15 Settembre, 2002 “In diretta” dal Social Forum di Porto Alegre Fabio Turchetti inviato molto speciale
Pubblichiamo il primo messaggio che Fabio Turchetti
– sì, proprio lui, il cantautore cremonese – ci invia dal Social Forum di
Porto Alegre. Gli abbiamo chiesto di farci “partecipi” dell’atmosfera,
degli aspetti meno “ufficiali” di questo grandioso evento. - Red.
Il cuore pulsante del Social Forum di Porto Alegre è l’usina del
gasometro, ovvero una grossa fabbrica dismessa nel porto, ora riconvertita a
centro culturale polivalente (cinema, teatro, sala conferenze, ecc). Porto
Alegre per chi non lo sapesse (come me, ad esempio, fino a ieri) non è sul mare
ma sorge su di una laguna: un enorme estuario del fiume Rio Grande Do Sul che si
estende per centinaia di km. In questa stagione fa un caldo torrido.
Presto la mia opera come volontario al centro iscrizioni e se non lo vedessi
con i miei occhi non crederei alle migliaia di organizzazioni internazionali che
si sono iscritte quest’anno e mandano i loro delegati. A volte ne arriva uno
solo, altre volte giungono in massa. Ad ognuno di loro diamo un cartoncino da
appendere al collo per poter partecipare alle attività ed una borsa di tela in
omaggio. Il centro iscrizioni è un grosso tendone montato a pochi metri dalla
fabbrica e rinfrescato da enormi ventilatori che danno un po' di refrigerio alle
centinaia di volontari che si danno il cambio per accogliere i delegati.
Il forum comincerà ufficialmente il 26 ma già adesso fervono i preparativi
per quel che sarà il più importante meeting mondiale sulla globalizzazione mai
visto sino ad oggi. Tutti si chiedono di cosa si parlerà e soprattutto a cosa
servirà. Lo slogan è semplice: “Un altro mondo è possibile” e ad esser
qui a vedere in quanti siamo a crederci giuro che fa effetto.