15 Settembre, 2002
Mostra “ Grandi incisori dell’Ex Libris e Piccola Grafica”
Donazione di Lidia e Paola Rovegno al Comune di Cremona
Mostra “ Grandi incisori dell’Ex Libris e
Piccola Grafica”
In occasione della donazione di Lidia e Paola
Rovegno al Comune di
Cremona della loro raccolta di oltre seimila
ex libris e grafiche libere
realizzati da più di cinquecento artisti
di tutto il mondo, è stata
allestita nelle sale espositive del Museo
Civico "Ala Ponzone" (via
Ugolani Dati, 4) la mostra "Grandi incisori
dell'ex libris e piccola
grafica" nella quale sono epsosti numerosi
pezzi di questa straordinaria
collezione.
--
Albino Rigoni
Addetto Stampa Comune di Cremona
Piazza del Comune, 8
press@comune.cremona.it
tel 0372 407019 - fax 0372 407039
“Gioielli” di una collezione in mostra al
Museo Civico
Persone di raffinata cultura, che con passione
e squisita sensibilità artistica, legata
ad una ricerca certamente molto oculata,
hanno realizzato una personalissima quanto
ricca ed affascinante collezione formata
da exlibris e grafiche libere, i coniugi
Paolo e Lidia Rovegno, residenti a Piacenza,
ma originari di Cremona, hanno deciso di
donare questo loro “tesoro” al Museo Civico
“Ala Ponzone”. E di vero tesoro si tratta,
se si pensa che la collezione è composta
da 6510 opere appartenenti a 587 artisti
di tutto il mondo, una delle collezioni tra
le più importanti in assoluto in questo campo
esistenti in Italia. La stupefacente collezione
dei coniugi Rovegno arricchisce in maniera
significativa il Gabinetto dei Disegni e
delle Stampe che, grazie anche ad altre recenti
donazioni, sta diventando un vero e proprio
scrigno di produzioni artistiche, punto di
riferimento per gli studiosi, ma anche del
pubblico, che ha iniziato a conoscere ed
apprezzare queste opere che coprono ormai
uno spazio temporale che va dai primi anni
del Novecento per giungere sino ai giorni
nostri. Paolo e Lidia Rovegno, dotati di
una raffinatezza d’animo che traspare dalla
rara e delicata bellezza delle opere che
con grande amore hanno collezionato nel tempo,
hanno compiuto un gesto che costituisce un
esempio di grande senso civico, di attenzione
verso una delle più importanti istituzioni
culturali della nostra città e anche di amore
disinteressato per Cremona. Come atto di
ringraziamento nei loro confronti l’Assessorato
alle Attività Culturali organizza una mostra
di parte delle loro opere nei locali del
Museo Civico, via Ugolani Dati n. 4. La mostra,
aperta dall’8 al 30 novembre, si potrà visitare
dal martedì al sabato dalle 9 alle 18, la
domenica dalle 10 alle 18 (lunedì chiuso).
Il biglietto di ingresso al Museo darà titolo
alla visita della mostra. Ma ecco che cosa
scrive della sua collezione lo stesso Paolo
Rovegno.
Questa collezione è frutto dell’amore mio
e di mia moglie per la grafica d’arte. Già
da giovani ci interessavamo di arti figurative
e in special modo di grafica; ricordiamo
infatti con molta nostalgia l’entusiasmo
posto in quegli anni, unitamente a cari amici
ed importanti artisti, nella fattiva partecipazione
alla Galleria d’Arte Portici di Cremona.
Devo puntualizzare però che l’interesse della
raccolta non è scaturito da un preciso intendimento,
posso anzi asserire che fu il caso il vero
artefice nel far nascere in noi un così importante
stimolo, inducendoci a voler scoprire prima,
raccogliere e collezionare poi, una simile
qualità e quantità di opere.
Se non ricordo errato, fu nel lontano 1986
quando un comune amico, a conoscenza che
anni addietro mi dilettavo del graffiar lastre,
mi chiese di incidergli un exlibris.
Per giustificare questa sua richiesta e stimolarmi
nell’esaudire il suo desiderio ci mostrò,
con malcelato orgoglio, l’allora sua modesta
collezione.
