15 Settembre, 2002
Restauratore artistico una professione costretta a …… sparire per legge
Anche a Cremona spariranno i restauratori di liuteria, i restauratori lignei, di mobili,di pittura….
Restauratore artistico una professione costretta
a …… sparire per legge
Anche a Cremona spariranno i restauratori
di liuteria, i restauratori lignei, di mobili,di
pittura….
Cremona 19 novembre 2009 – Le nuove prescrizioni
relative ai requisiti necessari per l’ottenimento
della qualifica di restauratore, sono incongruenti
e incoerenti. E’ la denuncia della CNA Artistico
e Tradizionale di Cremona unitamente a molti
operatori del settore che per effetto delle
nuove norme verrebbero esclusi dalla possibilità
di accesso al titolo, depauperando il settore
di gran parte della forza lavoro oggi attiva
e cancellando in un colpo solo un’intera
generazione restauratori.
Così che anche a Cremona spariranno i restauratori
di liuteria, i restauratori lignei, i restauratori
di opere mobili di pittura ed affresco ecc..
La professione di restauratore costituisce
un patrimonio di sapere e di eccellenza inestimabile
e garantisce all’Italia uno stabile primato
mondiale nell’attività di restauro, conservazione
e tutela del patrimonio storico-artistico,
non solo nazionale, e rappresenta inoltre
uno dei cardini della trasmissione della
tradizione e del saper fare tipico degli
antichi mestieri.
Con le modifiche al Codice dei beni culturali
(art. 182) introdotte con il correttivo del
24 marzo 2006, si è compiuta un’operazione
quantomeno discutibile almeno sotto due profili:
si sono presi in considerazione i requisiti
previsti per la partecipazione ai pubblici
appalti, senza tener conto che tali requisiti
non erano affatto necessari per tutti i restauratori
in attività e il termine d’applicazione della
disciplina transitoria si legava la qualificazione
degli operatori già in attività a date precedenti
l’emanazione dello stesso codice, poi, solo
in parte, prorogate.
Così facendo di fatto si richiedeva a tutti
gli operatori del settore già in attività
di qualificarsi documentando, con modalità
in parte impossibili perché introdotte dopo
il 2000, titoli formativi e periodi d’attività
precedenti, anche di molti anni, senza tenere
in alcun modo in considerazione che sino
alla data di entrata in vigore dei decreti
non vi sarebbero state modalità di accesso
all’attività “regolari”.
La CNA si è mobilitata in Italia, in Lombardia
e insieme con le sedi di Milano e Bergamo
ha attivato un servizio di ricorsi al TAR
con i quali poter far valere le proprie ragioni,
le proprie esperienze e qualifiche al fine
di veder riconosciuti anni di esperienza
e di lavoro altamente qualificato. L’obiettivo
è quello di modificare l’articolo 182 del
Codice dei beni culturali, consentendo la
possibilità di valutare l’attività svolta
alla data attuale e non limitarla al 24 ottobre
2001 (data di entrata in vigore del decreto
420/2001).
 
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