15 Settembre, 2002
COLDIRETTI: BENE L’ORIGINE IN ETICHETTA PER LATTE UHT E FORMAGGI
L’impegno prosegue: “Il 50% della spesa oggi resta anonima”
COLDIRETTI: BENE L’ORIGINE IN ETICHETTA PER
LATTE UHT E FORMAGGI
L’impegno prosegue: “Il 50% della spesa oggi
resta anonima”
E’ un importante primo risultato della mobilitazione
della Coldiretti a difesa del Made in Italy,
con decine di migliaia di allevatori, alle
frontiere, ai porti, ai cancelli degli stabilimenti
industriali e nella grande distribuzione,
che ci impegna a proseguire per garantire
la trasparenza della provenienza in etichetta
per quel 50 per cento della spesa che resta
ancora anonima. E’ quanto afferma la Coldiretti
nell’esprimere grande soddisfazione per lo
schema di decreto ministeriale recante “Norme
in materia di etichettatura del latte sterilizzato
a lunga conservazione, del latte UHT, del
latte pastorizzato microfiltrato e del latte
pastorizzato ad elevata temperatura, nonché
dei prodotti lattiero-caseari” presentato
dal Ministro delle Politiche Agricole Luca
Zaia.
“Il Decreto obbliga ad indicare l’origine
del latte impiegato nel latte a lunga conservazione
e in tutti i prodotti lattiero caseari e,
al tempo stesso, vieta l’impiego di polveri
di caseina e caseinati nella produzione di
formaggi. Si stabilisce chiaramente che il
formaggio si fa con il latte e non con le
polveri: un’affermazione che per gli agricoltori
e per i cittadini-consumatori è a dir poco
naturale, ma che purtroppo per altri non
è così ovvia” sottolinea il Presidente di
Coldiretti Cremona Roberto De Angeli. “Il
Decreto regolamenta anche l’impiego di semilavorati
industriali, vale a dire le cagliate, nella
produzione di formaggi e mozzarelle, che
ora dovrà essere indicato in etichetta –
aggiunge De Angeli –. Si tratta di una serie
di aspetti fondamentali, a tutela dei produttori
e dei consumatori. Basti pensare che oggi
tre cartoni di latte a lunga conservazione
su quattro sono stranieri, senza indicazione
in etichetta, e la metà delle mozzarelle
non a denominazione di origine è fatta con
latte o addirittura cagliate straniere all’insaputa
dei consumatori. Ma l’inganno è finalmente
destinato a finire”.
Mentre s’impegna a seguire da vicino l’iter
che condurrà all’applicazione del decreto
Zaia, Coldiretti garantisce massima energia
nel percorso che punta a veder riconosciuta
l’origine obbligatoria in etichetta per tutte
le produzioni agricole. Dopo l’extravergine
di oliva, il latte e i suoi derivati si apre
la strada - sottolinea la Coldiretti - all'etichettatura
trasparente per tutti i prodotti alimentari
che sono ancora anonimi, dalla carne di maiale
a quella di coniglio ed agnello, dai succhi
di frutta alle conserve vegetali.
Negli ultimi anni con la mobilitazione a
favore della trasparenza dell’informazione,
la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo
di indicare la provenienza per carne bovina,
ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco,
pollo, passata di pomodoro, extravergine
di oliva ed ora anche per il latte ed i derivati.
L’Italia – evidenza la Coldiretti – è leader
europeo nella qualità ed ha il dovere di
svolgere in questo percorso un ruolo di leadership
a livello comunitario, dove il provvedimento
va sostenuto fino in fondo.
fonte: Coldiretti Cremona
 
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