15 Settembre, 2002
POTREI SCRIVERE VOLENTIERI: « EVOLUZIONE ANTIFASCISTA DI UNA COSCIENZA…CRISTIANA”. di G. Carnevali
…giusto giusto per commentare il tuo equilibrato recente intervento. Caro GianCarlo (che poi sei, a pieno titolo, Il Direttore),...
POTREI SCRIVERE VOLENTIERI: « EVOLUZIONE
ANTIFASCISTA DI UNA COSCIENZA…CRISTIANA”.
…giusto giusto per commentare il tuo equilibrato
recente intervento.
Caro GianCarlo (che poi sei, a pieno titolo,
Il Direttore),
diceva sempre quel tale: ”Mentre tu dai una
cosa, questa può esserti tolta. Ma quando
tu la dai, ecco, l’hai data. Nessun ladro
te la potrà mai rubare ed allora…è tua per
sempre”. A me vien tanto di pensare che “quella
cosa” davvero possa essere la LIBERTA’! Ecco,
vedi caro GianCa, io ho riletto volentieri,
soprattutto con una attenzione spropositata,
come da qualche tempo a questa parte non
mi accadeva, il tuo intervento saggio ed
equilibrato sulla “questione Protti: essere
antifascisti oggi”. E’ un argomento di una
importanza fondamentale, argomento che in
queste ultime settimane si sta ampiamente
dibattendo sulle colonne della stampa locale.
Prova ne è che i due fronti contrapposti
non si risparmiano “veementi bordate”. Indubbiamente
è un argomento da non sottovalutare, “nienteaffatto”,
anzi è da tenere in vita con ogni residuo
briciolo di convinzione (almeno dalla parte
per la quale io mi sono schierato). Purtroppo
appaiono sempre più indicibili certe affermazioni.
Condivido in pieno la tua sagace ed ampia
analisi, soprattutto (presumo ormai dalla
nascita) mi dichiaro ANTIFASCISTA a prescindere.
Personalmente ritengo che il Fascismo non
sia morto il 25 aprile del 1945. Il Fascismo
persiste, nelle forme e nei costumi più disparati.
Attualmente partiti come Forza Nuova, la
Fiamma Tricolore e la Destra Sociale provano
a coagulare quegli elementi della destra
italiana non in linea, almeno apparentemente,
con l’indirizzo politico intrapreso da Alleanza
Nazionale, anche se, di tanto in tanto, provano
a rapportarsi alla coalizione di centro-destra,
attualmente al governo, guidata da Silvio
Berlusconi. Recentissimamente sembra (almeno
così lo da a vedere) che Fini abbia intrapreso
una “svolta storica, epocale”. Maa…a pensar
male, caro GianCa, si fa peccato? Dopo aver
ampiamente palesata la mia totale avversione
al Fascismo o, comunque, a tutte quelle stramaledette
forme totalitarie di “oppressione”, non manco
di elargirti (proprio così si dice quando
si vuol donare generosamente) ALCUNI BRANI
COLTI “AL VOLO” tra i più interessanti e
significativi della mia formazione giovanile.
Scriveva il cremonese Ugo Manzini che personalmente
conobbi “Eravamo all’incirca nell’anno 1935
(o 1936, se ben ricordo). Venni convocato
in Corso Vittorio Emanuele, Palazzo Ala Ponzone,
attualmente sede di uffici comunali per il
pubblico. Un arrogante (a dir poco) capo-fascista
in divisa, atteggiato mussolinamente a gambe
divaricate e mani ai fianchi, non mi lasciò
neppure terminare la risposta del perché,
in continuazione recidiva, mi eclissassi
dall’obbligo “preliminare” di partecipare
alle adunate dei giovani fascisti. Mi investì
con una filippica di cui non ricordo nulla,
ma che sarebbe facile ricostruire in un contesto
di becere frasi, condite da bestemmie, tipiche
del fascismo volgare, anzi trivale. Ricordo
perfettamente che sulla parete dietro quel
figuro che, gesticolando, urlava come un
forsennato contro di me, stava una grande
scritta: “ODIARE – TACERE – MORIRE”, non
so bene se di Mussolini o di Farinacci. Ricordo
però che ne ebbi una istintiva repulsione.
A distanza di decenni comprendo come non
si possa proclamare un ideale del genere
a un giovane che ama la vita, desidera esprimere
i propri sentimenti, e pensieri e della parola
“ODIO” conosce soltanto il significato letterario
perché non ne ha ancora esperienza. Vedevo
per la prima volta quel…”covo”, compreso
il labaro nero con tanto di teschio. L’impressione
che permane in me assomiglia a qualcosa di
orrendo, di tenebroso che oggi oscillerebbe
tra il nichilismo disperato e la consorteria
segreta” (Ugo Manzini).
Ed in un altrettanto commovente passo riferito
alla stagione della lotta partigiana: “…crescemmo
negli oratori all’ombra dei campanili, con
i nostri sacerdoti che trasmisero l’insofferenza
alla tirannide, il senso della libertà, l’amore
alla giustizia ed il rispetto alla persona.
Guglielmo era un antifascista “a tutto tondo”.
Era testimone convinto della lezione della
Resistenza Italiana, che è esperienza e spirito
unitari, è capacità di confronto e di mediazione,
è disponibilità alla contaminazione nel pieno
rispetto delle diverse tradizioni che l’hanno
composta”. (G.C. Corada)
Ed ancora di lui ha detto l’esimio mons.
Carlo Pedretti ”…..Guglielmo Agosti è stato
fra noi la “memoria storica” della Liberazione
in cammino verso la Democrazia. Egli non
è un uomo del passato ma del futuro che “ricomincia
ogni volta” in cui i protagonisti della Libertà,
anche minimi, escono dall’ombra e contrastano
l’egemonia degli uomini che si credono e
si dicono FORTI”.Guglielmo Agosti fu, successivamente,
il primo Presidente, dopo la liberazione,
dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
di Cremona. Caro GianCa (finalmente “ci”
metto nome fine), ricordandoti che quelli
della nostra generazione hanno una enorme
responsabilità verso le nuove “leve”, “eccioè”
raccontare, soprattutto spiegare loro da
quali aberrazioni di idee e di principi siano
scaturiti “aberrazioni” di odio, di distruzione
e di morte. Soprattutto da quale recuperata
fedeltà ai veri valori siano scaturiti gesti
generosi e liberi per il rinnovamento della
società. Inoltre imponiamoci di verificare
se, al di là delle legittime differenziazioni
di opinione, abbiamo conservato intatto quell’ideale
che fu di migliaia di giovani, umili, coraggiosi,
valorosi, i quali hanno opposto resistenza
al fascismo sacrificando la propria vita
per la libertà della nostra tanto amata Patria.Mi
piaccia dunque chiudere con un auspicio:
che tutti noi possiamo davvero divenire più
uniti, più laboriosi, più pacifici, soprattutto
aperti a quei grandi valori cristiani che
hanno ricolmato tutta la nostra storia, bandendo
odio, rancore, desiderio primitivo di rivalsa,
di sofferenza inflitta al nemico, sentimenti
quasi “animaleschi”, rozzi: Piuttosto prevalgano
pensieri, azioni, nel limite del possibile,
scaturiti dalla ragione.
giorgino carnevali
(…con riconoscenza)
 
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