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15 Settembre, 2002
Giunta Comunale del 25 luglio 2007
Approvazione del Progetto «ECO in città: Cremona tra Eventi, Cantieri e Orari»; stesura del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.).

Approvazione della bozza di protocollo d’intesa da stipularsi tra il Comune di Cremona - Agenzia Servizi Informagiovani - e la Consigliera di Parità della Provincia di Cremona, al fine di promuovere e diffondere tra i giovani una reale cultura di pari opportunità.

Il Comune di Cremona ritiene di fondamentale importanza diffondere tra i giovani, attraverso l’Agenzia Servizi Informagiovani, una reale cultura di pari opportunità. A tale scopo si è deciso di stipulare un accordo con la Consigliera di Parità della Provincia di Cremona per realizzare azioni comuni elencate in un protocollo d’intesa con le seguenti finalità: diffondere la conoscenza e lo scambio di buone prassi e attività di informazione e formazione culturale nell’ambito delle pari opportunità; segnalare eventuali progetti di azioni positive al fine di favorire l’occupazione femminile; divulgare informazioni inerenti possibilità di corsi di formazione e percorsi di orientamento/accompagnamento al lavoro, per il reinserimento di personale femminile uscito dal ciclo produttivo per favorire la promozione e la realizzazione di pari opportunità tra uomo e donna; realizzare convegni, seminari, workshop riguardanti le tematiche oggetto del protocollo d’Intesa; promuovere la conoscenza di eventuali risorse comunitarie, nazionali e locali per il finanziamento di progetti che favoriscono l’occupazione femminile.

A conclusione del percorso istruttorio, acquisiti i pareri favorevoli espressi dagli organi competenti, la Giunta Comunale, condividendo le finalità sociali e culturali che stanno alla base della stipula del protocollo di intesa, ha pertanto approvato la bozza del protocollo d’intesa da stipularsi tra il Comune di Cremona - Agenzia Servizi Informagiovani - e la Consigliera di Parità della Provincia di Cremona, al fine di promuovere e diffondere tra i giovani una reale cultura di pari opportunità.

Approvazione del Progetto “ECO in città: Cremona tra Eventi, Cantieri e Orari” ed autorizzazione al legale rappresentante a presentare istanza di contributo alla Regione Lombardia per progetti finalizzati alla predisposizione ed attuazione di Piani Territoriali degli Orari (Art. 6 L.R. 28/2004).

Tra le politiche strategiche del Documento direttore del Piano territoriale degli orari è presente la politica Mobilità lenta e veloce in rete di quartieri e percorsi per cittadini e ospiti, in cui il tema della mobilità è indicato come strategico per le politiche dei tempi e per la città di Cremona. La Regione Lombardia con deliberazione di Giunta Regionale del 13 dicembre 2006 n. 3765 ha emanato il Secondo Bando per la concessione di contributi ai Comuni per progetti finalizzati alla predisposizione e attuazione dei Piani territoriali degli orari Art. 6 l.r. 28/2004. L’Amministrazione Comunale nel programma di governo ha indicato l’attuazione del Piano territoriale degli orari della città come strumento per “sincronizzare la vita della città con le mutate esigenze dei cittadini” e che compare nelle linee di programma del Sindaco. Il Comune di Cremona sta sviluppando il Piano territoriale degli orari per la Città, per armonizzare gli orari delle attività e dei servizi, con le attuali abitudini di vita, di lavoro e di consumo dei cittadini. Tra gli obiettivi dell’Ufficio Tempi per il 2007 compare la presentazione del progetto per la domanda di contributo al Secondo Bando Regionale. L’Ufficio Tempi, in collaborazione con altri uffici e settori comunali, ha predisposto un formulario di candidatura del progetto denominato ECO in città: Cremona tra Eventi, Cantieri e Orari, da presentare alla Regione Lombardia unitamente ad un budget che prevede il contributo, senza cofinanziamento, pari a 200.000,00 Euro, in linea con il contributo massimo concedibile dalla Regione Lombardia. Pertanto, la Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Caterina Ruggeri), e con voto unanime dei presenti, ha approvato il progetto “ECO in città: Cremona tra Eventi, Cantieri e Orari”, trasversale ai settori del Comune, ha preso atto degli accordi sottoscritti con gli attori sociali coinvolti e da coinvolgere, al fine di sviluppare ed attuare le azioni del Progetto “ECO”, ha approvato la tabella di budget del progetto e dei contributi che il Comune di Cremona intende attivare e ha già attivato presso i settori/servizi coinvolti, ha infine autorizzato il legale rappresentante del Comune di Cremona a presentare l’istanza alla Regione Lombardia.