Fu un nuovo mondo che si svelò ai nostri
occhi:; l’antico amore per la calcografia
si risvegliò in me e da quel momento iniziò
la ricerca, condivisa con mia moglie, di
questi piccoli fogli che nel tempo sarebbero
diventati una cospicua testimonianza dell’operare
in campo grafico di ottimi artisti contemporanei.
Non lasciatevi però ingannare dal termine
exlibris. Esso, anche se commissionato a
famosi artisti, è nato storicamente quale
foglietto riportante il nome del proprietario
da incollarsi sui risguardi del libro. Ciò
al fine di preservarlo, nel possibile, da
eventuali sottrazioni in quanto il libro
anticamente era bene di grandissimo valore
economico.
Con l’invenzione dei caratteri mobili e successivamente
di nuove tipologie di metodi di stampa, il
libro ha perso l’identità di oggetto con
grande valenza economica divenendo invece
un normale bene di consumo. Di conseguenza,
l’exlibris, già dal secolo scorso e fino
a pochi anni addietro, ha subito una mutazione.
Esso ha abbandonato, grazie anche alla diffusione
delle biblioteche personali, l’assolvimento
della sua funzione primaria quale guardiano
di eventuali sottrazioni divenendo invece,
per l’intestatario, identificativo e simbolo
di rappresentanza dei suoi interessi culturali
o di appartenenza ad un determinato contesto
sociale.
Va puntualizzato inoltre che un’ulteriore
mutazione si è avuta in questo ultimo decennio
in quanto il committente di exlibris, abbandonando
la sua prerogativa, è passato dalla tipica
figura di bibliofilo alla nuova identificazione
di “collezionista di piccola grafica d’arte”.
L’interessato infatti, nella maggior parte
dei casi, ha rinunciato al suo ruolo di coprotagonista
non dando più indicazioni all’artista di
quegli specifici elementi indicativi del
committente, ma concedendo allo stesso la
piena libertà e la priorità nella scelta
dell’immagine, delle suggestioni, delle identità
culturali, poiché l’interesse si è volto
unicamente all’ottenimento di ottimi lavori
grafici.
Su questa base viene da affermare “l’exlibris
è morto, evviva l’exlibris” in quanto esso
oggi è sostanzialmente divenuto, pur conservando
l’antica dizione, una “grafica d’arte dedicata”
o “grafica ad personam”.
Ritornando alla collezione si noterà che
è costituita prioritariamente da opere calcografiche,
tecnica questa prediletta da me e Lidia,
in cui non manca però, seppur in misura minoritaria
ma di alta qualità artistica, sia la litografia
che la silografia e la serigrafia.
E’, a parer nostro, nella tecnica calcografica,
sia essa acquaforte, acquatinta, vernice
molle, maniera nera, che l’autore riesce
con una straordinaria gamma di passaggi a
darci figurazioni intessute di poesia, fantasia,
memoria di visiva realtà o slittamenti surrealistici
di oniriche compresenze che, colpendo il
nostro immaginario, ci lasciano e ci donano
perpetue narrazioni in cui la fantasia altrui
si ritrova e si rispecchia nel vagare del
nostro pensiero.
Affrontare l’analisi di un’opera incisoria
è generalmente più complesso ed impegnativo
rispetto a quanto non lo sia la lettura di
un dipinto ed è proprio per questo che nel
raccogliere queste opere la nostra scelta
si è indirizzata verso autori nei quali abbiamo
ricercato, quale priorità valente, l’espressione
artistica senza però disgiungere dalla stessa
la perfetta padronanza della tecnica, somma
questa, nostro parere, della completezza
della figura di un vero artista. Sia che
Lidia ci auguriamo che nel vedere quanto
da noi raccolto, e in parte qui esposto,
sia un aiuto, uno stimolo all’amore per la
grafica d’arte e contribuisca ad incentivare
altri a nuove donazioni aumentando cos’ l’importanza
del Gabinetto delle Stampe del Museo di Cremona,
nostra città natale a cui siamo affettuosamente
legati.
Paolo Rovegno
 
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