15 Settembre, 2002
Comitato territoriale 'Libera contro le mafie' più 'Legambiente'
Presentazione del Rapporto Ecomafie a Cremona
Comitato territoriale 'Libera contro le mafie'
+ 'Legambiente'
Presentazione del Rapporto Ecomafie a Cremona*
SpazioComune, piazza Stradivari - LUNEDI
21 SETTEMBRE - ore 18.00
Lunedì 21 settembre ore 18.00 presso lo Spazio
Comune di piazza
Stradivari a Cremona, verrà presentato il
Rapporto Ecomafie 2009,
saranno presenti: *Lorenzo Frigerio*, Referente
*Libera Lombardia*, e
*Sergio Cannavò*, Vicepresidente di Legambiente
Lombardia.
25.776 ecoreati accertati, quasi 71 al giorno,
3 ogni ora. Circa metà
dei quali (più del 48%) si è consumato nelle
quattro regioni a
tradizionale presenza mafiosa (Campania,
Calabria, Sicilia e Puglia), il
resto si spalma democraticamente su tutto
il territorio nazionale. Il
2008 è l'anno dei record per le inchieste
contro i trafficanti di
rifiuti pericolosi, ben 25, con un fatturato
che supera i 7 miliardi di
euro. Tutti soldi sporchi accumulati avvelenando
l'ambiente e i
cittadini. La montagna di scorie industriali
gestite illegalmente dalla
"Rifiuti Spa" in un solo anno ha
raggiunto la vetta di 3.100 metri,
quasi quanto l'Etna. Non è mai stata così
alta.
Anche l'abusivismo edilizio non conosce tregua:
28 mila nuove case
illegali e un'infinità di reati urbanistici,
soprattutto nelle aree di
maggior pregio. E poi il saccheggio del patrimonio
culturale, boschivo,
idrico, agricolo e faunistico. Tutto per
un totale di 20,5 miliardi di
euro: questo l'incasso totale dell'ecomafia,
di quei 258 clan censiti da
Legambiente nell'ultimo anno (19 in più rispetto
all'ultimo dossier
presentato), che hanno continuato a fare
affari e guadagnare enormi
cifre alla faccia della crisi economica in
atto.
Questi gli impressionanti numeri dell'Italia
sfregiata dal malaffare
nella foto puntuale del rapporto Ecomafia
2009 di Legambiente,
presentato oggi a Roma, nel corso di una
conferenza stampa alla quale
hanno partecipato Sebastiano Venneri, responsabile
Osservatorio Ambiente
e Legalità Legambiente, il procuratore nazionale
Antimafia Pietro
Grasso, il vicepresidente della commissione
Antimafia Fabio Granata, il
presidente della commissione sul Ciclo dei
rifiuti Gaetano Pecorella,
il responsabile Ambiente del PD Ermete Realacci,
Enrico Fontana del
direttivo Legambiente, il presidente del
Copasir Francesco Rutelli e
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale
Legambiente.
Dal dossier, in positivo emerge la maggiore
efficacia degli interventi
repressivi da parte delle Forze dell'ordine.
Aumentano gli arresti,
passati dai 195 del 2007 ai 221 del 2008
(+13,3%) e i sequestri: dai
9.074 del 2007 ai 9.676 dello scorso anno
(+6,6%), mentre diminuiscono
il numero di reati ambientali (dai 30.124
del 2007 ai 25.766 del 2008),
a causa, soprattutto della tendenza da parte
delle Forze dell'ordine a
concentrare le attività investigative sui
reati di maggiore gravità,
tali da determinare provvedimenti e interventi
repressivi più severi,
come l'arresto e il sequestro appunto.
"Il fatturato totale dell'ecomafia non
è mai stato così alto ed è
cresciuto a livelli record proprio nell'anno
più nero per l'economia
mondiale -- ha dichiarato il responsabile
dell'Osservatorio Ambiente e
legalità di Legambiente, Sebastiano Venneri
-. Segno che il business
degli ecomafiosi non conosce congiunture
sfavorevoli e che quindi è
necessario mettere in campo tutti gli strumenti
possibili per combattere
chi lucra avvelenando l'ambiente e mettendo
a rischio la salute dei
cittadini. Speriamo quindi, vista la disponibilità
mostrata da numerosi
rappresentanti di entrambi gli schieramenti
politici, che questo sia
finalmente il momento giusto per inserire
i reati contro l'ambiente nel
codice penale e per confermare la possibilità,
per le Forze dell'ordine,
di utilizzare le intercettazioni telefoniche
e ambientali nelle indagini
contro gli ecomafiosi. Tutte le operazioni
raccontate in questo rapporto
infatti, difficilmente avrebbero potuto concludersi
con successo senza
l'uso di questo insostituibile strumento
d'indagine."
ALTRE INFORMAZIONI QUI:
http://www.legambiente.eu/archivi.php?idArchivio=2&id=5190
 
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