Approvazione della relazione di intenti e della relazione propedeutica alla stesura del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.).

La legge n. 12 dell'11 marzo 2005 in materia di governo del territorio, determina un mutamento di rilievo nel quadro di riferimento urbanistico-edilizio a livello regionale. Il nuovo strumento a livello comunale cambia denominazione ed assume un significato di più ampia portata, da “regolatore” a "governo del territorio". La legge, entrata in vigore il 31 marzo 2005, dispone che tutti i Comuni lombardi deliberino l'avvio del procedimento di adeguamento del loro PRG (Piano Regolatore Generale) entro un anno da tale data, procedendo poi all'approvazione di tutti gli atti del Piano di Governo del Territorio (Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole) secondo i principi, i contenuti e il procedimento stabiliti dalla stessa Legge regionale 12/2005. Secondo i disposti normativi il vigente PRG conserva la propria efficacia fino all'approvazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) e, comunque, non oltre quattro anni dall'entrata in vigore della nuova "Legge per il governo del territorio", cioè non oltre il 31 marzo 2009. Dato questo scenario normativo, si è ritenuto opportuno in tale fase di avvio delle elaborazioni del PGT, in particolare di stesura dei quadri ricognitivo e conoscitivo, di sviluppare degli indirizzi di carattere politico-amministrativo e delle indicazioni a carattere tecnico, sull’impostazione da dare alla nuova strumentazione di governo del territorio, tenendo in debito conto da un lato il Programma del Sindaco, dall’altro sia i principi che sottendono ad un corretto sviluppo urbanistico ed a una giusta modalità di governo del territorio, sia le politiche territoriali che possono corrispondere alle aspettative ed ai fabbisogni espressi dalla città. Per quanto riguarda la scelta di sviluppare e predisporre il Piano di Governo del Territorio direttamente attraverso gli uffici del Settore Gestione del Territorio, nasce da una duplice valutazione: la prima che le professionalità presenti, maturate sulla scorta della precedente stesura del vigente PRG, siano in grado di svolgere e portare a compimento la stesura del nuovo strumento, la seconda che l’utilizzo di tecnici interni comporta un notevole abbattimento dei costi, se confrontati con i corrispondenti valori di incarico professionale e di consulenza in materia, attualmente richieste da professionisti esterni.

E’ sulla scorta di tali motivazioni che la Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Daniele Soregaroli), e con voto unanime dei presenti, ha approvato la Relazioni di Intenti e la Relazione propedeutica alla stesura del Piano di Governo del Territorio dando atto che gli uffici del Settore Gestione del Territorio, avvalendosi dell’apporto di contributi specifici da parte di alcuni settori comunali, provvedano direttamente alla stesura del PGT, fatta eccezione per procedure inerenti la valutazione ambientale strategica e gli aggiornamenti del quadro geologico-sismico (per quanto riguarda la valutazione ambientale strategica, questa è stata assegnata al Politecnico di Milano – Centro per lo sviluppo del Polo di Cremona). Con questa deliberazione vengono stabiliti gli indirizzi che sottendono alla stesura del Piano di Governo del Territorio, ai quali il Settore Gestione del Territorio dovrà fare riferimento nell’impostazione e stesura dei vari documenti e Piani che compongono il PGT stesso. La Relazione propedeutica alla stesura del PGT, primo documento sviluppato dagli uffici del Settore Gestione del Territorio, individua gli obiettivi ed i contenuti generali del Piano di Governo del Territorio (PGT), definendo una metodologia ed una struttura di riferimento. Essa contiene anche alcune prime riflessioni, interpretazioni e scelte, sia strategiche (riferite alle politiche e alle azioni da promuovere) che strutturali (riferite ai caratteri del territorio locale), per i quali andranno declinate le opportune politiche di governo del territorio attraverso le tre componenti che daranno corpo al PGT. Gli uffici del Settore Gestione del Territorio, svilupperanno infine l’intera procedura di redazione del Piano di Governo del Territorio secondo un preciso cronoprogramma contenuto nella Relazione propedeutica alla stesura del PGT.

