15 Settembre, 2002 La vita civile ed i collegamenti con la vita religiosa Pochi ormai ricordano la figura del vescovo di Munster “Von Galen”: per la cronaca fu dichiarato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II nel 2003 e beatificato da Papa Benedetto XVI nel 2005.
Il nome di von Galen (nella foto) rievoca l’atmosfera in cui si muoveva la società civile e religiosa durante il periodo nazista.
Fu uno dei vescovi tedeschi che con prontezza si rivolse direttamente alla segreteria Vaticana per ottenere una enciclica atta a contrastare la perversione del regime nazista.
E ottenne l’emanazione della famosa enciclica “ Mit Bennender Sorge” ( con viva ansia ) stilata quasi in comunione fra alcuni Vescovi ,con l’assistenza del futuro papa Pacelli e la firma di Pio XI.
E’ doveroso ricordare che molti personaggi della società tedesca del tempo hanno fatto di tutto e di più per contrastare gli eventi tanto tragici e temuti : buona parte di questi personaggi godevano del prefisso “von” nel loro cognome ( sta solo a significare che avevano un origine nobiliare : in sostanza erano quasi dei “rinnegati” del loro “status” di posizioni di comando ).
A noi dovrebbe ricordare che contro ogni tipo di sopraffazione si deve reagire con fermezza e salde convinzioni di moralità civile e religiose ( per i credenti ) : esse costituiscono ancora l’unica diga alle pervasive insidie delle moderne “ religioni” o “credenze” che fanno capo e imbonitori di ogni tipo.
E da imbonitori e da inventori di nuovi riti l’Italia ormai è dominata da anni ;
tracciamo quindi brevi cenni a mò di riflessione e di futura memoria :
- negli anni 90 l’Italia è ridotta allo stremo da una politica economica e sociale al limite del fallimento finanziario e morale;
- sale alla ribalta o meglio scende in campo un personaggio che di politico non ha proprio nulla , ma sa fare il suo mestiere e con l’appoggio del mondo della comunicazione , di cui è protagonista si pone come risolutore dei problemi di tutti gli Italiani;
- il personaggio ( molto intraprendente) ci aveva provato già altre volte ma le circostanze non erano ancora molto favorevoli e le sue pretese erano apparse del tutto inaccettabili ai potenti del tempo;
- con il tempo tuttavia raccoglie consensi e si circonda di personaggi che gli daranno “una bella mano” per ottenere risultati e successo quasi immediati;
- il personaggio non scende in armi, non fa la marcia su Roma, ma si stabilisce nella Capitale e da lì inizia le sue manovre di propaganda e di affiliazione ( si tratta quindi di una marcia virtuale): trova quindi molti delusi e perdenti pronti a saltare sul carro del probabile vincitore, posto che le manovre sono assistite da ingenti mezzi finanziari;
- in parallelo sale alla ribalta politica un personaggio del tutto oscuro, magari motivato da reali osservazioni del mondo politico e sociale del tempo : il personaggio al momento viene quasi snobbato e poco degno di attenzione;
- ma le cose non stanno proprio così : il personaggio si inventa nuovi riti e improbabili origini di natura etnica, fa capo alla figura poco storica di Alberto da Giussano e reinventa il prato di Pontida ( la folla è contenta di aver trovato un luogo ed un modo di far conoscere la propria identità, per tanti anni mai reclamata);
-ma tanto basta per far rinascere fra le montagne del Nord un sentimento di appartenenza che nessuno aveva mai sollecitato : nasce anche la provocazione dei “300 mila” fucili sempre pronti ( per la cronaca anche il duce aveva 300 mila armati dichiarati pronti ad intervenire : così si desume dalle cronache parlamentari del tempo ).
Queste poche righe hanno solo l’intento di sollecitare chi ha la possibilità di prendersi la briga e intervenire nei fatti di questa storia deprimente e potenzialmente pericolosa : personaggi di rilievo e coraggiosi non ne mancano , il popolo inerme e sfiduciato attende con ansia.
I paralleli possono sembrare azzardati ma se si va a vedere negli effetti sulla vita della gente non è proprio così : anche noi attendiamo “ con viva ansia”.