15 Settembre, 2002
Tu vo* ffa* l*americano, lassa perde: fa* l*italiano!
Carissimo direttore, la caratura, la loquela di certi personaggi cosiddetti “biblici” riesce a far “diluir” lo corpo anco a li più ostinati..….stitici.
TU VO’ FFA’....L’AMERICANO? LASSA PERDE: FA’.…L’ITALIANO!
Carissimo direttore,
la caratura, la loquela di certi personaggi cosiddetti “biblici”
riesce a far “diluir” lo corpo anco a li più ostinati..….stitici.
Per cui, sovente, ti “incidenti” con assurdi, antipatici sbruffoni
che altro non fan che apparir, sempre di più, i soliti cafoni.
Costoro poi, alla fin de’ la loro squallida, barbina improvvisata,
rischian sempre di prendere la solita imperdibile castronata.
Svolgimento:
Tanti e poi tanti anni fa (neppur io me lo ricordo) viveva uno di quegli individui che gli antichi romani chiamavano “auriga” (guidatore di cocchio), i moderni toscani “fiaccheraio” (vetturino di carrozza), mentre noi cremonesi……boh, suppongo “careteer” (ma non ne sono certo)! Un giorno costui caricò sulla sua carrozzella un turista americano, il quale gli ordinò di condurlo a vedere i palazzi ed i monumenti più notevoli esistenti nella bella Cremona. Il brav’uomo cominciò dunque a portare il forestiero a Palazzo Cittanova: “In America tutto questo si fabbrica in quindici giorni”.
Poi fu la volta della Chiesa di Sant’Agostino: “Otto giorni, non di più”.
Della stupenda chiesa di San Sigismondo: “Quattro giorni, a far tanto”.
Successivamente della chiesa di San Pietro al Po: “Massimo.…due giorni”.
Ovviamente queste risposte facevano soffrire, bollire e ribollire lo spirito nazional-partigian-nostrano del nostro buon vetturino. Il quale vetturino, profondamente ferito nel suo orgoglio di cremunees de’ rasa, finì col borbottare tra sè e sè: “Ades te rangi me; te foo turnaa al too paes cun la cua in mesa a li gambi!” E così, frustato il cavallo, condusse l’incontentabile americano nella bellissima Piazza del Duomo.
“Che cosa essere quelli?”, chiese il forestiero indicando contemporaneamente il Duomo, il Battistero e Palazzo del Comune.
Ed il nostro “careteer”, fingendo grande sorpresa, rispose prontamente al volo:
“Sinceer per sinceer…. el so propria mia, però sun passaat ier sera,,,,el ghera mia!”
Morale:
Possibile che si debban superare i limiti dell’indecenza
mettendo continuativamente alla prova l’altrui pazienza?
Intanto…..le Politiche Elezioni s’avvicinan a grandi passi;
manco a farlo apposta t’avventuri ogni giorno con ‘sti gradassi !
Eppur dovrà venir lo giorno de’ lo Giudizio Universale;
solo allor t’accorgerai di quanto l’uomo sa esser “animale”!
Purtroppo sia in politica come sul nostro malandato pianeta:
O TU, COSTORO, TE LI LEVI DALLE BALLE, O…..FAI L’ASCETA!
Gran finale col….botto:
Perciò….non con parole, né dimessi toni o fumose arringhe
piuttosto…..calci in culo e di “buon senso”…..copiose siringhe!
“Sicuterum in principio” recitava la mia vecchia, cara maestra,
perché a noi “ci” vien il vomito di mangiar sempre ‘sta minestra!
Amen:
Ed allor che si faccia giustizia di costoro, di sbruffoni, di arroganti,
e si dia lor un voto degno di una “casta” di stolti, di più, di….mendicanti.
Or dunque, direttore, che dir di tutti ‘sti patetici, edulcorati cialtroni?
La risposta è nel nostro Bel Paese, pieno come un uovo di contraddizioni:
………IL POTERE D’ACQUISTO E’ AL MINIMO;
MA…..L’ACQUISTO DEL POTERE E’ AL…..MASSIMO!
Avanti la Croce: la processione….inizia!
giorgino carnevali
 
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