15 Settembre, 2002
“Ciò che dai, resta tuo nel cuore”
“Primanotte 2005” – le parole del Sindaco; una poesia letta da Francesco Liborio
Le parole del Sindaco Gian Carlo Corada, alla serata del 31
dicembre 2004
Di fronte ad un disastro dalle immani proporzioni come quello che ha colpito
l’Asia, con tante vittime, anche italiane, abbiamo deciso di trasformare il
carattere di questa iniziativa. Da serata esclusivamente di festa a momento
anche di cordoglio, di riflessione e di solidarietà.
Il Comune ha aperto un conto corrente su cui ha versato per primo 5.000 euro
(nonostante le grandi difficoltà finanziarie in cui ci troviamo). Invito tutti
associazioni e cittadini, a versare quello che possono.
Questa sera, poi, troverete due postazioni, una della Croce Rossa ed una
della Caritas, in cui potete versare direttamente un contributo, che andrà a
queste associazioni. I fondi raccolti dal Comune verranno invece impegnati in un
secondo tempo, per la ricostruzione, probabilmente in accordo con gli altri
comuni della Lombardia.
Vi invito a donare. L’egoismo non rende più felici. “Ciò che dai resta
tuo nel cuore.”
Vi invito anche - permettetemelo - alla sobrietà nel divertimento di
stanotte. La vita continua, certamente. Sarebbe inutile chiuderci nel silenzio.
Ma moderazione e sobrietà sono necessari, perché non può essere questo
Capodanno come gli altri. Invito tutti ad un minuto di silenzio.
***
Alle nostre sorelle ed ai nostri fratelli, di qualunque nazione e religione,
tanto colpiti negli affetti, nelle persone e nei beni, giunga da questa piazza,
da Cremona tutta, addolorata, il messaggio della nostra vicinanza, della nostra
solidarietà, del nostro impegno.
A tutti, agli ultimi della terra soprattutto, un augurio di un anno futuro
migliore, sereno. Nella speranza che i potenti del mondo si accorgano di loro,
non solo in occasioni dei disastri, e che tutti gli uomini di buona volontà si
ricordino che è diritto di tutti vivere con dignità ed in pace.
***
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato
Giuseppe Ungaretti: San Martino del Carso (Valloncello dell’Albero Isolato
il 27 agosto 1916)
 
Alcune immagini
|