15 Settembre, 2002 Manifestazione (ed annunciate contestazioni) del 25 aprile... ( di Giuseppe Azzoni) Alcun notizie annunciavano l’intenzione di contestare la presenza alle manifestazioni del 25 aprile
Manifestazione (ed annunciate contestazioni)
del 25 aprile... ( di Giuseppe Azzoni)
Alcun notizie annunciavano l’intenzione di
contestare la presenza alle manifestazioni
del 25 aprile
Signor Direttore, notizie e considerazioni
di giovani antifascisti pubblicate nei giorni
scorsi sulla stampa locale mi inducono a
chiederLe la cortesia di pubblicare questa
mia lettera in merito.
Si annunciava in quelle notizie l’intenzione
di contestare la presenza alle manifestazioni
del 25 aprile in particolare dei rappresentanti
(attuali ed anche ex) delle Istituzioni locali
sulla base sia di una presunta volontà della
classe operaia sia di considerazioni critiche
sull’operato delle Istituzioni stesse in
tema di antifascismo.
Da cittadino iscritto all’ANPI ed impegnato
da sempre su questi temi, faccio due osservazioni
sui punti portati a motivare le annunciate
contestazioni. La prima: la Resistenza, che
ha visto il fondamentale apporto della classe
operaia, è stato fenomeno popolare cui hanno
partecipato e contribuito le diverse classi
sociali, e tutte hanno avuto caduti in combattimento
e vittime che in particolare il 25 aprile
vogliamo insieme ricordare ed onorare. Del
resto una visione astratta e settaria, che
presumeva essere di classe, in quel periodo
arrivò a sostenere che la classe operaia
non era interessata a partecipare alla Resistenza
(proprio perchè interclassista), doveva risparmiare
le forze e attendere la fine della guerra
per poi ... fare la propria rivoluzione.
Inutile dire che quella posizione (che ebbe
qualche voce anche a Cremona) non ebbe –
per fortuna – nessun minimo seguito tra gli
operai.
La seconda: gli antifascisti non solo rispettano
il pieno diritto delle Istituzioni a ricordare
ed onorare la Resistenza e la Liberazione
(magari richiamandole sempre alla coerenza)
ma “pretendono” che lo facciano e considererebbero
grave proprio il contrario. Dalla Resistenza
sgorga la carta costituzionale, con la Resistenza
si ridà vita ad Istituzioni che rappresentano
le comunità e che il fascismo aveva soppresso.
Le Istituzioni democratiche peraltro hanno
i rappresentanti che i cittadini si sono
liberamente dati col loro voto.
Vi sono mille modi, momenti e sedi per criticarne
l’operato e dissentirne apertamente anche
proprio sui temi fondanti come l’antifascismo;
cosa che anche il sottoscritto – con l’ANPI
– ha contribuito e contribuisce personalmente
a fare... Ma proprio perchè considero importante
e positivo che vi siano giovani che vogliono
proseguire e ravvivare l’antifascismo, penso
sia controproducente e dannoso alla stessa
causa dell’antifascismo portare divisione
e protesta nel momento della comune riflessione,
del ricordo, della gratitudine e dell’onore
da attribuire da parte di tutti i cittadini
e delle loro rappresentanze alla vittoria
della libertà ed a chi – anche col proprio
sangue – l’ha conquistata.