15 Settembre, 2002
La crisi c'è eccome di Giuseppe Azzoni
Presidente del Consiglio del nostro Paese dichiara che la crisi è un fatto psicologico
Sig. Direttore,
leggo che il Presidente del Consiglio del
nostro Paese dichiara che la
crisi, che ha causato e sta causando enormi
guasti finanziari, economici e
sociali e che mette in allarme il mondo,
qui da noi è fondamentalmente
un fatto psicologico. Esso è indotto, come
la peste dagli untori dell’epoca,
da chi diffonde pessimismo e addirittura
catastrofismo.
Quindi chi porta dati, riflessioni negative
e preoccupate, proteste sulla crisi ne è
al tempo stesso la causa e quindi va messo
in condizioni di non nuocere.
Questo vale particolarmente per i mezzi di
informazione ai quali sarebbe
bene tappare la bocca togliendo a chi non
è ottimista la pubblicità
(pubblicità per un giornale uguale ossigeno
per una bocca).
Mi colpisce, ma non mi meraviglia più di
tanto, il fatto che queste dichiarazione
dal capo del governo vengono fatte in più
occasioni a platee di imprenditori
– liberali per definizione – che applaudono.
Osservo anche che il Nostro è anche il capo
effettivo della maggiore impresa italiana
che
raccoglie la pubblicità, naturalmente di
parte ottimista.
Dunque molti possono pensare con sollievo
che la crisi forse è solo
psicologica, fenomeni strutturali seri che
hanno a che fare con la (alta) finanza
e col sistema economico così com’è non c’entrano.
Bisognerà solo
aggiungere alla lotta agli zingari ed ai
barconi clandestini quella ai pessimisti...
Tutto questo è oggi il messaggio che viene
dalla patria del diritto, del moderatismo
e del liberalismo.
Giuseppe Azzoni
(Cremona)
 
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