15 Settembre, 2002
La liuteria cremonese in mostra a L'Aquila durante il G8
Grazie alla sinergia tra MIBAC, Comune e Fondazione Stradivari
Grazie alla sinergia tra MIBAC, Comune e
Fondazione Stradivari
La liuteria cremonese in mostra a L'Aquila
durante il G8
Saranno esposti "Il Carlo IX" di
Andrea Amati ed il violino di Primo Pistoni
premiato al Concorso Triennale
Le eccellenze della produzione italiana saranno
protagoniste, a L'Aqulia, di una mostra promossa
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
all'interno della Caserma della Guardia di
Finanza, sede del summit dei G8. La esposizione,
che si protrarrà poi per circa un mese, e
dopo il vertice internazionale sarà aperta
pubblico, vuole proprio sottolineare la connessione
tra passato e presente nella grande tradizione
artigianale e artistica del nostro Paese.
Tra il Codice di Leonardo, i vetri di Murano,
il grande design di arredamento, la Vespa,
la moda e quant'altro, anche la liuteria
di Cremona avrà un ruolo da protagonista.
Il contatto con il Ministero è avvenuto tramite
la Fondazione Stradivari che ha immediatamente
coinvolto il Comune ed in particolare il
Museo Civico. Si è così elaborato un progetto,
immediatamente accolto con convinzione dal
Ministero, per presentare ciò che può sintetizzare
la storia della liuteria di Cremona: da un
lato il violino di Andrea Amati "Il
Carlo IX" (Le Violon du Roi) a simboleggiare
l'inizio della grande scuola cremonese, e
dall'altro lo strumento dell'ultimo vincitore
cremonese del Concorso Internazionale di
Liuteria. Si tratta di uno splendido violino
del maestro Primo Pistoni, premiato nel 1997,
proposto a simbolo dell'eccellenza della
produzione contemporanea. Un breve testo
illustrerà il significato ed il percorso
della nostra liuteria nei secoli.
"Si tratta - osserva il presidente Paolo
Bodini - di un appuntamento particolarmente
importante nel programma della Fondazione
Stradivari che, proprio quest'anno, propone
come tema la valorizzazione della liuteria
contemporanea, innestata ovviamente sulla
grande tradizione degli intramontabili maestri
dell'epoca classica.
Il fatto che per la prima volta, in un'occasione
così importante, sia stato il Ministero a
pensare alla nostra liuteria è il segno tangibile
del lavoro di promozione e divulgazione condotto
in questi anni in ogni ambito istituzionale
ed in ogni contesto nazionale e internazionale.
Da un lato la richiesta, già avvallata dall'UNESCO,
di riconoscimento della liuteria cremonese
quale patrimonio immateriale dell'umanità
avanzata dal Comune, dall'altra i numerosi
contatti intrattenuti con il Ministero da
parte della Fondazione per alcuni grandi
progetti internazionali ed in particolare
quello più immediato della collaborazione
con il Palazzo Reale di Madrid, hanno ottenuto
lo scopo di mantenere alta l'attenzione del
Ministero su Cremona.
È risultato che deve essere accolto con grande
soddisfazione da tutta la città".
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