15 Settembre, 2002 Canale navigabile Milano-Mare: un progetto senza risorse e in ritardo di decenni Riappare nel dibattito politico la discussione sul Canale navigabile Cremona-Milano destinato a collegare Milano all’Adriatico e questa volta con un nuovo tracciato che toccherebbe Trucazzano e una serie di opere di regimazione del Po
Canale navigabile Milano-Mare: un progetto
senza risorse e in ritardo di decenni
Riappare nel dibattito politico la discussione
sul Canale navigabile Cremona-Milano destinato
a collegare Milano all’Adriatico e questa
volta con un nuovo tracciato che toccherebbe
Trucazzano e una serie di opere di regimazione
del Po. Per il Partito Democratico si tratta
dell’ennesima boutade della maggioranza e
non esita a spiegarne i motivi: “Il canale
navigabile era un progetto avvenieristico
nei primi del ‘900. Ora è un’opera faraonica,
un’enorme ferita nel territorio e, contrariamente
alle premesse, il problema vero è l’utilità,
che rimane molto dubbia”.
Queste le parole dei consiglieri Gianfranco
Concordati e Fortunato Pedrazzi alla notizia
del sopralluogo sulla Muzza dei vertici regionali
per lanciare il progetto. Il centrodestra
lo vorrebbe quale pilastro di un rilancio
economico dell’area padana e per uno sviluppo
turistico. Rispondono sempre consiglieri
del PD: “per spostare le merci in modo meno
inquinante rispetto ai camion sarebbe molto
meglio potenziare il trasporto ferroviario.
E, in ogni caso, se davvero avessero intenzione
di realizzarlo avrebbero messo a bilancio
le risorse necessarie, ma così non è. Non
viene stanziata una lira su un progetto che
solo per il canale si avvicinerebbe al miliardo
di euro a cui vanno aggiunti i costi per
rendere navigabile il Po da Cremona alla
foce”.