INTERVENTO DEL SINDACO GIAN CARLO CORADA IN OCCASIONE DELLA INAUGURAZIONE DELLA TARGA COMMEMORATIVA DI PIER PAOLO
PASOLINI A CREMONA
SABATO 28 OTTOBRE ORE 12 - VAI PLATINA, ANGOLO VIA 11 FEBBRAIO
Oggi siamo chiamati ad inaugurare la targa commemorativa che la nostra
Amministrazione ha deciso di collocare qui, sull'edificio all'angolo tra via
Platina e via XI Febbraio, al n. civico 3, a ricordo del soggiorno a Cremona di
Pier Paolo Pasolini, che negli anni tra il 1933 ed il 1935 frequentò il Liceo
Ginnasio "Daniele Manin".
La scritta incisa sulla targa, come potrete leggere, é la seguente: "Da
questa casa dove terminò la sua infanzia dal 1933 al 1935 Pier Paolo Pasolini
dispiegò la sua avventura artistica".
Pier Paolo Pasolini nasce il 5 Marzo 1922 a Bologna. Per tutta l’infanzia e
l’adolescenza Pier Paolo e la sua famiglia seguiranno il padre, tenente di
fanteria, nei suoi diversi spostamenti. Anche se è Casarsa, in Friuli, paese
natale della madre e dove risiedevano i nonni materni, il luogo che resterà più
radicato nei ricordi del poeta.
A metà dell'anno scolastico 1932-1933 il padre fu trasferito a Cremona: qui
la famiglia Pisolini rimarrà fino al 1935 quando ci sarà un nuovo trasferimento,
a Scandiano vicino a Reggio Emilia, che creò altri inevitabili problemi di
adattamento.
Pier Paolo giunge a Cremona quando é vicino agli 11 anni e ci resta fino ai
13 anni. In quel periodo frequenta con profitto il Liceo Ginnasio "Manin".
"Cremona era la prima città che vedevo" avrà occasione di scrivere Pasolini,
riandando a quel periodo "e mi sembrò una metropoli".
Un ragazzino geniale, una pagella esageratamente composta da bei voti e con
un nove pieno in italiano. Così viene descritto Pier Paolo Pasolini da alcuni
vecchi compagni di classe.
Era piccolo e magrissimo. Uno studente zelante, fin troppo, al punto da
indurre qualche nervosismo.
L’ingegner de Carolis - che per anni sarà poi il Presidente dell'Automobil
Club di Cremona - fu suo compagno di banco.
Ed ha avuto modo di ricordarlo con affetto: «Facevamo a gara per poterlo
superare. Ricordo la mia rabbia perché mi ritenevo bravo in italiano e alla fine
spuntai solo un otto, lui mi batté con un nove pieno». «Ero il suo compagno di
banco ma non mi dava grande confidenza», ricorda ancora «Probabilmente per la
sua timidezza, parlava poco. E non gli dovevo neppure essere molto simpatico.
Forse perché quando facevamo la lotta, perdeva sempre. Così mi rifacevo di quel
voto in meno in italiano scritto».
Per le loro straordinarie immagini, i componimenti in classe dI Pasolini
vennero più volte citati, anche negli anni a seguire, dal vecchio professore di
italiano Alfredo Mori.
Purtroppo però, per una serie di contrattempi e di inconvenienti, di quei
temi non è rimasta traccia alcuna. Nei temi il giovane Pasolini, ricordano i
compagni del Ginnasio, univa alle suggestioni padane immagini scolastiche,
spesso ispirate dai poemi omerici. Molte frasi, poi utilizzate nel libro Romàns,
probabilmente erano state sperimentate già nei temi in classe. Il Torrazzo, ad
esempio, era definito «cartaceo e struggente», mentre di Cremona si dice che
l’aveva accolto «con le sue superfici di pietra».
Abbiamo oggi voluto aggiungere un'altra pietra alle superfici di Cremona che
tanto colpirono la sensibilità di Pier Paolo Pasolini.
Questa pietra, questa targa ricordo, vuole significare l'omaggio della nostra
città ad un grande italiano del '900, ad uno dei più importanti intellettuali
che abbiano segnato la storia del nostro Paese.
Ma vuole sottolineare anche la complessità della nostra Cremona, il divenire
ricco ed articolato della sua storia. Ecco, forse possiamo dire che, anche con
la deposizione di questa targa, oggi la nostra città aggiunge una nuova,
importante tessera al già ricco mosaico della sua storia. Abbiamo saputo
raccogliere ed abbiamo voluto ricomprendere un altro pezzo di noi stessi e della
nostra comunità. E ciò non può che farci grande piacere.
Nel riandare con la memoria alle letture dei suoi libri e ad alcuni
indimenticabili articoli scritti sul Corriere, oppure alle memorabili visioni
dei suoi film, sempre importanti e mai indifferenti, voglio ringraziare tutti
voi per la vostra presenza e cedo volentieri il microfono a Beppe Arena, regista
ed attore, che ci leggerà alcuni passi tratti dal libro di Pasolini "Romàns",
nei quali l'autore tratteggia qualche momento della nostra e della sua Cremona.
Il testo letto da Beppe Arena in allegato