Adozione del Piano Particolareggiato del Morbasco, Cavo Cerca e Cavo Morta.

L’area del Parco del Po e del Morbasco è suddivisivibile di massima in quattro grandi ambiti: le aree rivierasche del lungo Po riferibili alla zona compresa tra la sponda del fiume ed il sistema delle difese idrauliche (lanche storiche); le aree del corso superiore del Morbasco dal Comune di Sesto Cremonese al quartiere Po nord; le aree degli impianti tecnologici comprese tra il quartiere Po sud e l’autostrada; le aree a vocazione agricola della zona di Gerre Borghi. Per proseguire nel lavoro di pianificazione attuativa del territorio ricompreso nel Parco, è stato redatto il terzo dei quattro piani previsti, denominato Piano Particolareggiato del Morbasco, Cavo Cerca e Cavo Morta, che definisce gli obiettivi generali e particolari di ogni parte del suo territorio per la tutela e la valorizzazione delle caratteristiche ambientali e naturalistiche attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile delle attività insediate nel territorio e delle azioni di riduzione degli impatti ambientali nelle azioni di trasformazione del territorio. Pertanto la Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Daniele Soregaroli), ha adottato il Piano Particolareggiato del Morbasco, Cavo Cerca e Cavo Morta.

Accreditamento del Centro per l’Educazione Ambientale da presentare alla Regione Lombardia.

Presso il Comune di Cremona è attivo il Centro Regionale di Educazione Ambientale gestito congiuntamente dal Settore Politiche Educative e dal Sistema Museale (Museo di Storia Naturale). Il Centro, che assolve funzioni di educazione e comunicazione ambientale rivolte a studenti e cittadini, fa parte della rete regionale CREA e, attraverso questa, del sistema nazionale INFEA (Informazione ed Educazione Ambientale) che fa riferimento al Ministero dell’Ambiente. Sin dalla loro istituzione, all’inizio degli anni Novanta, i CREA Lombardi hanno operato sulla base di convenzioni sottoscritte con la regione Lombardia, la quale ha sempre erogato finanziamenti ai centri convenzionati per la realizzazione di progetti coerenti con le politiche regionali di educazione ambientale e concordati all’interno della rete regionale. Da alcuni anni il sistema INFEA si sta avviando verso nuove modalità di accreditamento dei centri che si basino sulla verifica di elementi di “qualità” delle strutture e delle iniziative. In Lombardia, similmente a quanto già avvenuto in altre realtà regionali, è stata realizzata, a partire dal 2004, una fase sperimentale, nella quale a tutti i Centri è stato chiesto di “simulare” l’applicazione dei criteri di qualità e di autovalutarsi sulla base di una griglia di indicatori (progetti didattico/educativi, formazione, informazione e comunicazione, innovazione e sperimentazione, coordinamento, supporto dei processi di sviluppo territoriale e/o turismo). Terminata la sperimentazione, si avvia ora l’accreditamento vero e proprio. La Giunta Comunale ha espresso pertanto parere favorevole perché il CREA del Comune di Cremona presenti, entro il 31 luglio prossimo, una richiesta formale di accreditamento alla regione, cui farà seguito, entro il 30 settembre 2007, la compilazione della scheda definitiva di autovalutazione. La sperimentazione ha infatti consentito di verificare che il CREA di Cremona dispone effettivamente dei requisiti richiesti, inoltre l’accreditamento rappresenterà, una volta a regime, la base per la richiesta e l’assegnazione dei finanziamenti.

