15 Settembre, 2002
Cremona: incontro con GIOVANNI BIANCHI (ex parlamentare e già presidente nazionale Acli)
"L'Europa che verrà"Ritorno alle nazioni o tappa di un governo mondiale ?
Cremona: incontro con GIOVANNI BIANCHI (ex
parlamentare e già presidente nazionale Acli)
"L'Europa che verrà"Ritorno alle
nazioni o tappa di un governo mondiale ?
venerdì 7 Maggio 2010
ore 21
sala Zanoni
via del Vecchio Passeggio 1
Cremona
Casella di testo: Presentazione del libro
di Giovanni Bianchi ( Editrice
Monti)
"L'Europa che verrà"Ritorno alle
nazioni o tappa di un governo mondiale ?
Introduce Carla Bellani, vice-presidente
Acli
A. Rescaglio e M. Pezzoni
ne discutono con
Giovanni Bianchi
Organizzano: ACLI, Movimento Federalista
Europeo, Associazione"Radici e
Futuro", Associazione "E. Mounier"
La dimensione europea della politica sembra
scomparsa in Italia, ripiegata
com'è sulla propria crisi interna che ha
ormai assunto la forma di una .
transizione infinita. Mentre torna centrale
con la crisi della Grecia e con
le elezioni politiche in Gran Bretagna. Forse
recuperare l'orizzonte europeo
nel passaggio d'epoca attuale sarebbe utile
per rispondere alla regressione
in atto non solo nella politica, ma nel cuore
profondo della società
italiana. Ma pensare europeo, per Giovanni
Bianchi, già presidente nazionale
delle Acli e fondatore dei Centri culturali
intitolati a Dossetti, significa
operare per una ricollocazione geopolitica
dell'Europa nel nuovo contesto
mondiale e per un ripensamento strategico
del ruolo stesso dell'Europa,
recuperando la lezione di De Gasperi e di
Altiero Spinelli. Diversamente
dall'emergente Cina e dagli Stati Uniti,
grandi Potenze militari, l'Europa
che verrà sarà piuttosto " Potenza civile"
e di pace a livello planetario se
saprà sviluppare cooperazioni multilaterali
e impastare dentro le viscere
della società europea in formazione una natura
"aperta" e cosmopolitica,
con radici cristiane capaci di nuova fraternità
e portatrici di un futuro
più giusto, nel solco dell'insegnamento di
personalità come papa Wojtyla e
dei cardinali Martini e Tettamanzi. Nel solco
del pensiero democratico che
corre da Kelsen a Bobbio, da Habermas a Danilo
Zolo che ritiene possibile
una Costituzione europea senza la logica
del territorio, senza la gabbia dei
vecchi Stati-nazione.
La nuova Europa si costruisce tra uni-versalismo
e multi-versalismo. Insomma
un'Europa oltre se stessa!
 
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