15 Settembre, 2002
Il gay pride di Genova anche per uno stato laico di Luciano Bartoli
Obama ha proclamato giugno il mese dell’orgoglio gay, lesbico, e trans
Il gay pride di Genova anche per uno stato
laico
Signor direttore, Obama ha proclamato giugno
il mese dell’orgoglio gay, lesbico, e trans.
In
Italia invece abbiamo un governo clerico-fascista
affarista ed ipocrita
spalleggiato da un medesimo Vaticano, che,
mediante il suo potere
economico, si serve del ricatto politico
di un proprio Dio egocentrico
e farisaico per dominare milioni di coscienze
fragili ed impaurite. Una
Chiesa cattolica costituita in gran parte
da omosessuali che fanno gli
anti-gay coprendosi con una maschera, per
poi accanirsi con
rabbia ed invidia contro le donne e le migliaia
di militanti gay che vogliono
la giusta visibilità e diritto di cittadinanza.
Dopo mesi di violenze e
arresti della polizia in un bar gay di NewYork,
quaranta anni fa il 28
giugno del ’69 nasceva il movimento gay,
e da allora nel mondo scendono
nelle piazze delle principali città milioni
di gay per ricordare la propria
festa di liberazione, e rivendicare diritti
negati. E ieri, sabato 27 giugno
per il pride nazionale anche Genova è tutta
gay, e con 3 carri di migranti
omosessuali sfilerano nei colori della pace
e dell’amore centinaia di
migliaia di lesbiche e gay cattolici, laici,
neri e bianchi, famiglie
Arcobaleno, Agedo (Associazione di genitori
di gay), omogenitori, insieme
a famiglie tradizionali e coppie di fatto
con figli, per costruire un futuro
Stato laico e democratico sull’uguaglianza
e pari opportunità
per tutti.
Luciano Bartoli
(bartlux@libero.it )
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