Carlo di Verdi. I video della presentazione.
Una presentazione in grande stile che si
è tenuta niente meno che nella meravigliosa
rocca Meli Lupi di Soragna
Una presentazione in grande stile che si
è tenuta niente meno che nella meravigliosa
rocca Meli Lupi di Soragna ( il 19 giugno
2009) Virginio Lini, artista di San Daniele
Po, ha realizzato un lavoro titanico ultimando
le tele di grandi di grandi dimensioni che
messe assieme compongono l’intera scenografia
del Don Carlo di Giuseppe Verdi, una delle
opere più belle, tragiche e misteriose e
affascinanti del maggiore operista italiano
dell’800.
E Lini vuole presentare al pubblico questa
sua opera. Il debutto sarà a Soragna, poi
i trenta quadri daranno vita ad una mostra
itinerante presso teatri ed enti lirici,
esaltando la loro funzione nel campo della
musica. In questi quadri, Lini si è ispirato
alla pittura del 500 e 600, attingendo da
celebri quadri di Caravaggio, Guido Reni
Veronese. E i volti dei personaggi prendono
le sembianze dei più grandi cantanti di ieri
e di oggi.
Il pittore di San Daniele nei suoi quadri
non ha mai dimenticato i cavalli, soggetto
a lui prediletto.
La mostra verrà presentata nel 2009 a Busseto, patrocinata dallo stesso Comune
e dal Comune di Villanova (settembre). Sempre
a settembre, l’11, ci sarà la serata inaugurale
al teatro Ponchielli di Cremona e la mostra
poi sarà trasferita a San Vitale fino al
12 ottobre
Nella prima settimana di ottobre saranno
organizzati incontri con gli studenti di
Cremona alla Sala Maffei. La mostra sarà
presentata nel 2013 (bicentenario di Verdi)
a Parma, organizzata dall’assessorato alla
cultura del Comune.
di Silvia Galli
Da “Il Piccolo” del 19 giugno 2009
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Progetto a cura di LINI VIRGINIO
26046 San Daniele Po – CREMONA
Tel. 0372.65009 – 348.5111977
Sito Internet: www.virginiolini.com– E mail: liniv@tin.it
Lini Virginio è nato il 07-08-46 a San Daniele Po e si è diplomato in Scenotecnica
al "P. Toschi " di Parma, ha partecipato a numerosi concorsi Nazionali
e Internazionali sin dal periodo studentesco.
A cura del sito www.welfarecremona.it
diretto da Gian Carlo Storti
Busseto 19 giugno 2009
Virginio Lini illustra la mostra su “ Il
Don Carlo di Giuseppe Verdi”
Lini e il Don Carlo di Verdi:Vittorio Pellegri ed il Principe Diofebo
Meli Lupi
Lini e il Don Carlo di Verdi: Prof.Corrado
MingardiStudioso d’Arte
Lini e il Don Carlo di Verdi: Prof. Angelo
Rescaglio
Lini e il Don Carlo di Verdi: Tiziana Cordani
Critico d’Arte
Virginio Lini parla della sua mostra Il di
dell’Opera: Don Carlo
Progetto “IL DI’ DELLOPERA” – Don Carlodi Giuseppe Verdi mostraa cura di Lini Virginio
La mostra rappresenta interamente la sceneggiatura
dell’Opera Lirica “Don Carlo” di GIUSEPPE
VERDI, in circa 30 dipinti, quale omaggio
al genio del musicista ed alla musica italiana.
I quadri, prevalentemente di colore verde,
rappresentano non solo una caratteristica
del mio modo di dipingere: come per altre
occasioni (1980 nel “mondo degli ultimi”),
esaltano fortemente le sole parti colorate
che sono i soggetti di maggiore rilievo della
scena.
I ritratti dei personaggi assumono maggiore
espressività (simile al bianco e nero nella
fotografia) aggiungendo più valore comunicativo
al tema drammaturgico rappresentato, con
una intensità di luce maggiore rispetto al
nero in quanto viene riflessa quasi per intero.
Le opere contengono in parte figure celebri
riprese dai grandi artisti del Rinascimento
e personalizzate al fine di rafforzare la
mia interpretazione relativa al ‘500 avanzato
(epoca ispiratrice del Don Carlo) rendendo
omaggio a grandi artisti del passato.
Alcuni elementi, poi, sono tipici della mia
personale espressività. Ad esempio, le sfere
simboleggiano la tecnologia esasperata dell’era
moderna e procurano la percezione di uno
spazio tridimensionale in contrasto e sono
un contrasto cromatico con la predominante
verde del dipinto.
Il “Don Carlo” è però rappresentato nella
intera mostra come lo volle Giuseppe Verdi
con chiari riferimenti al libretto originale
e ai personaggi che lo animano.
