15 Settembre, 2002
MALEDETTO SANMARTINO (di Enrico Fogliazza)
La presentazione è prevista per Giovedì 11 novembre 2010 alle ore 17,15 nella Sala Bonfatti alla CGIL, Via Mantova, 25 a Cremona.
MALEDETTO SANMARTINO (di Enrico Fogliazza)
La presentazione è prevista per Giovedì 11
novembre 2010 alle ore 17,15 nella Sala Bonfatti
alla CGIL, Via Mantova, 25 a Cremona.
334 pagine, 230 di testo, con 57 fotografie
e 19 documenti allegati, alcuni assolutamente
inediti.
Nota introduttiva di Renato A. Rozzi, Prefazione
di Gian Carlo Corada, riflessioni di Mimmo
Palmieri e di Rodolfo Bona.
MALEDETTO SANMARTINO - Sinossi
La presentazione è prevista per Giovedì 11
novembre 2010 alle ore 17,15 nella Sala Bonfatti
alla CGIL, Via Mantova, 25 a Cremona.
La Svolta di Salerno dell'aprile '44 si riflette
sulla realtà cremonese. Le difficoltà del
dopo 8 settembre '43 vengono risolte da oltre
1.000 giovani che, nonostante la fitta rete
di controllo del regime costruita negli anni
da Farinacci, scelgono di combattere con
i partigiani. Lo schiaffo è troppo pesante
per il più fascista, che deve recuperare
credibilità nei confronti dell'alleato nazista:
per questo, tra l'altro, sguinzaglia 60 suoi
fedelissimi che raggiungono i tedeschi nella
lontana valle di Susa, dove il ras ha saputo
di formazioni partigiane in cui combattono
oltre 130 giovani cremonesi. L'ordine é:
"sterminateli tutti". Tra loro
é certa e viene qui documentata la presenza
di Aldo Protti (dal luglio '44 all'aprile
'45), inquadrato nella famigerata Compagnia
Ordine Pubblico. Nelle 4 valli (Lanzo, Susa,
Chisone e Sangone) si conteranno oltre 100
rastrellamenti (40 nella sola Val di Susa)
e 2.024 Caduti. Dedicare una via a chi, in
quei drammatici 10 mesi, fu operativo in
quella dannata situazione è offensivo ed
inaccettabile.
La lotta partigiana non è stata guerra civile,
ma Guerra di Liberazione nazionale. Dopo
il 25 aprile: entusiasmi, attese, speranze,
illusioni, delusioni. A Cremona il Direttore
della Banca Popolare di Cremona mi invita
"a salutare i colleghi". "Nelle
case ci abitino le famiglie, non i bachi
da seta": è forse questo il "pericolo
comunista" tanto agitato dalla destra?!
Il fascismo e il senso di responsabilità
dei lavoratori, ruolo ed attività delle organizzazioni
partigiane dopo la Liberazione. La scoperta
della roulette, la Macelleria partigiana,
le Cooperative di trasporto merci, l'esperienza
del pugno di farina e l'unità tra città e
campagna. Il convitto-scuola Rinascita; la
prima Fiera Campionaria della Provincia di
Cremona (22 giugno - 3 luglio 1946), Cremona
e la solidarietà con la città di Napoli.
Dal 1946 al 1949, tre anni di durissime lotte
per riforme politico-sociali. Non un capello
viene torto ad agrari e padroni, mentre i
braccianti lasciano sul campo morti, feriti,
arrestati. L'agricoltura, il primo patto
colonico, condizioni di vita inaccettabili.
Giugno '46: il voto referendario Repubblica
- Monarchia. Contraddizioni evidenti nell'area
cattolica. Mons. Cazzani: "Il capitalismo
deve evolversi a servizio della collettività.
Se avessi tenuto l'Omelia di Natale (1948)
ne avrei parlato". Si lotta per il ruolo
dei Consigli di Cascina e per la giusta causa
nelle disdette, contro il "maledetto
sanmartino". Significativa esperienza
alla Cartiera di Gussola. Scatta la provocazione-trappola
della paramilitare. Lotta politica e culturale
per fermare ogni deriva estremistica. Delegazione
cremonese al 1° Congresso nazionale unitario
della CGIL che si tiene a Firenze. Gli inizi
della campagna elettorale del 18 aprile '48
ed i suoi deludenti risultati. Anche da noi
si acutizzano i contrasti in campo politico
e sindacale. Una rottura forzata e strumentale.
Posizione centrale e decisiva di Cremona,
capitale dei salariati agricoli. "Ognuno
rimanga al proprio posto di lavoro e di casa".
Giorgio La Pira inviato dal Governo per gestire
le trattative. I limiti che conducono alla
sconfitta. Il 14 luglio '48 e l'attentato
a Palmiro Togliatti. Dal 18 maggio al 24
giugno '49: sciopero nazionale unitario dei
40 giorni. Iniziative culturali ed artistiche
in appoggio al nostro progetto. Giuseppe
Di Vittorio a Cremona al Convegno delle donne
della cascina. Il fulcro dello scontro del
1948-49: la Cascina come pianeta sconosciuto,
anche per gran parte della sinistra.
Il frutto della sconfitta: La pipa di Stalin.
La Scuola centrale dirigenti di Bologna.
Con Grieco al capezzale di Guido Miglioli.
Vita sindacale come grande esperienza umana.
Verzelletti: indimenticabile, bella figura
di sindacalista socialista. Dieci anni in
Parlamento, a favore dell'agricoltura della
padania irrigua e dei suoi lavoratori. La
"Fogliazza-Zanibelli": legge che
finalmente costruisce case sane e civili
per i nostri contadini, anche se il governo
preferisce che a pagare sia l'erario pubblico,
sollevando da qualsiasi contributo la parte
padronale. Nel PCI e nel Sindacato: alcune
cocenti delusioni, alcuni valori non sempre
rispettati. La campagna elettorale del 1963:
un modo di vivere, di pensare, di comportarsi
duro da accettare. Un veritiero ricordo di
dirigenti e collaboratori sindacali di quegli
anni. "L'olio buono vien sempre a galla".
La fondazione dell'Alleanza Contadini e le
iniziative come Assessore all'agricoltura.
Cremona, la pianura padana irrigua e la zona
a cascina. Il boom economico: 1.000 miliardi
per autostrade, cementificazione ed industrializzazione
del nord. Fu imboccata una strada sbagliata:
oggi ne paghiamo le conseguenze. Campagne
isolate e deserte, metropoli invivibili,
contenitori di solitudine e violenza. Che
fare oggi? Fine non secondario di questa
testimonianza.
Pubblicato da Edieffe Editore
Da novembre nelle migliori librerie di Cremona
La presentazione è prevista per Giovedì 11
novembre 2010 alle ore 17,15 nella Sala Bonfatti
alla CGIL, Via Mantova, 25 a Cremona.
In allegato locandina del libro
 
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