15 Settembre, 2002
Classifica di Ecosistema Urbano 2009, la Cremona di Corada stravince
Miglioramento record: su 103 città passiamo dal 40° al 19° posto in Italia. In Lombardia 2°. Primi in Italia per il contenimento delle perdite della rete idrica e per installazioni fotovoltaiche, 4° per camminabilità e 10° per ciclabilità.
Sono passati pochi mesi ma già si sente lo scricchiolio delle dita che tanti cremonesi si stanno mordendo, dopo l'ubriacatura ideologica e le furbizie elettoralistiche che - sul filo di lana, nel giugno scorso - hanno portato la destra cremonese alla guida della città. Grazie anche ad una campagna elettorale e, soprattutto, ad un pre-campagna elettorale suicida messo in campo dal centrosinistra cremonese.
Ma, come dice un vecchio adagio contadino "l'olii boon el veen semper a gala".
Capita dunque a fagiolo la pubblicazione della classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente, il rapporto annuale realizzato con la collaborazione scientifica di Ambiente Italia e il contributo editoriale de Il Sole 24 ore giunto alla XVI edizione.
Ecosistema Urbano nell’edizione di quest’anno, la XVI, impiega 27 indici tematici (uno in più dello scorso anno), basati su una settantina di indicatori primari. L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria di Ecosistema Urbano XVI copre tutte le principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, trasporti e mobilità, spazio e verde urbano, energia, politiche ambientali pubbliche e private. Sono considerati tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.
I dati si riferiscono al 2008, penultimo anno della Amministrazione Corada, e rivelano una città che, complessivamente si piazza tra le prime 20 in Italia (19esima), facendo un balzo di 21 posizioni (nel 2007 era 40esima).
Più nel dettaglio Cremona risulta seconda solo a Mantova tra le città lombarde e 15esima tra tutte le città del centro nord (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino ed Emilia-Romagna).
la nostra città é la primissima in relazione alla percentuale di perdite della rete idrica (ne va disperso solo il 9%) mentre ultima si piazza Cosenza con una perdita di oltre il 67%. Ed é prima anche, insieme a Verbania, per installazioni fotovoltaiche.
Quarta poi per camminabilità e decima per ciclabilità, oggi Cremona si trova in mano ad una amministrazione che, a parole, si dice grata per aver ricevuto in eredità una città da record ma che, nei fatti, sembra aver imboccato la strada del capovolgimento totale. Imminente infatti é l'apertura al traffico del centro storico di Cremona, che certamente non faciliterà la camminabilità del territorio. mentre lascia letteralmente di stucco - per improntitudine e dilettantismo - la recente dichiarazione del Sindaco Perri con la quale asseriva "Di piste ciclabili Cremona ne ha già fin troppe. Adesso basta dare soldi per questo tipo di investimento".
Si mantiene invece su posizioni mediane la situazione dell'inquinamento da traffico per Cremona. Ed era proprio per aggredire questo dato che l'amministrazione del centrosinistra - non senza errori di impostazione e di comunicazione - aveva deciso l'ampliamento della ZTL.
Ora il dato dell'inquinamento da traffico é destinato certamente ad aumentare, se non si riuscirà a far cambiare idea ai signori della destra cremonese che, invece, la ZTL vorrebbero addirittura diminuirla. E, pur non esistendo ancora delle statistiche, si può dire che si tocca con mano l'aumento della caoticità del traffico cittadino ed anche, purtroppo, l'aumento degli incidenti, anche gravi, che si stanno verificando sulle strade di Cremona
La cosa non sfugge all’ex sindaco Gian Carlo Corada. Che precisa: «Il rapporto di Legambiente ed il Sole 24 ore, a mio avviso, offre non solo valutazioni sul recente passato, ma dà anche un’indicazione sul futuro: se la città risulta eccellente per le sue piste ciclabili e per la presenza di aree pedonali, l’ipotesi di soffocarle dimezzando la Ztl appare del tutto sbagliata. Lo sforzo da mettere in campo dovrebbe essere l'esatto contrario».
Corada poi affronta il tema dell'inquinamento più in generale. «Gli esperti dicono che un terzo dell’inquinamento dell’aria è dovuto agli scarichi delle auto, un terzo al riscaldamento delle abitazioni e un terzo alle emissioni delle industrie: noi, come purtroppo gran parte della Pianura Padana, siamo sofferenti su tutti e tre i fronti. Penso però» prosegue l'ex sindaco «che il vero pilastro negativo sia quello dei fumi delle aziende e, per questo, ritengo si debba essere fermi soprattutto su quel tema. A partire ovviamente dalla Tamoil, che deve essere monitorata, costretta all’ammodernamento dei suoi impianti e obbligata a rispettare le norme vigenti».
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Visualizza allegato o filmato In allegato il documento *Ecosistema Urbano 2009* - A pagina 47 la classifica generale
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