Richiesta di contributo regionale per la realizzazione di sei nuove aule nella scuola primaria paritaria “Matilde di Canossa”, di via Montenero 5, da parte della proprietà, Opera Pia Ritiro S. Angelo.

La richiesta tende ad ottenere un finanziamento nell’ambito della legge 23/96 che prevede lo stanziamento di contributi per l’edilizia scolastica attraverso la predisposizione di piani triennali dei fabbisogni. In particolare la Regione Lombardia ha aggiunto proprie risorse da destinare anche a queste iniziative, prevedendo che i Comuni interessati per territorio recepiscano i relativi fabbisogni. L’intervento, che non comporta oneri a carico comunale (anche se il Comune è destinatario degli eventuali contributi), sarebbe poi realizzato tramite protocollo d’intesa da sottoscrivere tra Regione, Comune e proprietà. In questa fase il Comune, dopo il parere favorevole espresso dalla Giunta, si farà carico di trasmettere quanto prima la scheda/fabbisogno alla Regione Lombardia, scheda che costituisce richiesta di contributo nell’ambito della rilevazione dei fabbisogni integrativi del piano triennale 2006/2008. L’intervento ha un costo totale di € 420.000,00, di cui il 50% a carico regionale ed il 50% a carico della proprietà.

Sportello Affitto 2007.

La Giunta Regionale il 10 luglio 2007 ha approvato i criteri per la gestione dello Sportello Affitti 2007, introducendo alcune variazioni rispetto alle disposizioni degli anni scorsi. Si precisa che il testo approvato coincide con quello visionato come bozza in sede ANCI il 6 luglio scorso, in occasione dell'ultimo incontro del gruppo di lavoro, di cui fa parte anche il Comune di Cremona. Ne deriva che le osservazioni concordate in tale sede non sono state considerate e probabilmente non sarebbe stato nemmeno possibile, vista la data di assunzione del provvedimento regionale (4 giorni dopo). La Giunta Comunale ha preso atto delle seguenti novità introdotte. Per i richiedenti stranieri viene richiesto un permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitino una regolare attività anche in modo non continuativo: questo requisito rappresenta un problema per il Comune di Cremona, la cui Questura difficilmente rilascia permessi di soggiorno biennali. Inoltre rende più articolata la verifica della regolarità delle richieste pervenute dai CAF; viene inserito tra i possibili richiedenti chi ha in godimento unità abitative attraverso cooperative a proprietà indivisa, purché possa dimostrare la sussistenza di particolari requisiti: la portata in termini numerici e di gestione della relativa domanda potrà essere valutata solo al termine dell'intero percorso di erogazione dei contributi; il Comune deve concorrere con proprie risorse alla copertura del 1 0% di tutti i contributi ordinari spettanti e del 20% dei contributi a favore dei casi sociali: negli anni scorsi i comuni erano stati chiamati a farsi carico solo di una quota destinata ai nuclei in gravi difficoltà, con un esborso in media pari a € 140.000,00 per bando. Le proiezioni di calcolo effettuate sulla base della spesa 2006, portano a ritenere certo un maggior esborso di almeno € 30.000,00, passibile di aumento a fronte del ricevimento di un maggior numero di richieste. Per farvi fronte è possibile il ricorso al fondo straordinario per i contributi affitto riconosciuto al Comune di Cremona nel 2006 per i casi già in carico (con una minore disponibilità per la accoglienza abitativo/educativa dei minori stranieri non accompagnati, cui era già stato destinato per intero). A differenza degli anni scorsi, non viene prevista la riduzione a priori del 50% dei contributi calcolati; viene inclusa una clausola per cui la Regione alla chiusura del bando, tenuto conto delle risorse complessivamente destinate allo sportello e del numero delle domande può rideterminare la ripartizione delle risorse; il Comune, in base a tale determinazione assumerà le decisioni di competenza sull'eventuale modifica dell'ammontare del singolo contributo. Sulla base del trend dei bandi precedenti si può ipotizzare che le risorse regionali non saranno sufficienti a finanziare la quota di contributo considerata per intero e che di fatto sarà necessario ridurre gli importi liquidabili. In caso contrario la spesa per i Comuni aumenterà proporzionalmente; viene altresì data facoltà ai CAF di chiedere all’interessato un rimborso spese massimo di € 5,00, quale compartecipazione delle spese di raccolta della domanda, che si aggiungono al corrispettivo di € 15,00 riconosciuto dalla Regione per ogni domanda. Lo Sportello dovrebbe essere aperto entro il prossimo 6 agosto, con scadenza del termine di presentazione della domanda al 10 novembre 2007. Di fatto la presentazione delle domande sarà possibile a partire dal 20 agosto, poiché la data prescritta per l’apertura coincide con l’inizio del periodo di chiusura dei CAF.

