15 Settembre, 2002
LEGGETEVI UN BUON LIBRO, AMICI, NE VALE LA PENA! di Giorgino Carnevali
Trovo che la tv sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende….io vado in un’altra stanza a leggere un buon libro
LEGGETEVI UN BUON LIBRO, AMICI, NE VALE LA
PENA!
(Trovo che la tv sia molto educativa. Ogni
volta che qualcuno l’accende….io vado in
un’altra stanza a leggere un buon libro).
Caro direttore,
ma che testa “ci” ho io di rimanere ore ed
ore davanti alla televisione, spaparanzato
sul divano? Vabbè (mi rispondo), ci sono
i mondiali di calcio, stavolta (ma solo stavolta)
sono giustificato! E stare seduto davanti
al computer a navigare, come un idiota, in
internet, per ore ed ore? Bella domanda.
Conclusione: sono tutti consumi “indotti”
che allenano poco o niente il cervello (soprattutto
il fisico; guarda un poco che “panza” m’è
cresciuta!). Beh, allora mi sono deciso….a
riflettere quel tanto che basta. Facciamo
che un uomo (magari una donna è statisticamente
più probabile) si chiude la sua “bella” porta
dietro le sue spalle, si apparta in un angolino
(anche affollato, se volete) smette di fare
quello che stava facendo oppure guardando
(tv, computer….), apre un bel libro (meglio
se buono, di quelli che ti “prendono”) e
legge, legge, legge. Cosa significa questo
suo gesto? Cosa fa chi legge e non “cazzeggia”
in continuazione, forsennatamente sui canali
tv oppure sconsideratamente su internet?
Niente, assolutamente niente, ma quale grande
gioia proviene dalla lettura di un libro!
Una vita più ricca di interessi, una fonte
di sapere inestimabile, una consapevolezza
che sei tu a fantasticare, non gli altri
che te lo impongono…”il fantastico”. Bisogna
riuscire a limitare quei passatempi che “bruciano”
i tuoi neuroni” come i videogiochi, i computer,
le televisioni. Credetemi, caro direttore
(lo so, lo so che voi leggete molto, lo so
bene) che gli altri che non leggono lo fanno
perché lo ritengono noioso, inutile, perché
loro trovano la “pappa già pronta”. E così
facendo l’ignoranza cresce, il “flusso” mentale
diminuisce in maniera esponenziale e la sensibilità
e la fantasia vanno a farsi “strabenedire”
(per dirla alla cittadeen). Bisogna leggere
non solo per farsi una cultura ma anche per
sviluppare la mente pesante e sempre più
pigra. Io sono convinto che chi ama leggere
abbia una vita più ricca, più “sua”, non
“dipendente”, soprattutto prospettive più
ampie. Così “incontrare” un buon libro è
come incontrare un grande insegnate. E’ come
studiare in continuazione, andare avanti
con lo studio, accrescere le proprie nozioni,
soprattutto le proprie capacità introspettive.
Sapete che un buon libro ci dà la possibilità
di “carpire” il modo di pensare dell’autore?
Magari di provare anche le sue stesse emozioni,
di usare le immagini proprio come fa lui,
quasi se le sue esperienze divenissero le
nostre? Possibile che non ci si possa ritagliare
uno “straccio” di tempo tra le miriadi di
impegni per arricchire il nostro spirito
con una bella e sana lettura? “Damose da
fa” diceva sempre il grande papa Giovanni
Paolo! Ed allora noi, caro direttore (di
certo non voi!) impegniamoci nella lettura
di un buon libro, mettiamo in moto i meccanismi
della nostra mente. C’è un detto (incontestabile
ed inconfutabile) secondo cui “IL GENIO DERIVA
DALLO STUDIO”. Disossidiamo dunque la nostra
mente, diamo più sostanza alla crescita della
nostra vita. Ciascuno di noi racchiude enormi
potenzialità e la lettura può essere un valido
strumento per far emergere queste potenzialità,
dissodando questa “terra senza confini”.
“Trovo che la televisione sia molto educativa.
Ogni volta che qualcuno l’accende…io vado
in un’altra stanza a leggere un buon libro”
( Groucho Marx). Grazie per l’ascolto, direttore.
giorgino carnevali
 
|