15 Settembre, 2002
Succede a Cremona
Il Blog de IMille si occupa (they cares) di Cremona, del suo dibattito politico e delle Primarie
Quello che sta accadendo a Cremona ha dell'incredibile. C'è un sindaco democratico, Gian Carlo Corada, che ha ben amministrato e si avvia a terminare il suo primo mandato. Appurato che Corada vuol proseguire il lavoro fatto durante questi cinque anni, e quindi ricandidarsi alla poltrona di sindaco, ci possono essere due strade: individuare una coalizione a sostegno di una sua ricandidatura oppure fare un'elezione primaria per permettere a eventuali sfidanti di contendere a Corada la candidatura. Noi, come sapete, siamo per fare le primarie sempre; lo statuto del Pd della Lombardia pure (art. 24).
A Cremona i vertici del Partito Democratico locale hanno deciso che Corada non va ricandidato, per cui hanno scelto un altro candidato. La federazione ha già pertanto incoronato un'altra rispettabilissima persona col ruolo di candidato ufficiale del partito e ha chiesto al sindaco Corada di fare un passo indietro. Al suo "No, grazie, facciamo le primarie", sono seguite le classiche promesse di poltrone di consolazione, da parte del segretario regionale Martina, che ha promesso a Corada una candidatura da consigliere alle elezioni regionali (in barba alle "forme di ampia consultazione democratica" previste dallo statuto per la composizione di quelle liste). Ora - respinte anche queste offerte - sono arrivate le immancabili accuse di spaccare il partito e rompere l'unità del centrosinistra.
Siamo al paradosso: un partito che chiede al sindaco uscente - sindaco del suo stesso partito, ovviamente - di non candidarsi alle primarie (così magari non c'è neanche bisogno di farle, 'ste primarie) e che - costretto dal no di Corada a organizzare la competizione - alle primarie da lui organizzate appoggerà deliberatamente uno dei candidati in gara.
Queste cose non ci piacciono. Non capiamo quale ragionamento politico stia dietro lo sgambetto a Corada: la tesi del "rinnovamento del gruppo dirigente" - a meno che non si tratti di un rinnovamento meramente generazionale - ci convince poco, davanti a un sindaco che ha ben amministrato; ci convince di più la tesi secondo cui l'indipendenza di Corada dai vertici del partito possa aver dato fastidio a qualcuno, e la battaglia tra fazioni e cordate abbia fatto il resto. Non ci piace poi il clima torbido con cui ci si prepara alle primarie, con il sindaco uscente a correre da outsider e il partito organizzatore della competizione che parteggia esplicitamente per un altro candidato. Il fatto, poi, che tutto questo accada in uno dei pochi capoluoghi lombardi amministrati da giunte di centrosinistra, aggiunge amarezza e disappunto. Queste cose non ci piacciono.
 
Fonte: I Mille
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