Progetto denominato “Per una rete di accoglienza nel Distretto di Cremona” finalizzato alla prevenzione, recupero e reinserimento di soggetti in esecuzione penale da presentare per finanziamento regionale.

La Giunta Regionale ha approvato il Bando per l'erogazione di contributi a sostegno di progetti di prevenzione, recupero e reinserimento delle persone in esecuzione penale, ai sensi della Legge Regionale 8/2005 per il biennio 2007/2008. Per accedere a tale bando, visti i criteri, le priorità di intervento e le aree dei macro obiettivi, si rende necessario predisporre istanza di accesso ai finanziamenti alla Regione Lombardia entro il 30 luglio 2007. Il progetto in questione, denominato "Per una rete di accoglienza nel Distretto di Cremona", è stato elaborato specificatamente con riferimento al macro obiettivo n. 4, indicato dal bando, "Verso una rete di accoglienza" che prefigura azioni di sostegno dello sviluppo di reti di accompagnamento abitativo e accompagnamento educativo. L'articolazione progettuale è volta a superare situazioni di emergenza e si pone come obiettivo generale la costruzione di una rete di interventi per affrontare diverse situazioni di reinserimento sociale dei detenuti cremonesi, con particolare attenzione al problema abitativo, attraverso la cooperazione tra istituzioni e privato sociale. Tali interventi, rivolti a soggetti socialmente deboli, associano ad un percorso di accompagnamento educativo un sostengo per facilitare l'accesso al mercato degli alloggi per chi difficilmente è in grado di risolvere il problema abitativo in modo autonomo. Destinatari degli interventi di reinserimento sociale sono, pertanto, persone in esecuzione penale esterna alla Casa Circondariale di Cremona o libere ma che possono accedere a misure alternative, detenuti nella Casa Circondariale di Cremona, ammessi o ammissibili al lavoro esterno e/o a misure alternative, detenuti in altre carceri residenti nei Comuni del Distretto di Cremona, ammessi o ammissibili all'affidamento al servizio sociale, ex detenuti residenti nei Comuni del Distretto di Cremona; i cittadini extracomunitari oltre ad avere i requisiti sopra elencati devono anche essere in possesso di regolare permesso di soggiorno e non essere soggetti ad espulsione a fine pena. L'articolazione progettuale ruota lungo tre direttrici di bisogno sociale: orientamento - accompagnamento- inserimento lavorativo; accoglienza abitativa temporanea; accompagnamento socio - educativo. I costi preventivati del progetto, della durata massima di due anni, sono stimati in € 147.360,00. Sono comprensivi della quota di cofinanziamento complessiva, indicata dal bando non inferiore al 30%, pari a € 50.320,00 (34,1% del costo complessivo del progetto), stanziata dai diversi enti in partnership al progetto. La Giunta ha espresso orientamento favorevole alla presentazione alla Regione Lombardia di questo progetto.

Richiesta di contributo per la prosecuzione nel 2008 degli interventi a favore di nuclei accolti nell’ambito del sistema nazionale dei richiedenti asilo e rifugiati.

