15 Settembre, 2002
Grazie Zola.....di Massimo Negri
la vicenda della rinuncia di Paolo Mieli - per assenza di garanzie...........mi ha sconfortato
Cari amici di Welfare Cremona,
la vicenda della rinuncia di Paolo Mieli - per assenza di garanzie
di autonomia - alla guida del vertice Rai mi ha sconfortato sia
per la stima che nutro verso il giornalista del Corriere della
Sera sia' perchè ha consegnato al resto d' Europa l' immagine di un' Italia
ancora afflitta dalla partitocrazia e prigioniera del conflitto di interessi
del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi.
La nomina di Lucia Annunziata a Presidente Rai ha lenito
la ferita ma resto dell' opinione che l' equilibrio e l' autorevolezza
di Paolo Mieli erano un fattore di indipendenza difficilmente
sostituibile. Lieto, ovviamente, se sarò smentito dalla prova
dei fatti.
Come spesso accade, a risollevare un po' il morale provvedono
le gesta di un campione nel calcio e nella vita, nella fattispecie un
"tamburino sardo"
cui rende un doveroso omaggio Roberto Beccantini
su Specchio (8 marzo 2003) :
"Agli occhi degli inglesi, Gianfranco Zola ha commesso
un reato imperdonabile : li ha costretti a parlar bene degli
italiani. Non succede spesso. Si fidano poco di alleati così
viscidi, di modelli così vaghi. Nel calcio, fino al 14 novembre
1973, eravamo tutti camerieri: poi Capello segnò a Wembley,
gli azzurri violarono per la prima volta il sacro tempio e i
camerieri, categoria fra le più rispettabili, tornarono a essere
un popolo.
Zola vive e lavora a Londra dal novembre del 1996.
Gioca nel Chelsea, la più centrale e snob delle squadre della
capitale. Si presentò così : un gol a Wembley, come Capello,
per un' altra lezione ai maestri. Era il 12 febbraio del 1997.
Quando vogliono i sudditi di Sua Maestà sono più bambinoni
di noi : come ti distruggono, così ti beatificano. Dipende da
quello che gli passa per la testa. Dipende, soprattutto, da quello
che la tua testa gli fa passare. Zola giocava nel Parma, ricopriva
un ruolo magico ma scomodo. Era, è un numero dieci. Non un
fenomeno da baraccone, e neppure un fenomeno. Semplicemente,
un artista. E, come tale, è stato prima misurato e poi indossato :
centosessantotto centimetri di smoking.
Sardo di Oliena, Zola appartiene alla tribù dei piedi buoni e
dei pesi piuma".
Ho spedito via e-mail questo brano al Prof. Gianfranco Pasquino
a Cambridge dove attualmente è "Visiting
Fellow" di Clare Hall, senza impegni di insegnamento ma
libero di dedicarsi all' attività di ricerca e di scrittura.
Il Professore è uno sportivo (vecchio cuore granata) e, benchè
uno dei suoi motti preferiti sia "ubi libertas ibi patria" (dov' è
la libertà ivi è la mia patria), egli apprezza gli italiani che, come Zola,
con il loro lavoro e i loro meriti difendono la dignità del nostro paese
all' estero.
Inciso : quand' era Senatore della Repubblica Pasquino fu
l' estensore ed il primo firmatario di un disegno di legge sulla
incompatibilità fra detentori di cariche di governo e concessionari
pubblici (etere) presentato il 15 maggio 1994 ed approvato dal
Senato nel luglio 1995. La sua partita lui l' ha giocata. Altri meno.
Chapeau ! per il mio ex-Prof.
Passando a vicende più lievi, ricordo di essere stato anch' io
due volte a Cambridge. La prima fu nel 1978, il debutto dei viaggi all'
estero, prima di cominciare l' Università. Macchina di mio padre quasi
nuova - un' Alfa Giulietta 1600 - partii con mio cugino Gabriele di Milano
alla
volta della Scozia, sostando due giorni a Parigi.
Furono tre settimane di un Ottobre splendido : non piovve mai
(una rarità ci confidò un simpatico "milkman" scozzese).
A Cambridge ci fermammo al ritorno prima di arrivare a Londra.
Avevamo con noi un pallone di cuoio e subito ci buttammo
nei bei parchi, con le porte da calcio mobili. Non ho mai visto
mio cugino correre tanto come su quei prati verdi e soffici nè io - ex
portiere - ho memoria di essermi tuffato
tanto volentieri. Giocammo tutto il pomeriggio fino alla sera
al punto che al rientro nel "bed and breakfast" non ci rimase
che andare a letto, contenti e sfiniti.
A Cambridge sono poi stato con mia moglie nell' Ottobre
del 1993. Un paio di giorni come diversivo di due settimane
trascorse a Londra. Di nuovo la bellezza dei parchi (anche se
piovve sempre) ma pure gli scorci veneziani e la maestosità
dei college. Comprai persino un maglione che indosso con
parsimonia, solo certe feste, perchè voglio che mi accompagni
ancora per parecchio tempo. Quando riguardiamo le foto
sorridiamo, in particolare, per una che riprende una classica
panchetta di legno con a fianco due oche vicine ad uno
dei tanti canali. Un' atmosfera un po' umida ma leggera,
quasi simile allo stile di vita che si respirava nella città,
coi suoi studenti ed i suoi severi "teachers" che incontravamo
in passeggiata.
Cordiali saluti
Massimo Negri - Casalmaggiore (CR) 
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