15 Settembre, 2002
Posa della prima pietra del convitto della Scuola Casearia di Pandino
Finalmente partono i lavori per la realizzazione del nuovo convitto della Scuola casearia di Pandino. Nell’atrio della sede, a causa della pioggia, si è tenuta la cerimonia della posa della prima pietra.
Un’opera lungamente attesa, il cui primo progetto definitivo risale al 2003.
“E’ stata la prima cosa di cui mi sono occupato quando sono diventato sindaco – ha detto il primo cittadino di Pandino Donato Dolini – Il progetto aveva dovuto essere ripreso a causa delle nuove normative antisismiche. Alla fine è stato definito il percorso che oggi vede l’inizio dell’ultimo capitolo. Dalla nuova struttura – ha detto ancora Dolini – trarrà nuove occasioni di sviluppo questa scuola, che è all’avanguardia in Italia”, unica scuola casearia con caseificio annesso, come ha ricordato il direttore prof. Andrea Alquati. “Ma vantaggi – ha proseguito Dolini - avrà anche l’intera comunità, che potrà tornare completamente in possesso del Castello, per la cui valorizzazione è stato lanciato un concorso di idee”.
Dolini ha riconosciuto alla Provincia il merito di aver rispettato gli impegni e di aver mantenuto i tempi che si era data.
E proprio da qui è partito l’intervento dell’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Pietro Morini: avevamo garantito la progettazione nel 2008 e l’inizio lavori nel 2009 e così è stato.
“Questo progetto ha due caratteristiche principali: la prima è di essere assolutamente antisismico, e questo è molto importante. La seconda caratteristica è che si tratterà di un edificio sperimentale: esso punta infatti al massimo risparmio energetico, e sarà il primo edificio pubblico in provincia inserito in categoria B, con un risparmio fino al 60% del consumo energetico grazie alle tecniche progettuali e costruttive e all’utilizzo di materiali naturali. E’ dunque un progetto importante anche come proposta “culturale” al territorio. Ora l’impegno è quello di realizzare, in tempi brevi, anche il secondo lotto, che conterrà la mensa”.
Morini ha poi ricordato che anche l’edificio che ospita la scuola avrebbe bisogno di interventi per la messa in completa sicurezza. “Ma purtroppo le leggi non lo consentono, anche alle Province, come la nostra, che avrebbero i soldi per poter intervenire. Noi in cinque anni abbiamo investito 40 milioni di euro nelle scuole, passando dal 60% al 20% di edifici scolastici ancora da mettere a norma”.
Morini ha portato il saluto del presidente Giuseppe Torchio mentre il dirigente scolastico Carmine Filareto ha portato il saluto del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale ed ha espresso la sua soddisfazione per l’importante risultato.
Infine don Matteo Pini ha benedetto la prima pietra dell’opera.
 
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