15 Settembre, 2002
Ospizio Soldi. Non solo polemiche ma dati positivi. Lavoriamo per aumentare l’assistenza agli anzian
di Maura Ruggeri Assessore Servizi Sociali Comune di Cremona
Ospizio Soldi. Non solo polemiche ma dati positivi. Lavoriamo per aumentare l’assistenza agli anziani.
Nei giorni scorsi è apparsa, su un quotidiano locale, una lettera del Dott. Gaetano Carobella. Maura Ruggeri, assessore ai servizi sociali del Comune di Cremona, ci trasmette questa nota che volentieri pubblichiamo.
Welfare Cremona News.
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Chiedo ospitalità per alcune riflessioni stimolate dalla pubblicazione , su un quotidiano locale, della lettera del dottor Gaetano Carobella in relazione alla crisi del Centro Geriatrico Cremonese «F. Soldi». Prendo spunto dalle sue parole di commento «ho buoni motivi per auspicare nell’interesse dei degenti e della nostra comunità, che il Soldi trovi al più presto una pace economica».
Credo che questo sia l’approccio giusto per affrontare il problema e trovare delle soluzioni ed è in primo luogo l’interesse dei degenti e delle loro famiglie che come Assessore ai servizi alla persona mi sta a cuore e di cui mi preoccupo. Occorre però fare chiarezza fino in fondo sulle cause che hanno portato a questa situazione e non per fare il solito gioco a scaricare le responsabilità, ma perché è difficile trovare medicine efficaci se la diagnosi della malattia lascia a desiderare.
L’anno nero del Soldi è stato il 2001, guarda caso l’anno in cui il taglio dei posti letto sia di riabilitazione che di Rsa ha avuto effetti drastici ed in cui si è messo in atto il famoso 1 su 3, ossia: un ingresso ogni 3 «dimissioni» di anziani cremonesi. Carobella dice che l’Asl ha trattato allo stesso modo tutti gli istituti.
Vero! Ma con una piccola differenza: il Soldi che aveva puntato sulla riabilitazione geriatrica, su cui aveva particolarmente investito dal punto di vista delle competenze e della qualità, riconosciute peraltro dalla stessa Asl, ha subito una drastica contrazione di posti letto Idr, che altri non avevano e che, nel giro di tre anni, sono passati dal numero di 200 a quello di 80, con una media di occupazione effettiva di 72 posti letto nel 2002. Il Soldi ha avuto inoltre una consistente riduzione di posti letto in Rsa che ha portato ad una media di occupazione di 265 posti nel 2002 su 305 autorizzati, riduzione non compensata dalla presenza di degenti provenienti da fuori provincia, come avviene invece per la maggior parte delle altre case di riposo.
Difficile in una situazione come questa, in cui i maggiori costi sono dati dalla spesa per il personale, pensare a far quadrare i conti in poco tempo senza gravare eccessivamente sulle rette o ridurre pesantemente la qualità del servizio. Le ricette possono essere fondamentalmente due: o l’accettazione del progressivo declino conseguente ad una drastica riduzione del volume di attività, che porta ad una altrettanto conseguente riduzione del personale, con tutto ciò che ne può conseguire e nella consapevolezza di offrire comunque una risposta sottodimensionata rispetto ai bisogni reali della città, oppure la ricerca di nuove entrate attraverso una articolazione delle offerte che vadano anche al di là di quelle un tempo garantite dal finanziamento regionale.
E’ questa la strada che il Consiglio di Amministrazione del Soldi, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, sta tentando di portare avanti seppure tra mille difficoltà (tra queste la necessità di reperire risorse per ristrutturare la sede storica). Ricordo che il Comune ritiene strategico che il Soldi possa tentare nuove strade, ampliare la propria offerta attraverso una vasta gamma di servizi destinati al mercato pubblico e privato: i servizi di assistenza domiciliare, la gestione dei centri diurni, i letti di sollievo, i ricoveri temporanei ecc. fanno parte di questa strategia. Per questo scopo ci siamo concretamente attivati sostenendo, anche con il contributo comunale la sperimentazione di nuove tipologie di servizio (...) Per definire una strategia aziendale (...) occorreva disporre di un’analisi approfondita della situazione finanziaria (...). I primi risultati dell’indagine sono confortanti perché da essi perlomeno emerge che la gestione ordinaria 2002, nonostante il perdurante taglio dei posti letto, non ha accumulato nuovo deficit e che pertanto le misure messe in campo nel 2002 sono efficaci, il problema del disavanzo che si aggira sui 700mila euro esiste, va risolto, ma è circoscritto a quello prodotto nel 2001.
Detto questo, nessuno nasconde la difficoltà della situazione, per cui occorre assolutamente che ciascuno faccia la propria parte per salvare e rilanciare una risorsa così importante per la comunità cremonese, la proposta della Spa dei servizi, ad esempio, va in questa direzione.
Tuttavia sono convinta che una prospettiva si potrà aprire solo se saremo capaci di affrontare in modo chiaro e trasparente le criticità attuali e di porre correttamente la questione alla città e se sapremo creare nei confronti dell’istituto e del suo personale che si spende con professionalità e dedizione, un clima solidale e costruttivo nell’interesse, appunto, dei degenti e della comunità cremonese.
Maura Ruggeri (Assessore ai Servizi alla Persona del Comune di Cremona)
 
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