15 Settembre, 2002
Processo Breve..Le dichiarazioni in aula della Senatrice Finocchiaro.
Approvate con questo il diciannovesimo provvedimento dell'era berlusconiana destinato ad incidere su un procedimento penale a carico del Premier.
Processo Breve..Le dichiarazioni in aula
della Senatrice Finocchiaro.
Approvate con questo il diciannovesimo provvedimento
dell'era berlusconiana destinato ad incidere
su un procedimento penale a carico del Premier.
"PROCESSO BREVE" DICHIARAZIONE
VOTO FINALE DEL GRUPPO PARTITO DEMOCRATICO
FINOCCHIARO (PD). Signor Presidente, onorevoli
colleghi, signori rappresentanti del Governo,
approvate con questo il diciannovesimo provvedimento
dell'era berlusconiana destinato ad incidere
su un procedimento penale a carico del Premier.
Questo significa più cose: che per 19 volte
avete usato il Parlamento, occupandone il
tempo e risorse pubbliche destinate a legge
generali nell'interesse del Paese, per fini
particolari; che nonostante i vostri sforzi
e gli sforzi degli avvocati del Premier non
siete stati capaci di trovare una soluzione;
che la vostra priorità è stata, di Governo
in Governo, innanzitutto l'interesse privato;
che non avete avuto timore a questo fine
di devastare l'ordinamento creando pubblico
danno; che non avete mai avuto senso di vergogna.
(Applausi dal Gruppo PD e del senatore Pardi).
Ora veniamo al merito. Non siete stati capaci
di dimostrare - è inutile che ci giriate
intorno - che questo provvedimento non avrà
effetti negativi decretando la fine di migliaia
di procedimenti penali e, quindi, denegata
giustizia a migliaia di cittadini italiani.
Penso anche soltanto ai processi per colpe
mediche, che richiedono normalmente un'istruttoria
molto lunga e complessa. (Applausi del senatore
Marino Ignazio). E penso, quindi, a quelle
parti offese, genitori, coniugi, figli di
coloro i quali per imperizia grave di un
medico sono rimasti uccisi. (Applausi dal
Gruppo PD).
Quando, nel precedente Governo Berlusconi,
con la cosiddetta legge Cirielli avete praticamente
dimezzato i tempi di prescrizione della pena,
al punto che lo stesso proponente, l'onorevole
Cirielli, di Alleanza Nazionale, si dimise
dall'incarico di relatore perché - come egli
disse - non tollerava che quella legge portasse
il suo nome, le prescrizioni (lo ha ricordato
il senatore D'Ambrosio) schizzarono da 200.000
a 850.000. Ora queste cifre, già impressionanti,
sono destinate ad aumentare.
Non basta, perché nessun imputato avrà più
interesse a chiedere riti alternativi, quindi
riti abbreviati di definizione del processo:
ogni difensore cercherà in tutti i modi di
allungare i tempi del processo, e naturalmente
si affievolirà l'effetto di prevenzione dato
dal fatto che chi commette un reato sa di
andare incontro a pena. Il risultato, dunque,
non sarà soltanto l'inevitabile prescrizione,
ma anche un ulteriore intasamento della giustizia
penale, anche in uffici giudiziari virtuosi,
come il tribunale di Torino, come i dirigenti
di quell'ufficio hanno evidenziato in Commissione.
Voi affermate che lo fate per assicurare
la ragionevole durata del processo, oggi
intollerabile. Ma è fuori da ogni logica:
è come fissare su un orario ferroviario in
un'ora il tempo di percorrenza di una tratta,
ben sapendo che la vecchia locomotiva che
percorrerà quel binario non potrà arrivare
a destinazione che in tre ore.
Siamo allora venuti incontro alle esigenze
di celerità del processo penale e abbiamo
presentato emendamenti di merito per la sua
accelerazione, ma li avete bocciati tutti,
perché l'idea che vi sostiene è - a quanto
pare - "tanto peggio, tanto meglio".
