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						 15 Settembre, 2002  
						Le disavventure del Presidente Berlusconi.  
						Semplici “gaffe” o comportamenti naturali?
  
                      
 
Le disavventure del Presidente Berlusconi. 
Semplici “gaffe” o comportamenti naturali? 
Egregio direttore, 
dopo le disavventure del nostro Presidente
del Consiglio in questi due  
giorni, chiedo cortesemente un po' di spazio
per avanzare,  
sommessamente, una proposta a chi crede che
l'Italia meriti rispetto nel  
mondo più di quanto ne abbia oggi. 
 
****La premessa**. Soltanto ieri sera, irritato
dagli articoli che  
raccontavano le sue gaffes e le sue cialtronerie
al G20 di Londra,  
Berlusconi si era così rivolto ai giornalisti:
«... non farà più  
conferenze stampa, io lavoro per l’Italia
e voi invece lavorate contro».  
Oggi ha dato loro un'altra occasione di dileggio:
prima increduli, poi  
irridenti, hanno assistito al patetico siparietto
della sua telefonata e  
della Merkel che per molti minuti ha atteso
inutilmente il suo arrivo.  
Una telefonata inopportuna per i tanti illustri
ospiti presenti, inutile  
per i risultati ottenuti ed offensiva per
i caduti italiani e stranieri  
della Nato nel suo 60° compleanno. L'ennesima
brutta figura fatta fare  
all'Italia che Palazzo Chigi ha tentato pateticamente
di giustificare,  
informando che Berlusconi stava telefonando,
con rara insipienza  
politica ed eccessiva considerazione di sé,
al Presidente del Consiglio  
turco Erdogan per convincerlo ad accettare
la candidatura a segretario  
generale della Nato del danese Andres Fogh
Rasmussen. Candidatura andata  
a buon fine solo dopo il successivo intervento
di Barack Obama sul  
Presidente della Turchia Abdullah Gulha. 
Un fallito "coup du théatre" del
Cavaliere risultato maldestro (perché  
non attentamente valutato), avventato (perché
non intelligentemente  
preparato), cialtronesco (perché incredibilmente
plateale) condotto nel  
tentativo di recuperare qualche punto di
credibilità agli occhi  
internazionali (si ricorda, solo per parlare
degli ultimi due giorni, il  
disprezzo dei giornali inglesi, il rimbrotto
della Regina Elisabetta al  
"caciarone" italiano). Insomma,
basta con i "magliari", l'Italia
non  
merita anche questo insulto. 
 
****La proposta**. Tutte le forze democratiche
di minoranza si attivino  
per organizzare una raccolta di firme per
una petizione popolare in cui  
si chieda a questa maggioranza, che ha indubbiamente
vinto le elezioni e  
che democraticamente è giusto che governi,
di sostituire, nel tentativo  
di recuperare sul piano internazionale un
po' di credibilità , chi deve  
rappresentare il Governo italiano nel mondo. 
 
Il Gruppo cremonese di riflessione politica
"il frantoio" 
 
 
         
 
 
  
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