I ritratti dei grandi interpreti sulle tele
sono quelli di coloro che hanno fatto rivivere
il melodramma verdiano portando in tutti
i teatri del mondo la grande emozione della
musica italiana con altissima espressione
artistica.
Vi sono raffigurati alcuni grandi del XX
secolo: Carlo Bergonzi, Luciano Pavarotti,
Leo Nucci, Mario del Monaco, Giuseppe di
Stefano, Franco Corelli, Aldo Protti, Giuseppe
Modesti, Renato Bruson, Placido Domingo,
Nicolai Ghiaurov, Boris Christoff, Maria
Callas, Renata Tebaidi, Mirella Freni, Daniela
Dessi, Franco Zeffirelli, Peter Stein, Herbert
Von Karajan, Riccardo Muti, Zubin Metha,
Claudio Abbado, Arturo Toscanini e altri
direttori d’orchestra e letterati che hanno
ispirato o interpretato con successo il Don
Carlo nei più grandi teatri del mondo.
Lo scopo è quello di risvegliare nei giovani
la curiosità e l’interesse verso l’Opera
Lirica mostrando loro, in altra forma d’arte,
l’affascinante mondo del teatro, del bel
canto e della musica.
DON CARLO – Storia e attualità
Il libretto è stato tratto dal dramma Don
Carlos di Fiedrich Schiller da Joseph Méry
e Camille Du Locle, tradotto in italiano
da Achille de Lauzières e Angelo Zanardini.
PRIMA RAPPRESENTAZIONE in Francia come Don
Carlos, Parigi, Opéra, 11 marzo 1867 con
Marie-Constance Sass (Elisabetta), Pauline
Gueymard (Eboli); A. Morére (Carlo); Jean
Baptiste Faure (Rodrigo); Louis Henri Obin
(Filippo II); M. David (inquisitore).
PRIMA RAPPRESENTAZIONE della versione in
quattro atti e con testo italiano, Milano,
Teatro della Scala, 10gennaio 1884 con Abigaille Bruschi-Chiatti
(Elisabetta); Giuseppina Pasqua (Eboli);
Francesco Tamagno (Carlo); Paul Lhérie (Rodrigo);
Alessandro Silvestri (Filippo II); Francesco
Navarrini (Inquisitore).
Il Don Carlos è il primo dramma di Schiller
scritto in versi e, storicamente, non è più
esatto delle “storie” di Shakespeare. Schiller
realizzava il suo lavoro con verità poetica;
per raggiungerla preferiva, dove necessario,
sacrificare la realtà dei fatti.
Don Carlos, anche se ambientato nella Spagna
del XVI secolo e se descrive i tentativi
del marchese di Posa per salvare le Fiandre
dal dispotico malgoverno del suo sovrano
Filippo II, effettivamente è un dramma di
concezioni astratte, un dramma che gravita
sul determinismo e sulla libera volontà,
dialettica corrente al tempo di Schiller
e tutt’altro che prima d’importanza ancor
oggi.
Le licenze storiche di Schiller sono notevoli:
il dramma si svolge nel 1558, l’anno in cui
morì lo storico Don Carlo, tuttavia si cita
l’Armada del 1588. Il vero Carlo non solo
era sciancato ed epilettico, ma anche pazzo
vizioso e sadico, mentre il giovane principe
romantico di Schiller è solo un tantino sovraeccitabile.
Ma i personaggi di Schiller sono disegnati
superbamente e la Spagna di Filippo II è
superbamente descritta come è perfettamente
descritto l’ambiente.
Il libretto di Méry e Du Locle, nonostante
una serie di dissonanze da Schiller, è in
gran parte fedele al dramma e offre a Verdi
ciò che maggiormente apprezzava: scene interessanti,
personaggi credibili e forti situazioni drammatiche.
Del vecchio ardore rivoluzionario gli rimane
abbastanza per dar calore al marchese di
Posa e ai suoi ideali politici.
CARATTERISTICHE CHE ANIMANO IL DRAMMA:
- l’amore raccontato come un’ampia varietà
di sentimenti da quello romantico all’amore
divino (oltre la morte)
- l’amicizia, sino all’estremo sacrificio
della stessa vita, che lega il marchese di
Posa con Carlo
- le situazioni drammatiche e l’intreccio
del racconto sino alle situazioni più esasperate
- l’ideale politico che coinvolge l’amicizia
del marchese con Carlo.
LA GRANDE ATTUALITA’ DELL’OPERA VERDIANA
Don Carlos è una delle opere di Verdi in
cui le attività politiche sono discusse ampiamente.
I conflitti tra la vita pubblica e privata,
- tra Stato e Chiesa,
- tra dispotismo e il liberalismo,
- tra il cattolicesimo e il protestantesimo,
- tra padre e figlio,
- le tensioni che regolano le azioni dei
personaggi principali
sono tutti elementi che Verdi ha preso in
considerazione