A noi, invece, la celerità del processo pare
una questione centrale e per questo vi abbiamo
chiesto di discutere ed approvare i nostri
emendamenti, ma senza esito. Appunto, ci
sarebbe da dire: da una giustizia lenta ad
una giustizia negata.
Non avendo argomenti convincenti, siete passati
ad altro (lo faceva ancora il presidente
Bricolo): ci avete accusato di essere ipocriti
e insinceri perché in precedenti legislature
avevamo presentato proposte analoghe. A parte
il fatto che ciò è avvenuto in precedenti
legislature, appunto, non in questa, appunto,
a dimostrazione del fatto che solo i cretini
non cambiano idea (Applausi dal Gruppo PD),
il senatore Quagliariello, in un pubblico
dibattito, in una trasmissione televisiva
in cui ero presente anche io, ha affermato
che la nostra proposta era ben diversa: è
ben diversa, perché non solo non conduceva
alla morte precoce del processo, ma addirittura
ne allungava troppo i tempi. Per non essere
accusata di strumentalità e di parte, basterebbe
che voi tornaste a rileggere (è a disposizione
di tutti i colleghi) i verbali della Commissione
Pisapia, la quale, con riferimento alla proposta
Fassone e alla proposta Brutti, ha concluso
sottolineando che a tali proposte non si
può aderire «in quanto, sommando i tempi
della prescrizione del reato», perché noi
abrogavamo la cosiddetta legge Cirielli,
«ai vari intervalli che compongono il termine
temporale per la prescrizione del processo
(...), si giungerebbe a termini prescrizionali
cumulativi eccessivamente dilatati», e ciò
è contrario al principio della ragionevole
durata del processo. Se studiaste un po'
di più invece di incaponirvi soltanto a fare
strumentalità politica, probabilmente ne
guadagnerebbe anche il dibattito in questo
Parlamento. (Applausi dai Gruppi PD e IdV).
Ma non vi siete fermati al processo penale.
Come molti colleghi in quest'Aula hanno spiegato
(da ultimo il collega D'Alia), avete rivolto
la vostra puntuta attenzione anche al processo
contabile. A fronte dei continui richiami,
in particolare da parte della Lega, al principio
di responsabilità di funzionari ed amministratori
pubblici, avete così giubilato centinaia
e centinaia di processi contabili, con il
risultato di danneggiare irrimediabilmente
le casse dello Stato ed introdurre principi
di responsabilità per chi dissipa risorse
pubbliche. Noi siamo gli stessi che insorsero
contro il cosiddetto provvedimento salva-ladri
dei primi anni '90 e voi, colleghi della
Lega e di Alleanza Nazionale, chi siete?
Chi siete più?
Quanti silenzi e quanta smemoratezza ci sono
tra voi!
C'è un profilo politico che non può sfuggire
in questa discussione se non si vuole essere
omissivi: tutto questo avviene nel momento
in cui - così almeno pare - tornano fragilmente
a mostrarsi le condizioni per una riforma
costituzionale condivisa a larga maggioranza.
Potremmo trarne due osservazioni: da una
parte dite di essere interessati al processo
riformatore, dall'altra mostrate atteggiamenti
disarmanti, continuando ad avvelenare i pozzi.
Eppure su di voi, Governo e maggioranza,
grava la responsabilità del clima politico:
da una parte vi mostrate interessati al processo
riformatore, dall'altra tentate di spacciare
questa come riforma della giustizia.
Vedete, noi crediamo sia necessario riformare
le nostre istituzioni per rendere il sistema
democratico più forte e affidabile, contro
i rischi del populismo e del travolgimento
dell'equilibrio tra i poteri, per l'affermazione
della centralità costituzionale del Parlamento
e il ripristino del principio di rappresentanza.
Per questa opera qui ci troverete, ma non
per altro, e certamente non per questo. (Prolungati
applausi dai Gruppi PD, IdV e UDC-SVP-Aut.
Congratulazioni).
 
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