| 15 Settembre, 2002 No alla parificazione dei Briganti neri con chi morì per la libertà
 Non dimenticare i Caduti cremonesi. In gennaio l'anniversario dell'assassinio di: Canevari Giovanni, Gastaldi Lorenzo, Gilberti Carlo e Spagnoli Gino, Attlilio Novasconi, Leonida Panni, Rosolino Righetti
 
 
  Caro Direttore, 
 i giornali  annunciano che la Camera sta esaminando la proposta  di legge che vuol parificare GNR, Brigate nere, fascisti repubblichini  di ogni risma ( decima Max, Muti, Folgore, Monterosa, eec.) ai partigiani, agli internati, ai reduci dai campi di sterminio, ecc.
 
 E’ la terza volta che la destra fascista di AN pone il problema. Le prime volte non poteva che finire con il ritiro della proposta.
 
 La campagna revisionistica, i falsi, i silenzi rende convinti i neo fascisti che bisogna ritentare.
 
 Avrei voluto darmi una pausa, anche perché vi sono pantofolai e  benpensanti un pò ovunque che rivendicano  un "BASTA“  su queste cose.
 
 E invece é bene non dimenticare, mai.
 
 Domenica 11 gennaio a cura dell’ANPI di Piacenza sono stati commemorati i Caduti di Rio Farnese – Bettola - compresi i cremonesi Canevari Giovanni, Gastaldi Lorenzo, Gilberti Carlo e Spagnoli Gino, colpiti col colpo alla nuca in una insenatura del fiume Nure a Bramaiano.
 
 Il 21 gennaio ricorre l’anniversario della morte di tre cremonesi in valle di Susa, avvenuta dopo il rastrellamento del 10 gennaio 45, del quale il suo giornale ha parlato. 
Quel rastrellamento, come ricordavo  non ebbe fine per il vuoto che tedeschi e fascisti trovarono in Valle. Inviperiti per la beffa subita, mantennero posizioni in zona  a macchia di leopardo, per individuare e colpire gruppi  e singoli. Infatti una trentina furono i partigiani assassinati in quelle  circostanze. Il 21 furono catturati in posti diversi lontani l’uno dall’altro:
 
 1 )  Attilio Novasconi – Barbarossa – perito industriale della “Ala Ponzone Cimino”. Abitante in Cremona in via XI Febbraio. Commissario Politico del distaccamento dei cremonesi “S.Faleschini”.
 Venne “giustiziato:” in questo modo: catturato nelle vicinanze della borgata Suppo, dopo in breve interrogatorio i fascisti decidono di portarlo al Comando tedesco in Almese.  Strada facendo uno dei tre custodi si avvicina e sussurra qualche cosa al Barbarossa. Sembra sia stato suggerito di  tentare una  di fuga  Sta di fatto  che Barbarossa, appena superata Rubiana,  tenta  di lanciarsi in valle per imboccare un sentiero. Non ha fatto cinque passi che il mitra gli taglia la schiena e stramazza finito. 
Rimane sul ciglio della strada per alcune ore  Verrà raccolto dai partigiani del distaccamento “Tolmino”.
 
 2 ) Panni Leonida “Leo“ -  fattorino presso “Delio– Vini"  in P.zza S.Agata Cremona.  Abitante in  Via Ghinaglia di anni 18.
 Era il ragazzo amico dei bambini della borgata. Aveva il compito di vice responsabile dei magazzini di brigata, nascosti dove era possibile (buche, grotte, ecc.).  Viene catturato in zona Favella. I fascisti saputo che aveva quella responsabilità gli imposero di guidarli per prelevare  il contenuto. Reclutati i contadini con gerle la carovana si mette in moto. Ma Leo - di rampa in rampa - girovaga e affatica il gruppo. I fascisti, già inferociti  gli domandano dove sono  i magazzini. Leo  risponde  che “non tradirà mai i motivi della sua scelta”. Viene travolto da pugni e schiaffi e finito sotto i colpi dei talloni dei suoi scarponi. I contadini e la ragazzina maestrina del Paese, che ancora oggi 83 enne ricorda Leo, con i ragazzi vegliano sulla sua salma nel cimitero di Favella.
 
 Novasconi Attilio e Panni Leonida verranno insigniti della medaglia di Bronzo al Valor Militare
 
 3 )  Righetti Rosolino  -  Nando, operaio abitante in via 11 febbraio  di anni 39, padre di due bambini. Il parroco di Monpelato lo trova morto in mezzo la neve sfigurato dai colpi ricevuti nelle vicinanze del paese.
Don.Evasio Lavagno provvederà ad avvisare la moglie Concetta.
 
 Questa Memoria deve ricordare  a tutti,  giovani ed immemori, che è da lì che è venuta la Libertà, la democrazia e 64 anni di Pace!
 
 Ad Avigliana era sempre presente il presidio cremonese delle GNR, simbolo farinacciano, che svolgerà ancora altri  feroci rastrellamenti sino al 28 aprile 1945.
 
 Enrico ”Kiro“ Fogliazza, Presidente ANPI Provinciale Cremona
 
  
 
 
 
 
 
 
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