15 Settembre, 2002
Qualche storia. Un libro di Alessandro Bocchi
Curiosando nella libreria della Festa
In questi giorni sono stati presentati due libri nello spazio allestito
accanto alle “librerie” della Festa: prima “Ricordi” di Giovanni ed
Enrico Fogliazza, poi il romanzo “Delitto al Pirellone” di Gian Carlo Corada.
Forse perché - fortunatamente - molti già li conoscono, forse perché la “promozione”
dei prodotti editoriali è fatica da Sisifo, i libri stessi hanno avuto più
successo nella loro vita che non in questa parentesi. Un vero peccato. Chi,
quasi incidentalmente, ha saputo di queste occasioni, si è goduto qualche
minuto piacevole con gli autori, con i loro mondi di ricordi e di prospettive
così diverse e così unite da una militanza costante e dove la scrittura viene
vissuta come dovere di testimonianza e un po’ come “la domenica”. Kiro
Fogliazza e il Sindaco Corada: il “settimo giorno” per entrambi - due
generazioni così distanti - più che la normalità, sembra essere un lembo di
tempo strappato ai doveri. Ma loro hanno ancora molto da raccontare e noi
attendiamo pazienti.
Chi sa se Alessandro Bocchi si confesserebbe, come Corada, uno “scrittore
della domenica”. Avendo una vaga conoscenza dei suoi impegni professionali tra
tribunali e camere penali, non può essere molto diversamente. Ma siano
benedette quelle domeniche perché il loro frutto è delizioso per il palato e
per la mente. “Qualche storia” - dice nel modesto titolo l’avvocato Bocchi
e non ne abbia male se osiamo contraddirlo. Le storie saranno, contandole, solo
7. Ma sono grandi storie per l’umanità racchiusa; sono sette miniature dolci
e frizzanti, ricordi di ieri e dell’altro ieri, su un passato che è ancora fuori
dalla finestra e ci osserva allontanandosi.
“Mi sono divertito: - dice Alessandro Bocchi sulla pagina introduttiva -
delle categorie umane la fantasia è l’unica che realizza compiutamente la
libertà intellettuale”.
M.T.
 
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