Lo scorso 27 giugno è stato emanato il Decreto del Ministro dell'Interno che ha modificato e aggiornato il precedente decreto del 2005, relativo alla gestione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi per l'asilo. In particolare sono state parzialmente modificate le linee guida per la presentazione da parte dei Comuni della richiesta di finanziamento utile per la attuazione dei progetti di accoglienza di richiedenti asilo, rifugiati e con permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari. E' rimasto confermato il termine del 31 luglio dell'anno precedente a quello di riferimento degli interventi, pertanto è prossima la scadenza per la presentazione del progetto 2008 che rappresenta la prosecuzione del percorso che il Comune di Cremona sta ormai attuando da più di 6 anni. Purtroppo nel decreto, fra le varie categorie di extracomunitari assistibili, continuano a non essere inclusi i minori stranieri non richiedenti asilo. Tuttavia è opportuno continuare a presentare la richiesta di,finanziamento per poter rimanere nel Sistema di accoglienza nazionale, nell'ipotesi e nella speranza che prossimamente il Ministero possa collegare a tale risorsa anche la gestione della problematica dei minori stranieri non accompagnati non richiedenti asilo, che per il Comune di Cremona rappresentano la totalità. Si è quindi provveduto ad aggiornare il progetto di accoglienza in atto che al momento riguarda 3 nuclei con minori, di cui uno mono genitoriale, per un totale di 14 persone. Nel rispetto dei criteri dettati dal Ministero, l'attività di accoglienza per l'anno 2008 è stata di fatto riconfermata nella capienza minima obbligatoria (15 posti recuperati attraverso 3 alloggi del Centro di Seconda Accoglienza di Picenengo) e nelle modalità di conduzione. Le varie azioni previste nel nuovo progetto comportano una spesa complessiva di € 194.262,33 di cui 48.482,33 corrispondono ad un cofinanziamento comunale rappresentato da spese già previste nel bilancio pluriennale del Settore Affari Sociali. Il cofinanziamento, da prevedersi nella misura minima del 20%, è condizione indispensabile per la valutazione e l’ammissione al contributo da parte della competente commissione ministeriale. Sulla scorta di queste informazioni, la Giunta ha espresso orientamento favorevole alla richiesta di contributo per la prosecuzione nel 2008 degli interventi a favore di nuclei accolti nell’ambito del sistema nazionale dei richiedenti asilo e rifugiati.

Presentazione di una specifica domanda di cofinanziamento sull’asse IV del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

Parere favorevole della Giunta alla presentazione di una specifica domanda di cofinanziamento, attraverso la Provincia di Cremona e la Regione Lombardia, ad un Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. La principale novità del nuovo periodo di programmazione comunitaria (2007-2013) risiede nel fatto che i principali fondi europei possono intervenire indistintamente sull’intero territorio della Regione Lombardia. Tra gli assi prioritari del programma operativo redatto dalla Regione Lombardia vi è quello (il IV) relativo alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e cultura. Poiché la condivisione è un elemento irrinunciabile per la presentazione, a livello territoriale è necessario definire con precisione le tipicità territoriali e le azioni che si possono sviluppare a livello locale. La Regione infatti assegnerà risorse solo a progetti definiti in maniera specifica e condivisi a livello territoriale. La Provincia, individuata come referente dalla Regione per la concertazione sulle priorità che possono essere finanziate, intende promuovere la candidatura di un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e naturale da candidare sul programma operativo competitività 2007-2013 della Lombardia. Il Comune di Cremona, che nel gennaio 2007 ha approvato il Piano delle piste ciclabili, già sufficientemente strutturato per la presentazione come progetto, ha deciso di partecipare con questo alla richiesta di cofinanziamento poiché gli elaborati rispondono alla priorità relativa agli assi fluviali definita a livello provinciale. L’ipotesi di copertura finanziaria, che prevede una richiesta di finanziamento al Fondo Europeo di Sviluppo regionale di € 2.585.000,00, indica una quota a carico del Comune di € 3.133.133,20, per un totale di € 5.718.133,20, già in disponibilità in idonei capitoli del Settore Lavori Pubblici. Nel caso in cui la richiesta di cofinanziamento non venga accolta, si procederà comunque con l’attuazione del Piano.

 


       



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