15 Settembre, 2002
Rapita la pace – Liberiamo la pace
11 settembre 2004 - Manifestazione davanti alla Prefettura
“Per le vittime di Beslan, dell’Iraq, di Madrid, dell’Afganistan, della
Palestina e di Israele, del Sudan, di New York… Vostre le guerre, nostre le
vittime…”
Il Tavolo cremonese per la pace - contro la guerra all’Iraq - ha mobilitato…
verrebbe da dire: “gli uomini e le donne di buona volontà” - se questo non
suonasse sinistramente come “quei poveri illusi”. Davanti alla Prefettura c’erano
partiti e associazioni, c’erano uomini e donne (e, per fortuna, bambini) ed
entrambi gli aspetti hanno un loro specifico significato e valore. Ciascuno “manifestava”
la propria personale indignazione e dolore come, d’altra parte, si manifestava
l’importanza della “associazione”, potente strumento per dar forza alle
idee, le quali da “illusioni” devono trasformarsi in politica. Movimenti dei
lavoratori, degli studenti, dell’ambientalismo, della solidarietà: dicono che un altro
mondo deve essere possibile.
La voce emozionata, stanca, angosciata ma ferma di Rosita Viola,
collaboratrice cremonese del Consorzio Italiano di Solidarietà - l’associazione
non governativa delle due Simona rapite - ci porta a contatto di pelle una
tragedia. Viene intervistata dai giornali locali. Noi abbiamo dedicato uno
spazio alle iniziative del Consorzio e di “Un ponte per l’Iraq” tempo fa.
Non è tardi, comunque, per dare una mano - e un contributo - per potabilizzare
le acque, costruire scuole, nutrire i bambini…
Durante la manifestazione, sul Corso, si lasciano passare i mezzi pubblici,
passa anche la gente a piedi o in bicicletta. Con buona dose di indifferenza, al
limite incuriosita. Durante il minuto di silenzio, che crea un’isola surreale
in mezzo al sabato pomeriggio cittadino, la gente continua a passare. Qualcuno
con un po’ di imbarazzo. Meglio di niente in un mondo dominato dall’imperativo
“fatti gli affari tuoi”.
M.T.
 
Alcune immagini della manifestazione
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