15 Settembre, 2002
La pallina da tennis del governo Prodi
Massimo Negri (Casalmaggiore) sulla priorità «scuola, scuola, scuola» dell’Ulivo ‘96
Cari amici di Welfare Cremona,
in un' intervista sul suo ultimo film il regista Woody Allen ha dichiarato a
Famiglia Cristiana (n. 2/2006): "Trovo che Match Point sia una straordinaria
metafora della vita. Un tennista magari suda tre ore su una partita e poi, al
punto decisivo, si ritrova a guardare la palla che, colpito il nastro, non si sa
se cadrà al di qua o al di là della rete. La vittoria dipende solo da quello. Il
pensiero di non avere il controllo delle nostre vite è una cosa che mette i
brividi!".
Confesso che una delle prime reazioni che ho avuto nel vedere i risultati
delle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 è stata quella di associare i dati
a quella metafora. Da un lato, perché lo scarto minimo dei voti coi quali
l'Unione ha vinto può paragonarsi, appunto, alla pallina da tennis che colpito
il nastro ha lasciato col fiato sospeso i protagonisti del match (e i loro
supporter) e, dall'altro lato, perché il campo nel quale è, infine, caduta
conferma, una volta di più, l'ormai quasi proverbiale fortuna che pare baciare
il professor Prodi. Una risorsa che, in ultima analisi, spero aiuti pure
l'attività del suo neonato governo.
Mentre, in questa sede, porgo pertanto i più sinceri auguri di buon lavoro al
Professore e alla sua compagine desidero esprimere il mio disappunto riguardo
alle scelte compiute sulla scuola. Da una parte sdoppiando il ministero in
"Istruzione" e "Università e Ricerca" e, dall' altra parte, assegnando le
cariche a due esponenti con un pedigree marcatamente politico quali l'On. Beppe
Fioroni e l'On. Fabio Mussi. Nulla di personale, per carità. Sarò il primo a
essere lieto se i miei dubbi saranno fugati da un'azione concreta fatta di
ascolto di chi opera sul campo e, di riflesso, di decisioni puntuali volte a
risolvere i vari problemi.
La mia è, piuttosto, una sensazione a pelle. Un disagio che ha le sue radici
nel ricordo della parafrasi "scuola, scuola, scuola" che Prodi fece nel
programma dell'Ulivo 1996. Mi attendevo, dieci anni dopo, che quella priorità
fosse dal Presidente del Consiglio ribadita con uno scatto di autonomia rispetto
ai legittimi ma a volte miopi interessi dei partiti. Avrei preferito la scelta
di una persona che, per meriti acquisiti e riconosciuta fama, sapesse col suo
solo nome evocare competenza, garanzia, iniettando agli insegnanti, agli
studenti e alle loro famiglie una ragionevole dose di fiducia insieme alla
volontà di attuare quei cambiamenti che sono necessari in un settore così
delicato della nostra società.
Mi aspettavo, cioè, che all' Istruzione si applicasse il medesimo criterio
col quale si è opportunamente scelto Tommaso Padoa Schioppa per il Ministero
dell' Economia. Del resto, scuola ed economia non sono due lati della medesima
medaglia per ridare qualità e, dunque, competitività al sistema Italia?
Gli inglesi dicono che "la prova del budino sta nell' assaggiarlo". Forse se
a prepararlo fosse stato chiamato Umberto Eco o Claudio Magris (o altro talento
equivalente) la probabilità di successo sarebbe stata maggiore.
Cordiali saluti
Massimo Negri - Casalmaggiore (CR)
 
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