15 Settembre, 2002 Dichiarazione di Maurizio Mori Perché ho accettato la candidatura alle prossime elezioni comunali della mia città natale nella lista La Sinistra per Cremona
Dichiarazione di Maurizio Mori
Perché ho accettato la candidatura alle prossime
elezioni comunali della mia città natale
nella lista La Sinistra per Cremona
Come cittadino e come studioso ho accettato
la candidatura alle prossime elezioni comunali
della mia città natale nella lista La Sinistra
per Cremona in quanto intendo sostenere la
attuale linea di governo della città. Sottolineo
che la mia scelta non coinvolge affatto l’Associazione
che presiedo, la quale ha carattere apartitico,
e che il mio impegno coinvolge me come cittadino
nato e vissuto a Cremona. Non ambisco ad
alcuna carriera politica, né questo vuole
essere il primo passo in tale direzione,
ma credo che a livello locale, come cremonese,
sia importante sostenere il lavoro svolto
negli ultimi anni dall’amministrazione di
centro-sinistra. Come sempre capita in ogni
impresa umana, non mancano difetti e manchevolezze,
ma nel complesso è stata esempio di equilibrata
gestione aperta alle nuove esigenze del sociale.
Per questo credo sia importante continuare
il lavoro fatto e – con spirito di servizio
– ho messo a disposizione dei cittadini le
mie competenze accettando la proposta pervenutami
dal Coordinamento della lista La Sinistra,
a sostegno della candidatura di Giancarlo
Corada.
Credo che questa proposta politico/amministrativa
possa avere un ruolo significativo nel far
crescere e far lievitare esigenze profonde
sentite da molti, ossia la possibilità di
coniugare la libertà individuale con la giustizia
come tensione all’uguaglianza sociale. Dopo
la caduta del muro di Berlino non possiamo
più guardare ai modelli politici del secolo
passato, ma dobbiamo inventarcene di nuovi:
è urgente cercare nuove forme di amministrazione
capaci di garantire l’uguaglianza sociale
con la libertà individuale in modo da favorire
l’autorealizzazione. Forse queste forme di
organizzazione sociale possono essere individuate
più agevolmente e trovare attuazione pratica
e concreta a livello locale e ristretto.
In questo senso una lista comunale diventa
interessante. Anzi, è plausibile credere
che questi piccoli esperimenti compiuti in
loco sono il banco di prova per un’estensione
da proporre poi a livello più ampio. C’è
molto lavoro da fare al riguardo su temi
come ad esempio le liste di accettazione
del testamento biologico o i criteri nuovi
per l’edilizia popolare e per l’assegnazione
degli alloggi (estesa anche alle coppie di
fatto e/o omosessuali), il sostegno alla
ricerca scientifica e alla scuola nei vari
ordini e grado e altre ancora. Tutte queste
esperienze possono prendere iniziare ed essere
sperimentate sul territorio specifico per
poi, eventualmente, essere estese in contesti
più ampi e generali.
Nel fare questo è necessario tenere come
punto di riferimento i valori laici e come
stella polare la laicità intesa come quell’orientamento
che prescinde da orizzonti metafisici e,
proprio per questo, assegna uguale rispetto
a tutte le credenze religiose in quanto opera
le scelte in base a criteri morali e razionali.
Su questi temi c’è oggi grande confusione
e c’è bisogno di operare un puntuale chiarimento
riaffermando il senso della laicità come
garanzia di eguale rispetto delle diverse
prospettive religiose e non religiose. Il
pericolo è che una qualche visione del mondo
(magari tradizionale) abbia la prevalenza
e cerchi di prevalere sulle altre. So bene
che le novità offerte oggi dalla multiculturalità
e dagli avanzamenti scientifici possono essere
fonte di perplessità che riportano a chiusure
nelle tradizioni consolidate alla ricerca
delle antiche sicurezze. Questo pericolo
non rimanda solo alle tesi delle prospettive
di Destra, ma coinvolge anche i nostalgici
di posizioni del Novecento che ormai non
sono più proponibili e va decisamente evitato.
Mi pare che La Sinistra per Cremona sia un
laboratorio in questa direzione, ed è per
questo che ho accolto l’invito ad aderire
fattivamente alla proposta. Intendo farlo
come sempre, puntando sull’esercizio della
critica razionale a quelle tendenze diffuse
nel centro-sinistra che sembrano poco attente
alla laicità e propense a mediazioni che
ritardano l’affermazione di una visione laica
della vita. Ecco in breve le ragioni di questo
impegno.